"Un film in vinile": così Daniele Ciprì ha descritto in varie interviste il suo La buca. E detto da uno che non solo è un regista ma anche un apprezzato direttore della fotografia, è una definizione significativa. Ciprì intendeva dire anche che il suo è sì un film a colori, ma considerato in pratica in bianco e nero, perché si ispira a quelle opere. E poi c'è la scelta precisa di girare in pellicola e non in digitale, scelta non certo consueta di questi tempi. Ecco dunque perché l'arrivo in homevideo di La buca ha assunto un'importanza non comune, proprio per verificare se il prodotto in alta definizione sia riuscito a riprodurre bene questo particolare lavoro del regista siciliano.
E poi c'è la storia, perché La buca assomiglia tanto a una buffa e curiosa fiaba senza tempo e non identificata in un luogo particolare, con le tipiche tonalità surreali e grottesche che sono un po' il marchio di fabbrica di uno degli ideatori di Cinico Tv. E per interpretare questa vicenda di umanità disordinate e precarie, che viaggia tra labili confini di legalità e di corruzione, c'è una coppia inedita tutta da seguire, quella formata da Sergio Castellitto e Rocco Papaleo, con il prezioso contorno di Valeria Bruni Tedeschi.
Nel film un cane fa da collante tra due personaggi: Oscar, avvocato sempre alla ricerca di spunti truffaldini, finge di essere stato morso dall'animale per accusare il suo proprietario Armando e fargli causa. Ma Armando in realtà è un poveraccio appena uscito dal carcere, rifiutato anche dai parenti, che il cane l'ha incontrato appena fuori dalla prigione. Emerge però che l'uomo è stato rinchiuso per 30 anni da innocente per un reato che non ha commesso: l'avvocato intravede la possibilità di un ricco risarcimento e prepara una causa ai danni dello Stato. I due uniscono le forze per cercare prove e indizi: fra loro una barista, legata in passato all'avvocato, che si affeziona ad Armando.
Video fedele al look, ma si poteva fare di più
La buca è arrivato in homevideo anche in alta definizione, con un blu-ray targato Lucky Red e distribuito da CG Entertainment. Proprio per tutto quanto premesso sul look del film, bisogna scindere il giudizio sul video in due parti. Se infatti il film presenta un croma desaturato, tendente appunto più al bianco e nero che al colore, e se ci sono alcuni momenti, su tutti quelli nella casa dell'avvocato Oscar, molto granulosi, questo è perfettamente normale. La decisione di girare in pellicola e la fotografia molto particolare, ha portato appunto a queste caratteristiche, tanto che invece negli esterni e in altri ambienti il quadro è molto più pulito. Ma va anche detto che il blu-ray ci mette qualcosa di suo: il riversamento è infatti stato fatto su un disco singolo strato e questo qualcosa sulla compressione ha influito. Pertanto quegli interni granulosi, diventano ancora più rumorosi con un surplus sulla grana naturale che si ripercuote anche sul dettaglio, piuttosto debole e morbido. In ogni caso il giudizio complessivo sul video, pur con questo difetto, è positivo, perché ci sono parecchie sequenze più nitide e soprattutto è rispettata la particolarità cromatica del film.
Audio lossless di ottima fattura, negli extra backstage e interviste
Decisamente più convincente l'audio, anche perché qui le scelte sono state molto diverse: infatti troviamo addirittura un DTS HD Master Audio, e la presenza di una traccia lossless si ripercuote ovviamente sull'ascolto, che risulta un'esperienza davvero piacevole e appagante. Sia chiaro, qui non ci troviamo di fronte a un film di azione, ma il sonoro ha comunque una sua importanza per la storia e tra effetti particolari, ambienza e colonna sonora, bisogna dire che il mix è molto valido. Il suono infatti è cristallino e molto curato per direzionalità, precisione e separazione dei canali. Anche l'impatto del sub è discreto, mentre i dialoghi emergono sempre in maniera chiara dal centrale. Insomma, pur nel contesto di un film piuttosto tranquillo sul fronte sonoro, l'audio fa in pieno la sua parte con grande efficacia. Sufficiente il reparto degli extra, dove troviamo un backstage di 8 minuti con immagini interessanti e curiose dal set corredate da qualche intervento, e poi un'intervista di 10 minuti dai toni spesso scherzosi a Sergio Castellittoe Rocco Papaleo.