L'alba del pianeta delle scimmie: parla David Oyelowo

L'attore ci racconta com'è stato recitare nel film e cosa lo ha colpito di più del copione, dal dramma etico ai realistici effetti speciali.

In questi giorni arriva sugli schermi italiani il prequel-reboot de Il pianeta delle Scimmie diretto da Franklin J. Schaffner e interpretato da Charlton Heston nel 1968. L'Alba del pianeta delle scimmie vede Andy Serkis nel ruolo di Caesar, uno scimpanzè dall'intelligenza superiore nato da una madre geneticamente modificata nell'ambito di studi per trovare una cura contro l'Alzheimer, malattia degenerativa dei tessuti cerebrali. Caesar è cresciuto grazie alle cure amorevoli di Will Rodman, lo scienziato che ha messo a punto le ricerche. Tuttavia, quando si interferisce con madre natura, le cose possono prendere una brutta piega e Caesar si ritrova a capo di una rivoluzione che cambierà la faccia del pianeta. A fare da contrappunto a James Franco troviamo David Oyelowo che rappresenta il lato amorale della storia, dando vita al personaggio di Steven Jacobs, capo di Will e dirigente dei laboratori genetici. Jacobs vede nella cura, e nei suoi effetti collaterali, un modo sicuro per diventare stramiliardario e afferra immediatamente l'occasione per effettuare test ed esami su Cesare, che ovviamente non gradisce la cosa. David, gentilissimo e affabile, ci ha raccontato la sua esperienza sul set, com'è stato recitare nei panni di un personaggio del genere e cosa ha in programma per il prossimo futuro:

Ci parli del personaggio che interpreti in L'Alba del Pianeta delle Scimmie? Che cosa l'ha interessata del personaggio leggendo il copione?

Recito nel ruolo di Steven Jacobs che è il capo del personaggio di James Franco, il dirigente del laboratorio genetico e lo descriverei come un uomo che è interessato soprattutto al profitto, a mantenere felici gli azionisti piuttosto che all'avanzamento scientifico, una persona governata dall'avidità, mentre il personaggio di Franco è spinto dalla curiosità scientifica. L'aspetto che mi ha interessato maggiormente è stato vedere come il personaggio di Jacobs rispecchiasse i valori di oggi, la sete per il potere, economico e non: è un uomo pronto a fare qualsiasi cosa pur di ottenere quello che vuole. Mentre il personaggio di James vuole trovare una cura per una terribile malattia, Jacobs preferisce passare alla storia come uno degli uomini più ricchi del pianeta.

##E' stata necessaria una preparazione speciale per il ruolo? Ti sei ispirato a qualcuno in particolare?## Sì, in realtà sì, ma vista la natura del mio personaggio non posso rivelare la fonte (ride), devo tenermela per me.

La storia fa sorgere inevitabilmente riflessioni di natura etica riguardo la scienza ed alcuni tipi di sperimentazione. Quanto sono presenti queste problematiche nello sviluppo dello script del film? E qual è la tua opinione in merito all'argomento?

Il film sicuramente apre un ampio dibattito in merito e penso che la cosa migliore della produzione sia quello di mostrare i due aspetti della questione. Il personaggio di James è sicuramente nobile e motivato da grandi principi ma ha bisogno di finanziamenti, del laboratorio, di tutte quelle cose che con la nobiltà hanno ben poco a che fare. E' un po' come il mondo del cinema, un attore cerca sempre di affrontare in maniera nobile l'arte di raccontare una storia, ma in fondo si tratta di intrattenimento, c'è sempre l'anima commerciale in sottofondo. Nel film non ci sono giudizi, c'è una sorta di presentazione del dilemma morale/etico della storia, ed è stata fatta in maniera eccellente secondo me.

##Per la prima volta nei film tratti da Planet of the Apes le scimmie sono realizzate in computer grafica e non con attori truccati. Secondo te in che modo questa scelta cambia lo spirito del film?## In realtà dire che le scimmie sono completamente in CGI non è esatto, sul set ci sono gli attori che hanno interpretato le scimmie, noi abbiamo recitato insieme a loro. Andy Serkis recita nel ruolo di Caesar, il capo si può dire, ed era ricoperto di palline e aveva costantemente dozzine di telecamere puntate addosso per riprendere le sue espressioni, quelle degli altri attori e in pratica creavano una sorta di make up digitale immediato, aggiungendo la struttura fisica delle scimmie, i peli... e non c'è dubbio, la loro recitazione è stata essenziale per il film. E' un avanzamento tecnologico impressionante e richiama un po' i temi del film, l'ambizione umana si può vedere in tutti i campi e anche se a volte può fare un po' paura ci sono indubbiamente dei lati positivi. Noi potevamo vedere i personaggi del film senza doverli immaginare ed è stato sicuramente un lavoro più semplice. E' stupefacente vedere le espressioni di Andy, quello che c'era nei suoi occhi, nel personaggio di Cesare. Non c'è trucco, è proprio lui.

Conoscevi già la serie di film degli anni 60/70 ed il più recente remake di Tim Burton? Il vostro lavoro attinge alle versioni precedenti o si è preferito andare in una direzione completamente nuova?

Penso che l'ispirazione maggiore sia quella presa dall'idea di base, cosa succederebbe se la specie più vicina a noi geneticamente diventasse improvvisamente più intelligente, abile e fare questo tipo di film oggi, con le nostre conoscenze scientifiche, tecnologiche, è molto più plausibile come idea rispetto ai film di prima, perchè siamo quasi a un passo da questo tipo di avanzamento, magari non accadrà domani, ma in un futuro non molto lontano potrebbe. Abbiamo cercato di rendere la storia il più plausibile possibile, quanto più vicino si poteva arrivare alla realtà di oggi.

##Hai lavorato molto a teatro ed in televisione, sia in UK che di recente in USA, ed al cinema hai preso parte a diversi tipi di produzione. In quale contesto ti senti più a tuo agio? E se dovessi scegliere, quale dei tre mezzi espressivi preferiresti? Cinema, teatro o tv?## Bella domanda! Per me sono tre mezzi diversi l'uno dall'altro e mi offrono sfide differenti e inoltre c'è una sorta di collegamento tra di loro, per esempio conoscevo Andy Serkis dal teatro e lavorando ad un film come questo ho approfittato del mio background teatrale. Anche se mi trovavo sul set con dozzine di telecamere e Andy in una tuta di gomma ricoperta di palline, c'è sempre l'elemento teatrale in questo lavoro. Anche gli altri attori, hanno potuto dare il meglio perchè provengono da esperienze diverse, è questo il motivo principale per cui amo tutti i mezzi espressivi, perchè in un certo senso crescono insieme.

Sei già al lavoro su altri progetti? In cosa ti vedremo in futuro?

Subito dopo L'Alba del Pianeta delle Scimmie sarò in un film della Dreamworks, intitolato The Help e poi in una pellicola di George Lucas chiamata Red Tails che parla di piloti da caccia durante la Seconda Guerra Mondiale che uscirà nel 2012.