Killing Eve, la recensione del finale: il debole addio di una ex-grande serie

Cala il sipario su Killing Eve: l'episodio Hello, Losers, con un ultimo bagno di sangue, segna una modesta conclusione per la serie thriller con Sandra Oh e Jodie Comer.

Una delle grandi verità nascoste della vita, Eve, è che le persone si comportano esattamente come ci si aspetta. Prendiamo te, per esempio: stai per imbarcarti in una folle resa dei conti quando in realtà sai bene di essere solo una donna che ama un inappropriato croissant la domenica mattina dopo una sbronza.

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Killing Eve: Jodie Comer in un'immagine della stagione 4

Quando, nell'aprile 2018, Killing Eve faceva il suo debutto su BBC America, il pubblico televisivo incontrava per la prima volta l'agente Eve Polastri e la sicaria Oksana Astankova, alias Villanelle: la donna della legge e la sua nemesi, co-protagoniste di uno dei titoli più eclettici e accattivanti del piccolo schermo. È dunque con notevole rimpianto che, nella nostra recensione del finale di Killing Eve, ci accingiamo a parlare per l'ultima volta di una serie TV passata dall'originalità e dalla bellezza della sua stagione inaugurale, firmata da Phoebe Waller-Bridge, alla confusione e al senso di déjà-vu che hanno caratterizzato questa quarta stagione, per poi giungere, dopo un totale di trentadue episodi, a un epilogo incapace di rispettare le luminose promesse di quattro anni fa.

Da Pam ai Dodici, i punti deboli della stagione 4

Killing Eve Season 4 Episode 7
Killing Eve: un'immagine di Anjana Vasan

La parziale delusione per il declino di Killing Eve forse non è completamente imputabile alla showrunner Laura Neal, la quale ha ereditato una serie il cui percorso narrativo appariva già compromesso da un paio d'anni. Ma la lunga battuta d'arresto a causa del Covid e l'ennesimo cambio al 'volante' non sono stati sufficienti a correggere gli errori della stagione precedente, né a conferire un'autentica ragion d'essere al confronto/scontro fra i personaggi interpretati - sempre in maniera ammirevole - da Sandra Oh e Jodie Comer. Nodi venuti al pettine nella parte conclusiva della stagione 4, incentrata sulla caccia all'organizzazione criminale conosciuta come i Dodici: dopo l'eliminazione della carismatica villainess francese Hélène (Camille Cottin) nell'episodio Oh Goodie, I'm the Winner, i sedicenti Dodici erano rimasti nulla più di un vaghissimo MacGuffin.

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Killing Eve: Camille Cottin e Anjana Vasan
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Killing Eve: Fiona Shaw nel finale della serie

Il plot legato invece alla figura di Pam (Anjana Vasan), giovane apprendista killer divisa fra Hélène e l'ambiguo Konstantin Vasiliev (Kim Bodnia), non ha mai trovato una vera connessione con la vicenda di Eve e Villanelle. Pam è stata dipinta piuttosto come una sorta di epigona di Villanelle, ma perennemente incerta se abbracciare fino in fondo il "lato oscuro" della sua professione. E dopo un momento topico, vale a dire l'uccisione del 'maestro' Konstantin, ecco arrivare il rifiuto della proposta di Carolyn Martens (Fiona Shaw): nel loro dialogo, nel prefinale, Pam respinge l'offerta di 'lavoro' di Carolyn per poi allontanarsi da lei e, simbolicamente, da un destino analogo a quello di Villanelle. Una speranza di redenzione in una storia di dannazioni e di personaggi costretti a piegarsi al proprio fato? Magari sì, ma non è abbastanza per rendere la parabola di Pam davvero solida o avvincente.

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Eve e Villanelle: finalmente insieme?

Killing Eve Finale
Killing Eve: Sandra Oh e Jodie Comer

Ma veniamo alle colonne portanti di Killing Eve, ovvero le due donne che per quattro stagioni si sono osservate, rincorse, sedotte e ferite a vicenda. Come in un tragico melodramma, la puntata 4x08, Hello, Losers, si apre con una lotta furibonda in un triangolo di passioni incrociate: Eve, approdata in una remota isola scozzese (un correlativo oggettivo del suo lato più selvaggio?), deve affrontare a mani nude la feroce sicaria Gunn (Marie-Sophie Ferdane), in una lotta brutale e dai tocchi pulp che è anche un emblematico duello per il cuore di Villanelle. Mentre Gunn, accecata, scaglia rabbiose grida di vendetta come un novello Polifemo, Eve e Villanelle abbandonano l'isola e si preparano all'agognata resa dei conti con i Dodici. Dalle brughiere scozzesi alla volta di Londra, il loro viaggio on the road le porterà a farsi leggere i tarocchi (inevitabile che il futuro riservi la carta della Morte), a intonare insieme Don't You Want Me degli Human League e a concedersi un voluttuoso bacio.

Killing Eve
Killing Eve: un'immagine dell'episodio finale
Killing Eve Finale
Killing Eve: Jodie Comer e Sandra Oh

Qual è, tuttavia, il senso di questo fugace idillio romantico? Fin dall'inizio, Killing Eve ci ha offerto il ritratto di una donna dalla mentalità razionale e dall'esistenza più o meno ordinaria che si lasciava attrarre dall'oscurità, inseguendo un'avversaria in cui intravedeva una parte di se stessa. Pertanto, dietro i codici della spy story e della commedia grottesca, a delinearsi era un racconto di de-formazione che riecheggiava la dicotomia fra il dottor Jekyll e Mr. Hyde, e la cui dimensione metaforica era inscindibile dalla dimensione narrativa. Se quello di Eve è stato un tuffo verso l'abisso, una progressiva presa di coscienza del proprio alter ego, in Hello, Losers il connubio fra lei e Villanelle appare fin troppo sereno, come se le remore e le inquietudini di Eve si fossero dissolte di colpo. E per quanto l'effetto possa risultare liberatorio, non appare tuttavia perfettamente coerente con le dinamiche della storia.

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Un ultimo, inutile coup de théâtre

Killing Eve Finale 12
Killing Eve: un primo piano di Sandra Oh

Se quest'ultimo episodio vuole suggerirci che Eve abbia raggiunto quel punto di non ritorno oltre il quale finora non aveva osato spingersi, cosa giustifica tale passaggio? Nel discorso improvvisato durante una cerimonia di nozze Eve parla della complessità delle relazioni e le paragona al kintsugi, l'antica pratica giapponese di riparare oggetti di ceramica esaltandone le 'cicatrici' con polvere d'oro: sono parole che esprimono un'ideale pacificazione nel suo rapporto con Villanelle, ribadita subito dopo dal sorriso di quest'ultima e dalla danza gioiosa di Eve. Il montaggio parallelo ci fa appena intravedere il massacro dei Dodici: dovrebbe essere la climax della stagione, ma è solo la frettolosa chiusura di un plot ormai privo di interesse (un MacGuffin, appunto) prima di arrivare al vero e proprio finale e ai proiettili letali sparati da un cecchino invisibile.

Killing Eve Season 4 Episode 8 Jodie Comer Sandra Oh Bbc America
Killing Eve: Jodie Comer e Sandra Oh
Finale Of Killing Eve 2
Killing Eve: un'immagine della scena finale

Mentre la serafica Carolyn si rivela ancora una volta la grande 'burattinaia' (sebbene con motivazioni a dir poco nebulose), Villanelle, crivellata di colpi, viene risucchiata nelle profondità del Tamigi, mentre una disperata Eve non può far altro che vederla allontanarsi per sempre. Peccato che l'impatto della scena sia ridotto ai minimi termini, e per più di una ragione: perché si tratta di una sbiadita fotocopia del cliffhanger già adoperato appena tre episodi prima (Villanelle colpita da una freccia in Don't Get Attached); e perché l'effetto è quello di un twist forzatissimo, privo di una qualsivoglia necessità drammaturgica e debole pure da un punto di vista tematico. La morte di Villanelle non ha nulla a che fare con le scelte sue o di Eve: insomma, è un puro - ed inutile - coup de théâtre.

Conclusioni

Per chi ha amato la serie creata da Phoebe Waller-Bridge e basata sui romanzi di Luke Jennings, e si è fatto irretire dal gioco fra il gatto e il topo delle sue magnetiche protagoniste, un epilogo così blando e poco coerente non è certo quanto ci si poteva auspicare quattro anni fa. La nostra recensione del finale di Killing Eve non vuole sconfessare le virtù di un'opera coraggiosa e provocatoria, né tantomeno l’impegno di chi ha dovuto scrivere l’ultimo capitolo di un racconto che aveva già rischiato più volte di deragliare; eppure è innegabile che due personaggi del calibro di Eve e Villanelle meritassero un addio ben più memorabile.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • Sandra Oh e Jodie Comer: due interpreti sopraffine che non hanno mai smesso di impiegare tutto il proprio talento al servizio di queste due magnifiche protagoniste.
  • Le pennellate di sarcasmo e di amara ironia che continuano a connotare i dialoghi della serie.
  • La consapevolezza che, al di là dei difetti del finale, Eve e Villanelle rimarranno fra i grandi volti della serialità televisiva di questi anni.

Cosa non va

  • La scarsa coerenza con cui la showrunner Laura Neal ha chiuso trame e sottotrame della serie.
  • La sensazione che il percorso di Eve e Villanelle non fosse perfettamente compiuto, ma che a un certo punto i due personaggi abbiano cominciato a girare a vuoto.
  • Un twist conclusivo piuttosto forzato e che, appunto, non è riuscito a rendere giustizia a tale percorso.