La fidanzata di nonna, la recensione: su Netflix, una storia d'amore LGBT over 70

La recensione di La fidanzata di nonna: su Netflix l'amore non ha età in questa commedia romantica spagnola a tema LGBT.

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La fidanzata di nonna: una scena del film

Dopo il suo lavoro come regista nella serie televisiva spagnola Doctor Mateo, Ángeles Reiné fa il suo debutto cinematografico con La fidanzata di nonna (titolo originale Salir del ropero), romantic comedy spagnola-portoghese sulla tolleranza e sulla forza dell'amore a qualsiasi età. La pellicola, disponibile dal 22 gennaio su Netflix, racconta il legame tra Celia e Sofia, due donne settantenni che, dopo anni vissuti nell'ombra, decidono di fare coming out e di ufficializzare la propria unione. Una notizia che scatenerà il caos nelle rispettive famiglie e tra gli abitanti dell'isola di Lanzarote, mettendo addirittura a rischio il matrimonio di una nipote. Nei panni delle due vivaci protagoniste over 70 troviamo le attrici spagnole Verónica Forqué (Che ho fatto io per meritare questo?) e Rosa María Sardà (Tutto su mia madre), scomparsa nel giugno del 2020. Una pellicola con delle ottime premesse sulla carta ma che, purtroppo, finisce per deludere le aspettative. Come vedremo nella nostra recensione di La fidanzata di nonna, infatti, benché la regista sia animata dal nobile intento di normalizzare (e non drammatizzare) un tema ancora vittima di molti pregiudizi, sono poche le cose che funzionano in questo film, se togliamo la bravura delle due attrici protagoniste.

Un annuncio inaspettato

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Rosa María Sardà e Verónica Forqué sono le protagoniste di La fidanzata di nonna

Eva (Ingrid García Jonsson) è un'avvocatessa spagnola di successo che vive a Edimburgo ed è in procinto di sposare Stuart, rampollo di un'importante ed estremamente conservatrice famiglia scozzese. Ma lo stesso giorno dell'annuncio del fidanzamento, la ragazza riceve una telefonata da sua nonna Sofia (Verónica Forqué): lei e la sua migliore amica storica Celia (Rosa María Sardà) hanno deciso di sposarsi, sfidando le convenzione sociali e religiose del paese in cui vivono. Temendo che i progetti di una vita stabile lontana dalla sua eccentrica famiglia possano essere messi in pericolo dalla decisione delle due donne, Eva vola a Lanzarote per cercare di impedire il matrimonio. Aiutata da quello che, inizialmente, sembra essere uno sconosciuto, Jorge (David Verdaguer), la ragazza si ritroverà però a fare i conti con tutto quello che pensava di essersi lasciata alla spalle.

Un amore LGBT over 70

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Una scena del film La fidanzata di nonna

La fidanzata di nonna ha il merito di affrontare un argomento che, nonostante i tempi in cui viviamo, ancora fatica a essere completamente interiorizzato. E non stiamo parlando solo del tema dell'omosessualità, ma anche dell'omosessualità in età avanzata. Per quanto possiamo convincerci di abitare in un mondo all'insegna della libertà, sessuale, di pensiero e di espressione, la realtà è che esistono ancora tanti pregiudizi. Un matrimonio omosessuale può essere celebrato ma la discriminazione rimane ancora troppo presente nella vita di queste coppie. A maggior ragione quando si parla di persone adulte o, come in questo caso, anziane, alle quali non sembra riconosciuto il diritto di prendere in mano la propria vita ed essere felici. La pellicola mette in risalto proprio questo aspetto: due donne di una certa età, con due ex mariti e dei figli, non vengono comprese nel loro desiderio di sposarsi, in quanto hanno già raggiunto quegli obiettivi considerati come canonici. Una dinamica che viene ancor più amplificata dalla realtà del piccolo paese; Celia e Sofia, infatti, si ritrovano a dover fare i conti con un contesto sociale fatto di persone restie ai cambiamenti e incapaci di accettare la diversità. Non solo, anche la nipote Eva, dalla quale ci si aspetterebbe una maggior apertura mentale in quanto ragazza giovane che abita in una capitale europea, è inizialmente contraria al matrimonio, spaventata dalle eventuali ripercussioni sulla sua nuova vita "perfetta". La fidanzata di nonna può essere, quindi, considerato un inno alla tolleranza ma anche un incoraggiamento a inseguire la propria felicità, senza dar importanza all'età anagrafica.

Troppa carne al fuoco

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Una scena di gruppo tratta da La fidanzata di nonna

Come abbiamo già detto, la pellicola ha il merito di aver messo in risalto una tematica, l'omosessualità in età avanzata, spesso minimizzata o, addirittura, invisibile. Il problema è che, nonostante sia da apprezzare il tentativo di utilizzare l'umorismo e mai il dramma per trattare questo argomento, il risultato finale non sia assolutamente all'altezza del suo intento. L'approccio comico scelto per La fidanzata di nonna, fa assomigliare il film più a una sitcom scadente, nella quale i tanti (troppi) personaggi entrano e escono dalla scena per dire la propria battuta e avere un fugace momento di gloria. Se, infatti, inizialmente ci si aspetterebbe una trama incentrata sulla storia d'amore tra le due donne, in realtà la pellicola ruota attorno a una miriade di storie e personaggi secondari, facendo perdere di coerenza alla narrazione. La storia d'amore tra Eva e Jorge, l'improvvisa comparsa del fratello di Eva convertito all'Islam, l'ombra della Chiesa (con la chiamata in causa addirittura del Papa), l'inverosimile scalpore mediatico, sono tutti elementi che sottraggono ingiustamente spazio a quella che dovrebbe essere la storia principale e che, in diversi momenti, viene messa in secondo piano.

Buone premesse, risultato deludente

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Ingrid García Jonsson e David Verdaguer in una scena di La fidanzata di nonna

Peccato perché, sia la bravura delle attrici protagoniste sia la location mozzafiato dell'isola di Lanzarote, avrebbero potuto rappresentare due ottime premesse per la buona riuscita del film. Ma non è solo la sceneggiatura confusa a rappresentare un punto a sfavore per la pellicola. La regia di Ángeles Reiné, infatti, appare frenetica e sconclusionata, alternando sequenze allungate fino all'usura (e alla noia) e stacchi improvvisi. In La fidanzata di nonna vi è, infatti, un abuso al limite del fastidioso di tagli netti da una scena all'altra, a volte talmente improvvisi da interrompere bruscamente i dialoghi in corso. In definitiva, ci troviamo davanti a un tema che merita assolutamente di essere trattato ma, di certo, non in questo modo.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella nostra recensione di La fidanzata di nonna, la pellicola ha il merito di affrontare un tema spesso lasciato ai margini, quello dell'omosessualità in età avanzata. Nonostante, però, l'apprezzabile intento di rappresentare un inno alla tolleranza e l'indiscutibile bravura delle due attrici protagoniste, il film paga lo scotto di una trama sovraccarica, di una sceneggiatura confusa e di una regia sconclusionata.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
2.6/5

Perché ci piace

  • Affronta un tematica che spesso rimane invisibile.
  • Buona performance delle due attrici protagoniste.

Cosa non va

  • Trama sovraccarica.
  • Sceneggiatura molto confusa.