Don't Let Go, la recensione: toni thriller e salti nel tempo. Una buona variazione sul tema

La recensione di Don't Let Go: passato e presente si sfidano nel thriller sci-fi con David Oyelowo e Storm Reid. Presentato al Sundance 2019, il film è in streaming su Netflix.

Don't Let Go, la recensione: toni thriller e salti nel tempo. Una buona variazione sul tema

Attenzione alta durante la visione, almeno nella parte centrale, in modo tale che ogni pezzo del puzzle non vada perso. Niente di troppo complicato, si intende, eppure quando si parla di loop temporali, scavalcamenti spazio-tempo, o salti nel passato (o nel futuro), c'è sempre quella forte dose di incredulità (e incredibilità) che tendono a far perdere il filo del discorso. Del resto, è puro intrattenimento, e la realtà delle cose non dovrebbe mai essere il primo degli ingredienti. Così, l'intuizione non è male: riprendere l'atmosfera di Déjà vu - Corsa contro il tempo, diretto da Tony Scott, e attualizzarla in un thriller che si prende il tempo narrativo al passo dello streaming: tutto e subito, andando veloci nel cuore dell'azione.

Dont Let Go 3
Don't Let Go: David Oyelowo in un'immagine

Ormai è così, produzione e distribuzione theatrical, e poi lo sbarco in digitale: doppio linguaggio, doppia finestra (effettivamente la finestra bloccato è pure una parte chiave del film!). Doppio tutto. E in Don't Let Go, diretto da Jacob Aaron Estes e disponibile in streaming su Netflix, c'è una storia che finirà per biforcarsi, incrociando i flussi di due linee temporali parallele. A proposito di Déjà vu, e a proposito pure di Everything, Everywhere All At Once, che ha fatto del multiverso la sua religione cinematografica. Qui i toni sono naturalmente diversi, e l'atmosfera thriller si mischia ben presto al rimorso del protagonista, attanagliato da una telefonata e da un brutale omicidio che lo coinvolge personalmente e professionalmente. Ah, nota festivaliera: il film è stato presentato al Sundance 2019, un suggerimento che invoglierà gli appassionati, riconoscendo nello stile di Don't Let Go il tipico film con le "Sundance vibes".

Gli 80 migliori film da vedere su Netflix a Marzo 2023

Don't Let Go: la trama

Dont Let Go 9
Don't Let Go: una scena del film

Chiaramente, più che un film di regia (nonostante il taglio sia efficace), Don't Let Go è un buon esercizio di sceneggiatura, che prova a tenere collegate le varie svolte. Svolte che, ovviamente, si legano all'evento scatenante: il detective Jack Radcliff (David Oyelowo) è molto legato a sua nipote, Ashley (Storm Reid), figlia di suo fratello Garret (Brian Tyree Henry). Una notte riceve una confusa telefonata dalla ragazza, e quando corre a casa trova Ashley e tutta la famiglia brutalmente uccisa. La polizia bolla il caso come omicidio-suicidio, ma Jack non si da pace, è ossessionato dal rimorso.

Dont Let Go 1
Don't Let Go: David Oyelowo, Storm Reid in una foto

Poteva fare di più? Poteva prevedere questa tragedia? Qualche giorno dopo, inizia a ricevere strane telefonate dal numero di Ashley. Risponde e, dall'altra parte della cornetta, c'è proprio sua nipote, che chiama da una linea temporale diversa, ignara del suo terribile destino. Questo, unito alle intuizioni da detective, spingerà Jack ad anticipare l'omicidio, provando a salvare Ashley. Non solo, immergendosi nel caso, finirà per scoprire che dietro l'efferato crimine c'è una realtà corrotta e inquietante.

Presente, passato e un tono thriller

Dont Let Go 7
Don't Let Go: David Oyelowo, Alfred Molina in una scena del film

L'abbiamo detto all'inizio della nostra recensione, bisogna lasciare spazio all'incredulità per affrontare un film come Don't Let Go. E, al netto del buon cast (c'è anche Alfred Molina!), e al netto del suo dichiarato coinvolgimento, bisogna avere la forza di superare idealmente le diverse storture della sceneggiatura, scritta da Jacob Aaron Estes e da Drew Daywalt, autore sia di libri per bambini che di corti horror rilasciati su internet (già!): nel momento topico del film sembra che la scrittura faccia fatica a tenere il passo, finendo per accartocciarsi su una svolta che arriva troppo in anticipo rispetto al secondo e ultimo atto.

Dont Let Go 4
Don't Let Go: David Oyelowo e Storm Reid in una scena del film

Non possiamo raccontarvi nulla (c'è un buon plot-twist finale, tuttavia è sommessamente suggerito), e ci sarebbe anche poco da spiegare in termini oggettivi, ma va detto che Don't Let Go finisce per influenzarci proprio per la sua assurda e indecifrabile atmosfera, creata da una buona struttura cinematografica (la fotografia di Sharon Meir, per fare un esempio) e da due protagonisti convincenti, indirizzati sul set come se fosse un unico palcoscenico sfalsato in cui si sfidano due eterni rivali: presente e passato. Un tono sci-fi, più le incrinature da crime duro e puro, rendono quindi Don't Let Go un'interessante variazione sul tema.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Don't Let Go spiegando quanto il film, sospeso tra sci-fi e thriller, sia un buon esercizio narrativo, incastrato su due linee temporali. Salti nel tempo e un caso di omicidio, il rimorso e una corsa contro il tempo. Funziona nonostante le increspature della sceneggiatura, a patto che molliate totalmente le redini della credibilità.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • I protagonisti, convincenti.
  • Lo sci-fi mischiato al thriller.
  • Il tono.
  • Il plot-twist finale...

Cosa non va

  • … Comunque suggerito in precedenza.
  • Diverse storture narrative, che faticano a rendere credibile l'incredibile.