Periodo di fuoco per Emma Watson, che per i milioni di fan è e rimarra sempre l'adorabile streghetta saputella Hermione Granger, mentre chi scrive preferisce ricordarla mentre balla sulle note del Rocky Horror in quel gioiellino di Noi siamo infinito. Ma poco importa, perché era destino che prima o poi Emma la Pasionaria approdasse sui lidi della Disney. "La Bella e la Bestia è senz'altro il film perfetto per lei, che delle donne libere e pensanti è ormai da anni paladina. Anche a dispetto della straordinaria scoperta che alcuni giorni fa ha suscitato tanto scalpore sul web, ovvero della presenza di due tette sul corpo di Miss Watson.
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Fenomeno di cui si è lei stessa avveduta, ribadendo che una brava femminista ha anche la libertà di mostrarle. Come oltretutto facevano le femministe negli anni Settanta, dopo avere bruciato il reggiseno in piazza al grido di "il corpo è mio e me lo gestisco io" Brava Emma, quindi, che abbiamo incontrato in quel di Londra alla prima mondiale di La Bella e la Bestia, dove divide la scena con Dan Stevens, cantando e accennando un ballicchio. Simpatica, disponibile, si presenta addentando un dolcetto ma, ce lo perdoni, è anche sin troppo consapevole. Ma in fondo, cosa c'è di male? Lo dicevano anche di una certa Meryl Streep. Certo, lei poteva e può...
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Emma Watson, Belle e il femminismo
Miss Watson, alcuni anni fa rifiutò il ruolo di Cenerentola, e adesso la troviamo nei panni di Belle. Cos'ha questo ruolo in più che l'ha convinta?
La Cenerentola dell'ultima versione è decisamente molto più progressista e moderna di quella classica, ma Belle è molto più nelle mie corde. È una ragazza che non si fa influenzare da nessuno, prende le sue decisioni da sola, è curiosa, coraggiosa, risoluta, sa quanto sia importante per una donna essere acculturata. È una principessa Disney ribelle, per molti versi. Ed è quello che mi ha fatto entrare subito in sintonia con lei.
Non la spaventava il fatto di dover cantare? Alan Menken mi ha raccontato che ha lavorato sodo...
Cosa ti ha detto? Ha detto che sono stata brava?
Sì, assolutamente.
Ah, ok, bene, volevo giusto controllare... Non lo avevo mai fatto prima, non avevo mai cantato professionalmente, e anche questa era una bella sfida, ma ammetto che ho avuto a lungo l'incubo di essere Florence Foster Jenkins, di essere stonata come una campana, ma che nessuno volesse dirmelo. In ogni caso, mi sono rintanata in una bolla per un mese, provando per ore al giorno, finchè non ho capito che ne sarei dovuta uscire per affrontare un pubblico, sapendo che un giorno, chi lo sa, forse anche milioni di persone mi avrebbero sentito cantare! E poi il fatto che anche per Dan (Stevens, ndr.) fosse un esordio nel musical ha aiutato molto entrambi, ci siamo sostenuti a vicenda, anche se Dan un paio di volte ha veramente rischiato di impazzire a causa del costume, specialmente nelle scene in cui deve cantare e ballare.
Mi sa che i suoi piedi hanno rischiato un bel po'.
Eccome, il costume di Dan pesa un bel po' e gli zoccoli sono d'acciaio, se mi avesse pestato un piede me lo avrebbe frantumato. Ma siamo stati bravi, per fortuna.
Tornando a Belle, quanto ha riversato del suo impegno femminista nel personaggio e quanto importante può essere come simbolo delle nuove generazioni?
So che può esserlo molto, perché so quanto lo è stata per me quando era bambina. Mi ha fatto capire che potevo vivere una vita senza porre limiti ai miei obiettivi, perché il mondo offre possibilità straordinarie. Quindi senz'altro ho sentito una grande responsabilità in questo senso, anche perché Belle è un archetipo e avrei dovuto fare in modo che appartenesse a tutte le donne, non solo a me. Spero di avere fatto bene il mio lavoro e di esserci riuscita, trasmettendo il giusto messaggio. La battaglia che combatto per la parità rende la mia vita piena e degna, spero che Belle possa ispirare molte giovani donne nel mondo.
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Tra sogno, realtà e favola
C'è una difficoltà sostanziale per chi ha lavorato in questo film, perché la versione animata è di fatto quella "reale", per l'impatto che ha avuto sull'immaginario collettivo negli anni. L'unico modo per affrontarla era sognare di esserne parte. E a un certo punto si ha proprio la sensazione che per te e Dan fosse un bellissimo sogno.
Davvero? Ma è bellissimo sentirselo dire, non credo possa esserci un complimento più bello. E di fatto, sì, è vero, perché era un sogno, lo sognavo da quando ero bambina e finalmente è diventato realtà. La realtà di vivere una favola... Sì, capisco cosa intendi. E anche per Dan era così, e se il risultato finale è così buono è anche perché per fortuna Dan e io abbiamo subito trovato la giusta sintonia naturalmente, e in un film del genere è fondamentale. Tanti film romantici non trasmettono quello che dovrebbero perchè gli attori non funzionano insieme sul set. Non è questo il caso.
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Ha già visto la sua action figure? Oltretutto ci è già molto abituata.
A dire il vero preferisco mantenere le distanze dal merchandise che mi rappresenta, specialmente di questo genere. Ammetto che lo trovo un po' inquietante...
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Sta facendo scelte molto diverse nella sua carriera, ma anche molto precise. Stanno ripagando, direi.
Sì, anche se non sempre sono popolari. Molte persone non hanno pensato che fermarmi per andare all'università sia stata una mossa strategica, ma era qualcosa che dovevo a me stessa per rimanere sincera e vera. E lo stesso cerco di fare nella mia carriera.
E da Belle quanto ha imparato?
Tanto. Grazie a lei so fare molte più cose, so ballare, cantare, e sento di avere una consapevolezza diversa nell'essere in scena. E poi, lo ammetto, la scena del ballo è stato davvero un sogno diventato realtà. Ballare con Dan, rivivere quell'emozione e farne parte, indossare quel vestito. Mi vengono i brividi ogni volta che ci penso.