Se di recente ci siamo lamentati del nuovo corso della Disney tra sequel e live action è perché siamo indissolubilmente legati ai suoi classici d'animazione, che hanno fatto la storia del cinema anche oltre quel linguaggio. Proprio in onore del 30° anniversario de La bella e la bestia, una delle pellicole simbolo del cosiddetto Rinascimento Disney, è disponibile su Disney+ La Bella e la Bestia: 30° Anniversario, uno speciale televisivo andato in onda negli Usa su ABC (la rete di proprietà della Casa di Topolino) che mescola animazione e live action per presentare ancora una volta il 30° (il numero ritorna) Classico Disney adorato da intere generazioni di fan tutt'oggi, insieme a nuove performance musicali, set e costumi ispirati alla storia classica, per svelare dietro le quinte e bozzetti mai visti prima. Proviamo a ripercorrerlo analizzando 5 caratteristiche che lo rendono a tutti gli effetti una Tale As Old As Time.
1. Bellezza interiore
"Chi mai avrebbe potuto amare una Bestia?"
Adattamento della fiaba La Bella e la Bestia di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, prendendo in prestito alcune idee anche dall'omonimo film del 1946, la terza pellicola del Rinascimento Disney dopo La sirenetta (1989) e Bianca e Bernie nella terra dei canguri (1990) metteva in scena una storia se vogliamo semplicissima eppure perfettamente congeniata e ancora oggi incredibilmente attuale, perché non parlava solo di diversità (non solo quella fisica della Bestia ma anche quella intellettuale delle aspirazioni di Belle) ma anche e soprattutto di bellezza interiore. Una tematica che oggi, anni 2020, nella società dell'immagine fatta di condivisioni social e selfie, torna prepotentemente in auge, perché tendiamo tutti ancora troppo a basarci sulla copertina invece che sul contenuto, delle persone come dei prodotti audiovisivi. Una diversità messa in atto dallo special televisivo attraverso il casting: da H.E.R. a Joshua Henry ad interpretare Belle e Gaston, Rita Moreno come voce narrante e presentatrice, e così via.
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2. Femminismo ante litteram
"There must be more than this provincial life"
Belle rimarrà sempre una Principessa Disney ma ha iniziato silenziosamente una "rivoluzione" femminista (d'altronde siamo sempre parte del Rinascimento della Casa di Walt) che culminerà con Elsa e Anna in Frozen - Il regno di ghiaccio. Non sarà un caso che alla sceneggiatura ci fosse per la prima volta una donna, Linda Woolverton, come ricorda Moreno. La protagonista femminile de La Bella e la Bestia è infatti una ragazza maggiormente interessata a studiare sui libri in una società che la vuole invece a cercare marito per sfornare dei marmocchi (come vorrebbe Gaston). Una ragazza che si emoziona se le regali una biblioteca e un atto di gentilezza piuttosto che un diamante prezioso, che si sacrifica al posto del padre senza pensarci due volte e che deve essere conquistata col cuore e non con la bellezza. Certo, alla fine il Principe torna ad essere quello affascinante di prima della maledizione, ma lei aveva capito e accettato di amarlo quando aveva le fattezze di una Bestia e senza sapere che sarebbe tornato tale. Un percorso narrato perfettamente dalla Moreno attraverso dei bozzetti e storyboard mai visti prima ed utilizzati per mostrare al pubblico la nascita dell'animazione che ha dato vita a questi iconici personaggi. Un femminismo che si conclude con H.E.R. che, con gli occhiali da sole e una chitarra elettrica, intona le note del ballo scendendo la scalinata verso Josh Groban.
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3. Regia da Oscar
"Tale As Old As Time"
Uno degli elementi che viene rimarcato ne La Bella e la Bestia: 30° Anniversario su Disney+, prodotto da Jon M. Chu e diretto da Hamish Hamilton (già dietro la macchina da presa di alcuni iconici Intervalli del Super Bowl e videoclip musicali) è il fatto che fu il primo film d'animazione ad ottenere una nomination agli Oscar come Miglior Film. Un evento enorme, che dava nuovo significato e gravitas al linguaggio dell'animazione, che lo farà rimanere l'unico fino al 2010 e al 2011 quando arriveranno Up e Toy Story 3 della Pixar (e nel frattempo gli farà vincere il Golden Globe). Nomination meritata anche solo per la famosa scena del ballo e i movimenti di macchina di Gary Trousdale e Kirk Wise che ci fanno entrare nella sala, attraverso le scale e sopra le teste dei personaggi intenti a danzare. Una caratteristica che anche Bill Condon ha provato a omaggiare nel suo live action del 2017. Nello speciale è proprio il mix tra cartoon e cast in carne ed ossa a sorprendere ed emozionare il pubblico ancora una volta, proprio come il Rinascimento Disney fu un mix riuscito di trama e messaggio di fondo senza tempo, musical veri e propri anche a livello di messa in scena, e personaggi iconici - spesso animali - a fare da contorno ai protagonisti. Infatti erano molti anni che Walt Disney voleva realizzare un adattamento del romanzo ma solo grazie all'arrivo dell'elemento musical, ci riuscirono.
4. Canzoni e coreografie
"Stia con noi"
È proprio quello che vorremmo ogni volta che rivediamo questo Classico, passare ancora del tempo con i suoi meravigliosi personaggi, cantando a memoria le canzoni. La musica è infatti l'altro elemento che lo speciale televisivo rimette in scena per il pubblico dal vivo presente in studio, ricordando la matrice teatrale del Rinascimento, alla presenza nientemeno che di Alan Menken al piano. Lui è l'autore della spettacolare colonna sonora del film, che vinse agli Oscar e qui viene rivisitata anche attraverso i brani inediti creati appositamente per il live action del 2017, come Nevermore eseguita da Josh Groban. Sono due le dediche presenti nello speciale: Moreno ricorda che la pellicola del 1991 fu dedicata ad Howard Ashman, che morì pochi mesi prima dell'uscita e aveva curato i testi insieme a Menken, che continuò l'ottimo lavoro fatto dall'amico e collega. Inoltre, mentre nello special Menken esegue al piano Tale As Old As Time (letteralmente "una storia antica come il tempo", da noi diventata "una storia sai, vera più che mai"), uno dei brani musicali più iconici di tutta la storia della Casa di Walt, e Shania Twain canta nei panni di Mrs. Bric, sullo schermo appare l'omaggio a Angela Lansbury, scomparsa nel 2022, che la doppiò tanto nei dialoghi quanto nelle canzoni donandole una maternità e una dolcezza uniche, anche nel sequel direct-to-home-video La Bella e la Bestia: un magico Natale.
5. Stoviglie animate
"Svegliate le porcellane"
Una frase entrata nel parlato comune così come tanti altri dialoghi della pellicola, e che ci ricorda quanto anche tutti gli altri personaggi abbiano contribuito a rendere La Bella e la Bestia ciò che è ancora oggi. Ne La Bella e la Bestia: 30° Anniversario il casting ha utilizzato infatti, oltre agli interpreti già citati, personalità carismatiche come Martin Short nei panni di Lumiere e David Alan Grier nel ruolo di Tockins, perché le stoviglie e le parti d'arredamento del castello animate sono il corrispettivo degli animaletti per le altre Principesse del Rinascimento Disney. Come si può non desiderare che sia la propria cucina ad apparecchiare la tavola e preparare qualche leccornia mentre noi dobbiamo solo sederci e goderci il lauto pasto? Anche le coreografie sono spettacolari, tanto da venir ricalcate in modo ancora diverso nello special TV, confrontandole con un montaggio ad hoc con il live action di Bill Condon e gli adattamenti teatrali a Broadway e nel West End.