La Missy sbagliata, recensione: David Spade, Adam Sandler, Netflix e la commedia degli equivoci

Recensione de La Missy sbagliata, nuova commedia di Netflix prodotta da Adam Sandler e interpretata da David Spade.

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La Missy sbagliata: una foto del film

Eccoci, con questa recensione de La Missy sbagliata, di nuovo in quel territorio un po' bizzarro che è la partnership tra Adam Sandler e Netflix: dal 2015, come ben sappiamo, il noto comico americano ha un accordo di esclusività con la piattaforma di streaming, portando sul servizio il suo caratteristico brand di commedie non particolarmente brillanti ma sufficientemente apprezzate da una fetta di pubblico che non accorre più nelle sale per ridere in compagnia di Sandler e dei suoi amici. Questa volta il divo non è fisicamente presente, e il suo nome non appare nei credits nonostante la partecipazione della sua casa di produzione Happy Madison. Eppure è un film sandleriano a tutti gli effetti, con tanto di ruolo secondario per la moglie Jackie al fianco di veterani dell'allegra combriccola come Nick Swardson, Rob Schneider e David Spade, quest'ultimo protagonista del nuovo film.

Un errore telefonico

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La Missy sbagliata: un'immagine del film

La Missy sbagliata inizia con un disastroso appuntamento al buio, tra Tim Morris (David Spade) e Melissa, detta Missy (Lauren Lapkus). Lui lavora per un'importante azienda e punta ancora più in alto, mentre lei esibisce comportamenti a dir poco folli, tra cui l'abitudine di portarsi dietro nella borsetta un enorme coltello, che lei chiama Sheila. Un po' di tempo dopo, Tim incontra un'altra Melissa, più compatibile con lui: hanno lo stesso senso dell'umorismo, leggono gli stessi libri e hanno gli stessi comportamenti un po' eccentrici (lui è astemio, ma nega un passato da alcolista, e lo stesso vale per lei). Quando la società per cui lavora Tim decide di portare tutto il personale alle Hawaii per un ritiro aziendale, lui invita Melissa, ma un errore umano fa sì che lo scambio di SMS sia con la donna sbagliata: quella teoricamente fuori di testa, i cui istinti decisamente sregolati potrebbero mandare a monte l'intero viaggio. Lui era convinto di portarci la donna dei suoi sogni, ma l'esperienza rischia di tramutarsi in un incubo.

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Una vacanza cinematografica

Murder Mystery 3
Murdery Mystery: una scena con Jennifer Aniston e Adam Sandler

Come abbiamo già detto, in questa sede Adam Sandler è coinvolto solo ufficiosamente, ma la sua formula di successo, per quanto applicata all'amico Spade, è comunque visibile. In particolare, l'idea del film concepito come scusa per andare in vacanza in posti incantevoli e suggestivi (basti pensare a Murder Mystery, dove l'attore/produttore/sceneggiatore si divertiva sul Lago di Como), e di affidare non pochi ruoli alla classica troupe sandleriana, ivi compreso il fratello minore di Chris Farley, il compianto compagno d'avventure e migliore amico di Sandler e Spade. Alcuni dettagli cambiano, per il semplice motivo che il protagonista di turno non ha la propensione sandleriana per le vocine o gli intermezzi canterini, ma il personaggio è essenzialmente lo stesso, baciato dal sole e alle prese con equivoci sentimentali di ogni tipo. Eppure questa volta qualcosa è cambiato, perché al netto di alcune gag, comunque meno grevi del previsto (vedi la parentesi sui prodotti igienici contenenti marijuana), non c'è la tendenza al cattivo o cattivissimo gusto che caratterizza in modo gratuito l'operato di Sandler. Persino Rob Schneider, solitamente l'elemento meno sopportabile in queste produzioni (celeberrima la sua faida con il grande critico Roger Ebert, il cui libro Your Movie Sucks! deve il titolo a tale disputa), si ritaglia un cameo che fa il minimo indispensabile ma lo fa con un ritrovato senso dei tempi comici.

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La Missy sbagliata: una scena del film

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Una Missy strepitosa

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La Missy sbagliata: una sequenza del film

La differenza maggiore, però, sta nel personaggio di Missy: tradizionalmente, nei film prodotti e/o interpretati da Sandler, le figure femminili hanno spesso una funzione abbastanza ingrata, cedendo il posto alle scorribande comiche della solita banda (il nadir, in tal senso, è stato Jack e Jill, dove l'attore interpreta anche la protagonista femminile); qui invece, forse per scelta a monte in sede di scrittura, forse a causa dell'attrice scelta per la parte, Spade si fa tranquillamente rubare la scena da Lauren Lapkus, apprezzata stand-up comedian americana che al cinema e in televisione è quasi sempre stata scritturata in ruoli minori (gli utenti di Netflix la ricorderanno forse come Susan Fischer in Orange Is the New Black). Qui irrompe come dominatrice assoluta di ogni sequenza in cui appare, che sia con le buone o con le cattive (quando tira fuori Sheila), con un'esuberanza che si sposa benissimo con il sarcasmo misurato di Spade. Insieme formano un duo generalmente spassoso, il cui unico difetto è quello di essere al centro di un film simpatico ma in fin dei conti molto modesto. Il che però, considerando il filone di cui questo lungometraggio fa tecnicamente parte, è già un piccolo passo avanti.

Conclusioni

Chiudiamo la nostra recensione de La Missy sbagliata con il sorriso sulle labbra, contenti di aver ritrovato un talento comico come Lauren Lapkus in un progetto capace di valorizzare al massimo le sue doti umoristiche, lasciandola libera di scatenarsi all'interno di una struttura prevedibile ma tutto sommato efficace. Esilaranti i suoi duetti con David Spade, il cui stile sarcastico è anch'esso usato perfettamente in questa sede.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.4/5

Perché ci piace

  • David Space e Lauren Lapkus sono esilaranti insieme.
  • Le gag sono per lo più ben costruite.
  • La location hawaiana è magnifica.

Cosa non va

  • La struttura è molto elementare.