Karate Kid: Legends, la recensione: un modo diverso di concepire il legacy sequel

Jackie Chan e Ralph Macchio tornano in scena come mentori del nuovo protagonista, ri-lanciando - di fatto - la saga cult nata negli anni Ottanta. Al cinema dal 5 giugno.

Jackie Chan, Ralph Macchio e, al centro, il giovane Ben Wang in Karate Kid: Legends
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"Togli il giacchetto, metti il giacchetto" è il nuovo "togli la cera, metti la cera". Una frase che segna Karate Kid: Legends, il nuovo film della saga iniziata nel 1984. Siamo a Pechino, in una scuola di kung-fu, e ad insegnare quest'arte marziale c'è il maestro Han, interpretato da una star del genere, l'amato Jackie Chan, che avevamo già visto in The Karate Kid - La leggenda continua, il reboot del 2010. Uno così nella saga di Karate Kid ci sta benissimo. È a lui che tocca un ruolo chiave, quello del mentore.

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Karate Kid: Legends: Ben Wang tra Jackie Chan e Ralph Macchio, che sono i suoi mentori

Accanto a lui c'è anche il Daniel LaRusso di Ralph Macchio, ormai acclarato sensei come abbiamo imparato dalla serie Cobra Kai. Karate Kid: Legends è un legacy sequel della saga classica, ed è coerente anche con la continuity di Cobra Kai, che è già stato un requel ma in forma seriale. La sua forza? Si può gustare anche senza aver visto la serie e, in teoria, anche senza aver visto i precedenti film.

Da Okinawa a Pechino a New York

Inizia tutto a Okinawa, Giappone, nel 1986. È il mondo che abbiamo conosciuto in Karate Kid II. Ritroviamo il Maestro Miyagi che racconta a Daniel di quel suo parente, Han, che si era addormentato in barca e aveva raggiunto la Cina. Lì aveva imparato l'arte del kung-fu e, mescolandola al karate, tornato in Giappone aveva dato vita all'arte del Miyagi Do. Han ora è uno stimato maestro di kung-fu. Nella sua scuola, a Pechino, si allena con passione un ragazzo, Li Fong. La madre, però, ha deciso di cambiare vita. E così lo porterà con sé a New York, facendogli promettere di non combattere più. Una serie di episodi di violenza, però, lo faranno riprendere a lottare. E avrà bisogno sia del suo maestro che di un nuovo mentore per apprendere l'arte del karate.

Uno scenario inedito e i temi di sempre

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Karate Kid: Legends: Ben Wang combatte sulla cima di un grattacielo, con lo skyline di Manhattan sullo sfondo

New York è una cornice inedita per la saga di Karate Kid. La Grande Mela significa musica hip-hop e r'n'b. Significa colori più freddi, i grigi e gli azzurri che sostituiscono i gialli e i rossi della California, e climi più freddi. E piazze, strade, vicoli e grattacieli che possono diventare nuovi, spettacolari scenari per i combattimenti. Ma i temi di Karate Kid: Legends in fondo sono quelli di sempre. C'è un ragazzo solo con la madre in una nuova città, c'è una palestra, che è come il solito dojo maledetto, che un tempo era il Cobra Kai e ora si chiama Demolition. C'è una bella ragazza, un po' amica un po' innamorata. C'è un bullo che fa il bello e il cattivo tempo. E c'è, ancora una volta, un torneo di karate, solita resa dei conti. Si chiama 5 Boroughs, e si svolge proprio nelle strade di New York.

Karate Kid: Legends e Cobra Kai: legacy sequel, ma diversi

Cobra Kai: una foto di Ralph Macchio e William Zabka
Ralph Macchio e William Zabka in Cobra Kai, la serie che ha ripreso l'eredità di Karate Kid prima di questo film

Karate Kid: Legends è un modo diverso di fare legacy sequel rispetto a Cobra Kai. E non solo perché cinema e serialità impongono ritmi e narrazioni diverse. Cobra Kai ribaltava completamente le premesse e la percezione dei personaggi dei film originali, e aveva un tono dissacrante. Karate Kid: Legends invece riprende con nuove idee la storia del primo film, come fosse un archetipo. In Cobra Kai Johnny Lawrence, il trait d'union con i primi film, è in scena dalla prima sequenza ed è uno dei protagonisti. Qui Daniel LaRusso arriva dopo quasi un'ora di film e, più che un protagonista, è uno special guest. Le regole del requel vogliono che i nuovi personaggi vengano affiancati dai vecchi, ma nei due casi lo screen time è molto diverso. Da buon requel, il nuovo film recupera alcuni elementi iconici, come la famosa fascia di Miyagi, ma senza eccedere. Rispetto a Cobra Kai, però, qui si perde la caratteristica dei personaggi più sfaccettati, e si torna alla divisione tra buoni e cattivi dei primi film.

Cobra Kai 6, la spiegazione del finale: attacco e difesa, nella vita servono entrambi Cobra Kai 6, la spiegazione del finale: attacco e difesa, nella vita servono entrambi

Jackie Chan, il nuovo Miyagi, o quasi

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Una spettacolare sequenza di allenamento tra Jackie Chan e Ben Wang a New York

Così, mente il film scorre piacevolmente, ci si accorge che Jackie Chan, invecchiato e ingrigito, ha quasi lo stesso carisma e la stessa empatia di Maestro Miyagi di Pat Morita (abbiamo detto quasi, non esageriamo...). Mentre Ralph Macchio continua ad essere un eterno ragazzino. Ma, rispetto a Cobra Kai, qui gli viene tolta quell'aria un po' pedante e viene presentato in modo più sbarazzino, in abiti sportivi e capelli leggermente più spettinati. È quello che dicevamo all'inizio: Karate Kid: Legends viaggia parallelamente a Cobra Kai, ne contempla l'esistenza, ma è un prodotto indipendente dalla serie. A proposito, ci sarà una bella sorpresa alla fine.

Da Karate Kid a Cobra Kai: come è cambiato il concetto di buoni e cattivi Da Karate Kid a Cobra Kai: come è cambiato il concetto di buoni e cattivi

Nostalgia canaglia, ma non troppa

Karate Kid Ben Wand Fine Riprese
Ben Wang è Li Fong, il nuovo protagonista della saga di Karate Kid

Karate Kid: Legends è uno di quei titoli che rinnova i franchise storici. E, come tutti i prodotti di questo tipo, fa leva sulla nostalgia, anche se non spinge troppo su questo tasto. Di nuovo ci sono i combattimenti, che lo scenario di New York rende creativi e inediti. Il protagonista, Li Fong (interpretato da Ben Wang) è un po' il giovane Daniel LaRusso, un po' Spider-man, anzi, come dicono nel film, "il Peter Parker cinese". A proposito di nostalgia, chi ha visto il primo Karate Kid - Per vincere domani appena uscito, quarant'anni fa, a questo punto si sentirà invecchiato. Ma fa sentire vecchi ancor di più vedere che Joshua Jackson ormai fa il padre della giovane Mia, interpretata da una convincente Sadie Stanley. I due hanno una pizzeria. E Li Fong, appena arrivato a New York entra da loro e ordina una pizza con la crosta ripiena. Anche se sarebbe più corretto dire "cornicione ripieno". Ci è venuta un'idea: perché non girare il prossimo Karate Kid a Napoli?

Conclusioni

Karate Kid: Legends rinnova i fasti del franchise con una nuova ambientazione, New York, e un nuovo protagonista abile e simpatico; insieme a lui torna il primo "karate kid", Ralph Macchio, e un nuovo mentore, con il volto di Jackie Chan. La storia è sempre la stessa, ma il mix di arti marziali e la nuova location rendono tutto fresco e godibile.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • L'ambientazione a New York porta una nuove luce a quella che è una storia classica.
  • Jackie Chan e Ralph Macchio funzionano nel ruolo di mentori.
  • La storia si muove senza negare quella della serie Cobra Kai, ma in modo parallelo: si può vedere anche senza conoscere la serie...

Cosa non va

  • ... ma di Cobra Kai mancano i personaggi sfaccettati, e si torna a buoni e cattivi come nei primi film.