Un manipolo di giovani attori per tradurre in immagini i turbamenti della gioventù narrati da Cesare Pavese ne La bella estate, che è diventato un film per mano di Laura Luchetti e, dopo l'anteprima in Piazza Grande a Locarno 2023, è uscito il 24 agosto con Lucky Red. Giovani talenti emersi da un percorso di casting lungo e impegnativo, come conferma la protagonista Yile Yara Vianello, che interpreta Ginia: "Ho iniziato a leggere il libro di Pavese proprio durante il casting. Mi è servito per entrare nella storia e poi me lo sono lasciato alle spalle per cercare i punti in comune tra me e Ginia. I personaggi femminili sono veramente moderni, sembra che abbiano la possibilità di fare tutto, il che non è vero. La difficoltà principale per me è stata la postura, la camminata di Ginia. Ma la magia che ha fatto Laura è stata metterci insieme e trovare questi punti d'incontro tra di noi".
Assente Deva Cassel, impossibilitata a raggiungere Locarno perché impegnata sul set siciliano della serie Netflix Il gattopardo, Alessandro Piavani, attore de I Medici e La mafia uccide solo d'estate, interpreta Guido, pittore bello e irrequieto che attira l'attenzione di Ginia. Parlando dello sforzo per creare il personaggio ammette: "Trovo difficile la creazione di qualsiasi personaggio, che mi somigli o meno. L'approcciare un'altra anima per me è un salto nel vuoto. Quando ho letto La bella estate mi è sembrato un testo scritto oggi e mi ha spaventato il fatto che non accadano molti eventi. Questo è il motivo per cui i romanzi di Pavesi non sono stati adattati spesso. Nel caso di Guido, abbiamo addolcito il personaggio perché nel libro è brutale, non si riesce a leggere un briciolo di umanità. Nel film si capisce che la sua aggressività è dettata da una forte fragilità maschile".
Scoperte continue sul set
La selezione per La bella estate ha portato gli attori a lavorare, prima da soli, poi tutti insieme, in un laboratorio che ha permesso loro di ampliare la conoscenza dei personaggi immaginando tutte le possibili interazioni. "Tra le cose che abbiamo fatto, abbiamo provato scene che non sono nel film, ma che ci servivano per comprendere i personaggi perché il film è stato girato molto velocemente. in poco più di trenta giorni" spiega Piavani. "Ad esempio, ci siamo immaginati cosa sarebbe accaduto in un ipotetico incontro tra Guido e Severino, il fratello di Ginia". Parlando di Deva Cassell, Yile Yara Vianello svela: "Ha dimostrato grande umiltà. Veniamo da mondi molto diversi, vivere tutti a contatto ci ha aiutato tanto, io e lei siamo arrivate a comprenderci sono con uno sguardo".
A interpretare Severino, l'unico maschio che dimostra sensibilità nei confronti del sesso femminile e sembra comprendere la sorella senza bisogno di troppe parole, è Nicolas Maupas, il quale rivela che l'esperienza sul set torinese gli ha permesso di "scoprire cose che non sapevo. Ci siamo soffermati sulla ciclicità della natura, abbiamo lavorato sul libro, ci siamo concentrati su sguardi e sensazioni L'ombra della campagna mi ha aiutato a livello di sensazione fisica, a capire cosa provano Severino e Ginia a contatto con un ambiente a cui non appartengono".
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Le prove fisiche del lavoro d'attore
Vista l'ambientazione, La bella estate ha messo alla prova i suoi interpreti spingendoli ad accostarsi a mestieri fisici per capirne i meccanismi così da essere credibili. Per interpretare la sarta Ginia, Yile Yara Vianello ammette di non aver imparato a cucire, "ma ho chiesto aiuto a un mio amico che si occupa di sartoria e ho scoperto che è un mondo mi piace molto". Alessandro Piavani e il collega Adrien Dewitte, che interpreta Rodriguez, hanno invece frequentato una scuola di disegno per "imparare come tenere pennello e carboncino e capire cosa si prova a fare un pittore".
Vista la natura intima della storia, gli attori sono stati messi alla prova con scene di nudo. Il personaggio di Deva Cassel, Amelia, interpreta una modella per pittori, chiamata a spogliarsi nei loro atelier. "Nel libro Amelia è sempre nuda" precisa la regista Laura Luchetti. "Noi abbiamo deciso di tenerla vestita. Quel nudo poteva essere voyeuristico, non mi appartiene. Diverso è il nudo di Ginia, nel suo caso è organico, è un corpo che si libera e riesce a esprimersi in maniera dolorosa. 'Anche tu sei diventata modella' le dirà Amelia in uno dei momenti chiave del film. Per girare la scena d'amore tra Ginia e Guido ho usato un piano sequenza. Gli attori si sono fidati che lo sguardo li avrebbe abbracciati, non capita sempre". Interviene Yile Yara Vianello spiegando che, dal suo punto di vista, "in un contesto lavorativo il pudore indica mancanza di professionalità. Non è stato il nostro caso". Alessandro Piavani ribadisce che "le scene di nudo non sono più imbarazzanti di tutte le altre. Nel nostro caso conoscerci ha reso tutto più semplice, Laura ci ha guidato in modo molto facile e ha reso tutto naturale".