Metti una sera a cena. Anzi, mettiamola così: metti una sera al cinema e poi a cena. Perché potreste godervi una bella serata: La cena perfetta, di Davide Minnella, al cinema il 26, 27 e 28 aprile, è una commedia raffinata, ma anche un film che vi farà venire voglia di gustare, assaporare. Merito della regia, dei due protagonisti Salvatore Esposito e Greta Scarano, della scrittura di Stefano Sardo insieme a Gianluca Bernardini e Giordana Mari. E anche della consulenza della chef Cristina Bowerman, che ha fatto sì che i piatti cucinati che diventassero parte integrante della storia. E che tutto, in scena, fosse perfettamente credibile. È anche di credibilità che abbiamo parlato nella nostra video intervista con Salvatore Esposito e Greta Scarano.
Ne La cena perfetta Carmine (Salvatore Esposito) è un ragazzo affiliato al clan del camorrista Don Pasquale, ma solo perché il padre ha perso la vita per salvarla al boss. Visto che certe cose non le sa fare, viene mandato a Roma, a gestire un ristorante che serve solo a riciclare denaro sporco. L'incontro con Consuelo (Greta Scarano), che era la chef di quel locale, gli fa scattare qualcosa. E così prova a farlo diventare un vero ristorante.
La videointervista a Salvatore Esposito e Greta Scarano
La cena perfetta, la recensione: Un film da "gustare", per una serata unica
Greta Scarano: "Ho studiato le biografie degli chef famosi"
Salvatore e Esposito e Greta Scarano sono così credibili che la prima cosa che ti viene da chiedere loro è quale sia il loro rapporto con la cucina. "Ho un rapporto bellissimo con il cibo" ci risponde Greta Scarano. "Mi piace mangiare e lego tanti momenti belli della mia vita al cibo; ancora oggi per festeggiare si va al ristorante". Parlare del rapporto con il cibo in realtà è complicato, perché ci sono tanti aspetti. "C'è il viaggio: vai a scoprire l'identità di un altro paese attraverso il cibo" racconta l'attrice. "Cucinare è una cosa semplice, ma se fatta con amore te la fa diventare ancora più buona. C'è il fatto che quando sei arrabbiata ti si chiude lo stomaco. E poi c'è l'aspetto degli chef che a me affascina tantissimo. Per questo film ho voluto documentarmi badandomi sulle biografie degli chef famosi, o parlando con Cristina Bowerman che ci ha seguiti e ci ha gatto da coach per imparare le basi della cucina stellata". "A me piace cucinare, in realtà non sono preparatissima" racconta. "Però quelle poche cose che faccio le faccio bene". Anche il rapporto di Salvatore Esposito con il cibo è fatto di amore. "Vengo da una terra, come quella campana, ricca di materie prime, ricca di piatti tipici, dai primi, ai secondi, ai dolci" ci risponde. "Siamo molto ben forniti, sia durante le festività che nei momenti di gioia ci riuniamo a tavola. È un sentimento che non è legato solo al cibo, ma anche ai ricordi, alle esperienze. I piatti tipici hanno qualcosa di profondo, di bello, di vero. Io non sono uno chef, ma ogni tanto cucino. E mi piace mangiare".
Salvatore Esposito: "Carmine non è più un camorrista, ma uno che sta trovando la sua strada"
La cosa bella di Una cena perfetta è che Salvatore Esposito si trova a recitare nella parte di un uomo della Camorra, ma di tutt'altro tipo rispetto a quello a cui siamo abituati. Vedere Salvatore nelle prime scene del film ci permette di gettarci subito in quel mondo, per poi conoscere un personaggio di tutt'altro colore e carattere. "È stata la scelta iniziale" ci spiega l'attore. "Quando nella sinossi leggi 'Carmine, camorrista' e poi guardi il film ti rendi conto che un camorrista non è. È uno che fa parte di quel mondo, lo rifiuta anche senza dirlo. Quando va a Roma e va a lavorare in un ristorante non è più un camorrista, ma uno che sta trovando piano piano la sua strada. E sul suo percorso incontra Consuelo, si innamora a livello emotivo e professionale".
Greta Scarano: "Anthony Bourdain ha espresso dei concetti di un'altezza incredibile"
Greta Scarano, nel ruolo di Consuelo, è molto credibile, è un personaggio reale. "La credibilità è la prima cosa. Quando vedo un personaggio ben riuscito capisco che lo è perché ci credo" ci risponde l'attrice. "Questa è una cosa che tento di fare da sempre, da quando faccio questo lavoro. Devo nascondere la mia personalità, quello che sono io, nel personaggio. Per questo provo a cambiare il più possibile fisicamente, partire un po' ingannando lo spettatore. Da una parte c'è questo. Dall'altra c'è stato uno studio ossessivo delle biografie degli chef, delle loro citazioni, del concetto di perfezione per gli chef importanti. Anthony Bourdain, lo chef che è morto, ha espresso dei concetti di un'altezza incredibile. Ho cercato di dare tante sfumature, tante piccole cose messe insieme possono dare una struttura forte al personaggio".