Che La casa di carta fosse una serie molto musicale non lo scopriamo certo oggi. Lo sappiamo già dagli inizi, quando il Professore spiegava a Berlino il senso di Bella ciao, il nostro famoso canto partigiano. Siamo sinceri: è lì che è scattato l'amore con la serie spagnola Netflix, creata da Alex Pina, che è tornata in streaming dal 3 aprile con la quarta stagione. Se Bella ciao era il simbolo delle prime stagioni, e raccontava anche gli ideali e le motivazioni che animavano il Professore e la sua banda, ne La casa di carta 4 arriva proprio alla fine, per ricordarci che i nostri sono ancora loro, sono ancora animati da quella spinta e da quegli ideali. Ma, con il successo della serie in tutto il mondo, e con il presumibile aumento di budget, La casa di carta si è allineata alla tendenza delle grandi serie internazionali.
Le grandi serie, infatti, ormai usano sottolineare dei momenti chiave con l'uso di canzoni famose, spesso usate per il loro senso, o a contrasto con la situazione in cui sono inserite, o, più normalmente, per evocare un'epoca e trascinarci dentro a un'atmosfera ben precisa. Sulle pagine di Movieplayer vi abbiamo raccontato, in questo senso, l'uso sapiente delle canzoni che è stato fatto in Stranger Things, e l'uso molto particolare pensato per inserire dei famosi pezzi in The Handmaid's Tale e Black Mirror. Vi abbiamo anche anticipato nelle nostre news che, ancora una volta, ne La casa di carta ci sarebbe stata un'attenzione particolare per la musica italiana. Ma andiamo a vedere la storia di questa canzoni, e come sono state inserite in alcune grandi sequenze de La casa di carta Parte 4.
La casa di carta 4, il finale della serie Netflix è solo un nuovo inizio...
1. Ti Amo (Umberto Tozzi)
È il primo attimo di leggerezza, il primo momento "pop" de La casa di carta, e arriva in un momento tesissimo. Siamo nell'episodio 1, nella claustrofobica situazione della Banca di Spagna, dove Nairobi (Alba Flores) sta lottando tra la vita e la morte. Per un attimo, così, stacchiamo e torniamo indietro nel tempo, in una situazione bucolica, colorata, all'aria aperta. Siamo nel convento fuori Firenze dove la banda aveva situato il suo quartier generale prima del primo colpo. Siamo al matrimonio di Berlino (Pedro Alonso) con Tatiana. È lui a prendere in mano il microfono e a intonare, con un irresistibile accento spagnolo, Ti amo di Umberto Tozzi. Ma la sorpresa arriva subito dopo: ad accompagnare Berlino ci sono un organo da chiesa e un gruppo di monaci, intonatissimi.
Ti amo è - insieme a Gloria - la canzone più famosa del cantautore di Torino (80 milioni di copie vendute in tutto il mondo in complesso). È uscita nel 1977 e dà il titolo all'album omonimo, una raccolta con le canzoni dei suoi primi tre dischi. Ti amo è firmata da Umberto Tozzi e Giancarlo Bigazzi e vinse il Festivalbar in quell'anno. È una canzone molto semplice, che si basa su un giro di Do, una serie di quattro accordi. Umberto Tozzi, evidentemente, è un autore molto cinematico: abbiamo ancora tutti negli occhi, e nelle orecchie, la sequenza di The Wolf of Wall Street sulle note della sua Gloria. Sia Ti amo che Gloria sono state incise da Laura Branigan e sono diventare un grande successo negli Stati Uniti.
2. Centro di gravità permanente (Franco Battiato)
Non sopportava i cori russi, Franco Battiato, all'epoca in cui scrisse Centro di gravità permanente, visto il famoso verso in questione. Chissà se apprezzerà il coro di monaci italiani che intona, in modo assolutamente sorprendente, la sua Centro di gravità permanente, in uno dei momenti più allegri de La casa di carta. Siamo di nuovo in un flashback, nell'episodio 2, che è intitolato proprio Il matrimonio di Berlino. E vediamo ballare Berlino con la sua Tatiana, colto nel momento più felice della sua vita. È una scena che permette, ancora una volta, di alleggerire la tensione delle vicende della rapina. Ma anche, nel suo prosieguo, di analizzare i delicati rapporti tra Berlino, il Professore (Álvaro Morte) e Palermo (Rodrigo de la Serna).
Centro di gravità permanente è un brano immortale, uno dei più famosi di Franco Battiato. È tratto dal suo album storico La voce del padrone, del 1981, il primo lp a superare il milione di copie vendute in Italia. È una canzone che parla di smarrimento, ricca di riferimenti colti (gesuiti euclidei vestiti come bonzi alla corte della dinastia dei Ming, i capitani contrabbandieri macedoni e la vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù) inseriti in una confezione pop irresistibile.
3. Delicate (Damien Rice)
Delicate di Damien Rice arriva a chiudere quella che è forse la puntata più dolorosa de La casa di carta 4, l'episodio 6 (Ko tecnico), quello in cui dobbiamo dire addio a uno dei personaggi più amati della serie. Dopo aver assistito alla sua morte, e aver anche capito quali erano i suoi rapporti, e i suoi progetti di vita una volta finito il colpo, vediamo questo personaggio in un momento di felicità, all'aria aperta, una giornata spensierata passata con gli amici della banda. La voce di Damien Rice, inconfondibile, elegiaca, dolente, ci accompagna alla perfezione in questo momento.
E Damien Rice molti di noi lo avevano scoperto con la canzone The Blower's Daughter, inclusa nella colonna sonora de Il caimano di Nanni Moretti, dove sottolineava uno dei momenti più dolorosi del film (ma è presente anche in Closer e nella serie The L World). Delicate è tratta da O, l'album di debutto del cantautore irlandese, del 2002, lo stesso disco dove troviamo The Blower's Daughter e Cannonball. Delicate, la canzone che apre il disco, è stata utilizzata anche in molte serie tv (Lost, Dr. House - Medical Division, Dawson's Creek, Alias, Misfits e CSI: Miam_i). "_Potremmo vivere come non abbiamo vissuto mai/quando non c'è niente da dare/come possiamo chiedere di più?/Potremmo fare l'amore in qualche posto sacro/L'espressione del tuo viso è delicata" recita il bellissimo testo.
4. Wake Up (Arcade Fire)
Wake Up, la canzone degli Arcade Fire, è evidentemente destinata a grandi cose. A lei va l'onore di chiudere alla grande la migliore puntata de La casa di carta Parte 4, l'episodio 7 (Attacco alla tenda). È un momento epico, glorioso: il Professore ha appena sferrato la sua controffensiva contro la polizia, che è stato soprattutto un attacco mediatico. E gli affari interni si sono accorti che Lisbona è tenuta nella tenda senza alcun avvocato o processo. Nel momento in cui esce dalla tenda, la vediamo passare tra la folla. È una prima, parziale, rivincita, per lei, il Professore e la banda. Ma è anche il momento in cui ritroviamo tutta la passione del popolo per la banda e le sue imprese. Lisbona passa tra la folla al ralenti mentre questa straordinaria ballad fa da colonna sonora.
Wake Up è tratta dall'album degli Arcade Fire, Funeral, del 2005, il disco che ha rivelato la band canadese di Win Butler e Régine Chassagne, autrice del brano. Il suo suono barocco, enfatico, malinconico ha conquistato subito artisti come gli U2 e David Bowie. Dicevamo che Wake Up è destinata a grandi cose: era il brano che apriva, prima dell'ingresso della band sul palco, il Vertigo Tour degli U2 (gli Arcade Fire hanno fatto anche da supporter per alcune date) ed è stata eseguita anche da David Bowie. "Qualcosa ha riempito/Il mio cuore con il nulla/Qualcuno mi ha detto di non piangere./Ma adesso che sono più grande/Il mio cuore è più freddo/E riesco a capire che è una bugia. /Bambini, svegliatevi/Sostenete i vostri sbagli/Prima che trasformino l'estate in polvere". Guardate la scena, ascoltate queste parole e quella musica, e non rimarrete indifferenti.
5. Bella ciao (Najwa)
La chiusura va a lei, la regina delle canzoni de La casa di carta, la canzone simbolo. Alex Pina e il suo team non ne abusano in questa stagione 4, visto che l'avevamo già sentita molte volte nelle stagioni precedenti. Ma Bella ciao arriva, a ricordarci quali sono gli ideali che animano i nostri. Arriva in un momento emotivo non casuale, alla fine di tutta la storia. La missione del Professore si è appena compiuta, con un volo in elicottero sul tetto della Banca di Spagna. E noi abbiamo appena visto, sullo schermo, un faccia a faccia che non ci lascia per niente tranquilli, in vista della probabile stagione 5. Lo schermo è a nero. Iniziano i titoli di coda. E, dopo qualche secondo, arriva Bella ciao, cantata in spagnolo, in una versione intima, da Najwa, cioè l'attrice Najwa Nimri, che interpreta la spietata Alicia Sierra.
Bella ciao è un canto popolare italiano, nato prima della Liberazione, e considerato l'inno della Resistenza italiana, della lotta partigiana, durante la Seconda Guerra Mondiale. È un canto italiano, una canzone nata nella nostra terra, eppure è diventata, nel tempo, famosa in tutto il mondo come inno per la libertà, contro il nazi-fascismo e ogni altra forma di dittatura. Negli anni è stata cantata, tra gli altri, da Yves Montand, Giorgio Gaber, Goran Bregovic, dalla Banda Bassotti, in versione ska, e dai Modena City Ramblers nella loro famosa versione folk-rock. È stata cantata durante le manifestazioni di Occupy Wall Street, a New York, in Turchia dal movimento che si oppone a Erdogan e dagli indipendentisti curdi nella guerra civile siriana.