Una realizzazione "complicata ma molto felice". Con queste parole Ivan Cotroneo ha descritto il processo produttivo che ha portato La compagnia del Cigno 2 in televisione, per una seconda stagione che ha debuttato l'11 Aprile per proseguire per sei serata su Rai 1. La fiction Rai veniva dal grande successo dell'esordio di due anni fa, quando "aveva raccontato la nascita di un'amicizia" e torna per farci ritrovare i suoi sette giovani protagonisti pronti ad affrontare la loro crescita e nuove sfide, senza rinunciare a raccontare il mondo degli adulti che li circonda e che contribuisce a definire il loro cammino di vita.
Un nuovo maestro
Proprio dal mondo degli adulti arriva la prima novità dei nuovi episodi, dal maestro Teoman Kayà interpretato da Mehmet Gunsur, un nuovo personaggio che è legato da una vecchia amicizia, ma anche vecchi rancori, con il professor Luca Marioni di Alessio Boni. "Conoscono la loro essenza, come succede in tutte le amicizie di vecchia data" ha spiegato Gunsur, che ha aggiunto: "quando si conosce l'essenza di una persona, il rapporto rimane vivo e anche se non ci si vede per vent'anni, quando ci si ritrova si riprende da dove si è lasciato." D'altra parte uno dei punti di partenza di Cotroneo e Monica Rametta è stato il passo finale di "quel meraviglioso racconto che è Il corpo di Stephen King", da cui è tratto Stand by me - Ricordo di un'estate, che parla proprio dell'amicizia.
Un discorso sviluppato dalla serie sin dall'inizio, come ha sottolineato Alessio Boni: "La componente amicizia è stato l'elemento vincente di questa serie sin dalla prima stagione, che ha raccontato come si sono conosciuti questi ragazzi, le sette note che compongono questo racconto. L'amicizia con la A maiuscola che aiuta quando si è in crisi, soprattutto a quell'età quando si tende a non andare in analisi, quando ci sono dinamiche così intime che non si riesce nemmeno a parlarne con i genitori." Un messaggio importante che si sviluppa nei nuovi episodi con i due maestri che si ritrovano: "È facile diventare amici da ragazzi, più difficile mantenere le amicizie quando la vita si fa dura. Questo il monito, l'esperienza che Marioni di tramandare ai ragazzi."
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Docenti e discenti in un mondo senza lockdown
Una delle scelte che ha dovuto affrontare la produzione guidata da Ivan Cotroneo è stata se inserire l'argomento lockdown e pandemia nelle nuove storie, quando la lavorazione si è dovuta fermare per l'emergenza sanitaria lo scorso anno. La scelta è ricaduta sul tratteggiare un mondo ideale in cui tutto quello che stiamo vivendo non è accaduto: "ci è sembrato che tutto acquisisse un valore simbolico" ha spiegato Cotroneo, a cui ha fatto eco Boni che vede in questa scelta "un monito per rivedere la luce. Hanno voluto proseguire così perché è quello che tutti si aspettano e sperano, mi è sembrato intelligente rappresentare quello che avverrà."
Su questo sfondo, La compagnia del cigno continua a raccontare il complesso e profondo rapporto che si viene a creare tra insegnanti e studenti: "Il male che facciamo ai ragazzi è spesso di trattarli in maniera troppo accondiscende" ha spiegato Ivan Cotroneo, "I ragazzi hanno bisogno di una guida." È d'accordo Alessio Boni che ha incarnato questo spirito col suo professor Marioni: "L'idea di Ivan e Monica è stata di avere un vero maestro, un mentore, che dice più no che sì, perché i no fanno bene. I ragazzi hanno bisogno di no, perché non sanno dove andare. Lui, anche se in maniera spigolosa, dà loro questa guida e i ragazzi ne sono consapevoli e lo ringraziano."
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Tematiche importanti a tempo di musica
Ampliando l'attenzione anche al mondo degli adulti che circonda i ragazzi, gli autori hanno raccontato non solo l'amicizia tra i ragazzi, ma il mondo in cui si muovono. "Un mondo ispirazionale in cui il Covid non c'è" ha detto Cotroneo, "ma non è un mondo idilliaco. Si parla di tanti problemi seri della nostra attualità. Abbiamo usato gli adulti per raccontare quello che accade nella società e per ampliare la definizione di famiglia rispetto a quella che viene correntemente usata." Si parla infatti di una storia dura di soggezione sentimentale, così come si affronta il tema dell'affidamento ai single in Italia, mentre i ragazzi si scontrano con luoghi comuni e pregiudizi della società in cui viviamo.
Non manca ovviamente la musica, con la conferma dell'opening creata da Mika, che appare anche nella nuova stagione come "nume tutelare di Sofia" che è una sua fan. Anche quest'anno ci sono canzoni pop, da Mia Martini a Vasco e Riccardo Cocciante, rivisitate in un arrangiamento sinfonico, "come reinterpretate secondo la sensibilità artistica dei ragazzi". Un'idea suggerita a Ivan Cotroneo da alcuni concerti di artisti pop che hanno rivisitato le proprie composizioni in quest'ottica.