L'altra donna del re: Natalie Portman e Scarlett Johansson a Berlino

Le due giovani dive sono protagoniste del dramma in costume tratto dal bestseller di Philippa Gregory. Accanto a loro, nel ruolo di Enrico VIII, Eric Bana.

Torna al cinema Anna Bolena, amante e poi regina al fianco di Enrico VIII per mille giorni intorno al 1930, in un film che va ad aggiungere nuovi pezzi all'intricato puzzle della dinastia Tudor. Diretto da Justin Chadwick, alla sua prima regia cinematografica dopo una serie di lavori televisivi, L'altra donna del re si rifà al romanzo omonimo di Philippa Gregory che per questa nuova storia di intrighi a corte ha effettuato ricerche dai risultati sorprendenti, travasati nel libro con numerose licenze poetiche. Accanto ai tormenti dell'ambiziosa Anna Bolena prende corpo infatti la figura di sua sorella Maria di passaggio nel letto del re dal quale avrebbe avuto un figlio mai riconosciuto. Eredi maschi che non vogliono arrivare, rivalità tra prime donne in casa Bolena e sgarbi alla Chiesa di Roma che conducono allo scisma anglicano sono gli ingredienti principali di un film dal cast sontuoso che ha il suo Enrico VIII in Eric Bana e fa di Natalie Portman e Scarlett Johansson due sorelle nemiche in lotta per la conquista del cuore del re. L'altra donna del re uscirà nelle sale italiane il 24 aprile, ma nel frattempo è stato proiettato in anteprima mondiale al festival di Berlino, accompagnato in conferenza stampa dal regista e dagli attori protagonisti.

Eric Bana, com'è stato interpretare il re Enrico VIII?

Eric Bana: Terribile! No scherzo, è stata una grande opportunità per me lavorare con un regista come Justin che mi ha fatto sentire un vero re ogni giorno. Lo stesso vale per Natalie e Scarlett, con le quali mi sono trovato a lavorare in perfetta sintonia, e se ho vinto questa sfida è stato anche grazie a loro. Mi sento molto fortunato ad essere stato contattato per questo ruolo pur essendo australiano. Non capita spesso che ti vengano offerte occasioni simili.

Natalie Portman e Scarlett Johansson, com'è stato lavorare insieme? Ci sono mai stati conflitti tra di voi sul set?

Natalie Portman: La gente continua a chiedermi se ci fosse vera rivalità tra di noi, oltre a quella sullo schermo, ma è stato l'opposto perché ci eravamo entrambe molto simpatiche. E' stata un'opportunità rara lavorare con un'attrice della mia età che ammiro così tanto. E poi c'era Eric che è una persona molto divertente e ci ha fatto ridere moltissimo, anche grazie alle numerose barzellette che raccontava ogni giorno sul set.

Scarlett Johansson: Ho accettato il progetto prima di tutto perché sapevo che ne avrebbe fatto parte Natalie, un'attrice che stimo molto e con la quale volevo lavorare già da tempo, avendo apprezzato tutte le sue scelte e le sue interpretazioni precedenti. Lo stesso vale per Eric che ho pensato subito fosse perfetto per quel ruolo. Tra tutti noi non c'è mai stata competizione, tutto quello che volevamo era creare un'energia positiva sul set.

Perché portare sul grande schermo una storia come quella di Anna Bolena già ampiamente raccontata al cinema?

Justin Chadwick: La storia delle sorelle Bolena non è mai stata raccontata come abbiamo fatto noi, una vicenda splendida, ma sconosciuta. Siamo stati molto affascinati dal libro di Philippa Gregory, non tanto per il fatto storico, ma per la sua capacità di raccontare due donne, due sorelle ambiziose che entrano in conflitto per l'amore del re, ma alla fine si riscoprono complici. La Gregory ha fatto tante ricerche e ha scovato splendidi personaggi rimasti finora nell'ombra, rivelandoci uno splendido ritratto di donne e di famiglia. In più un aspetto molto moderno della storia è l'ossessione della celebrità.

Natalie Portman: Anche se ci sono riferimenti storici, ci sono aspetti della storia con i quali possiamo relazionarci tuttora ed emozioni che non cambiano nel tempo.

Scarlett Johansson: Trovo che il film sia diretto in modo originale, non è il solito film in costume, ma è moderno e lascia passare tutta l'umanità della storia.

Quali sono state le difficoltà nell'approccio ai personaggi?

Natalie Portman: Mi è sembrato tutto difficile, ma Justin è stato molto bravo nel creare un ambiente disteso che ci è stato di grande aiuto.

Scarlett Johansson: E' stato molto emozionante lavorare così, anche se ogni giorno dovevo confrontarmi con le cose brutte che succedevano al mio personaggio. Non volevo che la mia Maria fosse troppo dolce, ma che passasse anche l'ambizione che certamente aveva, anche se non era così forte come quella della sorella Anna. Comunque, ciò che dei personaggi mi ha affascinato è che tutti hanno un lato sensibile, anche il temibile Enrico VIII interpretato da Eric.

Cosa scegliereste voi in una situazione come quella del film, il potere o l'amore? Natalie Portman: Non credo che nel film ci sia mai questa possibilità di scelta, ma voi tra le due cose cosa scegliereste?

Scarlett Johansson: Io scelgo il potere dell'amore, baby.

Natalie Portman, è vero che presto passerà dietro la macchina da presa per il suo primo film da regista?

Natalie Portman: Sì, dirigerò presto un film in lingua ebraica tratto da un romanzo di Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, che è stato il primo libro che mi ha fatto sentire forte il bisogno di essere regista della storia che stavo leggendo.