Paolo Sorrentino, intervista: "La grazia? Un atteggiamento rispettoso nei confronti della vita"

La Mostra del Cinema di Venezia inizia il suo cammino affidandosi a uno dei più amati autori italiani. Con lui, il feticcio Toni Serviello. Insieme per la settima volta.

Paolo Sorrentino nella nostra intervista

Arriverà in sala soltanto il 15 gennaio, ma La Grazia di Paolo Sorrentino si è caricato sulle spalle il delicato compito di aprire la Mostra d'arte cinematografica di Venezia, edizione 82. Una scelta che esclude il partenza il film dalla corsa all'Oscar come candidato italiano, ma Sorrentino non se ne preoccupa: "affrontiamo un problema alla volta" ha detto "per ora preoccupiamoci di convincere il pubblico del Lido".

La Grazia Toni Servill
La grazia: la prima immagine di Toni Servillo

Il film è la settima collaborazione tra Sorrentino e Toni Servillo, che qui interpreta Mariano De Santis, presidente della Repubblica a fine mandato, che si trova alle prese con alcune cruciali sfide: se la prima è far trascorrere il tempo rimanente fino alla fine del suo incarico, le altre sono di natura etica e riguardano temi delicati come l'eutanasia e la concessione della grazia, appunto, a due detenuti. Un titolo che ha più significati, ma che come concetto Sorrentino spiega così: "La grazia è un atteggiamento nei confronti della vita rispettoso, paterno, una specie di tocco."

Una storia d'amore

Il film è una storia d'amore? Lo chiediamo a Sorrentino, ma soprattutto indaghiamo se sia o meno una storia d'amore con il suo attore feticcio, Toni Servillo. "È un film sull'amore in senso più ampio" ha spiegato il regista, "anche per la moglie, la figlia, il diritto, e soprattutto su un modo di fare politica che è sempre più attuale." Non si è tirato indietro nel commentare il suo rapporto professionale con Servillo: "Il mio amore per Toni è incondizionato, non ha mai conosciuto crisi. A memoria mia non abbiamo mai litigato e non siamo mai arrivati all'idea di litigare. Ci siamo trovati tanti anni fa e ogni volta siamo felici di tornare a lavorare insieme."

Paolo Sorrentino Venezia 2025 La Grazia
La grazia: Paolo Sorretino al photocall di Venezia 2025

Lo conferma Toni Servillo: "La vita ha deciso per noi, che ci facessimo del bene reciproco nel mestiere. Non è facile spiegare le ragioni di un'alchimia, ma non mi aspettavo al settimo film di rilanciare con un personaggio con questa mole di sfumature, con questa poliedricità. Abbiamo fatto dei personaggi belli in passato e immaginare che il settimo rilanciasse sul piano della bellezza e sul piano del contenuto è sorprendente."

Il presidente di Toni Servillo

"È il racconto di un uomo che smonta i suoi pregiudizi" ha sintetizzato Paolo Sorrentino nel parlare del Mariano De Santis di Servillo, "impara a conoscere il presente attraverso gli occhi della figlia." Un processo nel corso del quale scopre l'importanza del dubbio: "Penso che l'esercizio del dubbio sia una delle qualità, ormai poco presenti, che dovrebbe avere un politico. Il sano esercizio del dubbio. Soprattutto su temi che comportano scelte morali, l'esercizio del dubbio è conditio sine qua non. Si assiste oggi fin troppo spesso a espressioni di certezze. Un tempo erano supportate da ideologie o comunque più serie, ogni ci appaiono strampalate."

La Grazia Photo Credits Andrea Pirello Toni Servillo Scena
Toni Servillo in un'immagine del film di Sorrentino

Un personaggio per il quale non ci si è ispirati a nessun presidente reale della nostra storia. Una scelta consapevole, per come lo spiega Toni Servillo: "essendo così chiara l'intenzione di Paolo di non fare un riferimento preciso a nessuno in particolare, anche io ho scelto di non ispirarmi a nessun modello specifico."

Il tema dell'eutanasia

"Il gancio narrativo era il tema morale e l'eutanasia, come il tema della grazia, acuisce questo aspetto." Ha spiegato ancora Paolo Sorrentino, "Ed è uno di quei temi in cui la scelta è molto difficile perché molto sfumata, non tra bene e male ma tra mali minori. Da spettatore detesto i film che con l'accetta prendono una parte, ho voluto sfuggire a questa trappola."

La Grazia Photo Credits Andrea Pirello Toni Servillo Foto
Una scena del film d'apertura di Venezia 2025

E nel rispondere alla domanda posta nel film, "Di chi sono i nostri giorni?, la risposta non può che essere semplice: "sono nostri. Il problema è che su un quesito così semplice e una risposta scontata si porta avanti questa discussione. "

Tra ironia e musica

Il tutto è raccontato con il ricorso all'ironia che spesso Sorrentino usa. "È una cosa che faccio sempre. Anche memore della grande commedia Italiana che faceva grande uso di dramma e ironia, cerco di usare questo approccio. " Ironia affidata anche, ma non solo, al personaggio di Coco Valori: "facile da scrivere, perché è come io vorrei essere!"

La Grazia Photo Credits Andrea Pirello Toni Servillo Anna Ferzetti Set
Un'immagine dal set de La Grazia

Così come è usuale per il regista il ricorso alla musica, che in questo film si affida anche a un artista contemporaneo come Guè: "Me l'ha fatto scoprire mia moglie. È una persona molto simpatica, mi piace la sua musica. Il 90% dei testi non li capisco per limiti miei generazionali, ma il restante 10% ha degli spunti molto interessanti. "