Joker, Todd Phillips: “Il film è un balletto tragico”

Intervista video a Todd Phillips: il regista ci racconta il suo Joker da Leone D'Oro tra fumetti, una Gotham City mai così cupa, musica, ballo e un Joaquin Phoenix imprevedibile.

Joker Leone Doro
Joaquin Phoenix e Todd Phillips con il Leone d'Oro per Joker

Alzi la mano chi si aspettava che Todd Phillips, regista di commedie come la trilogia di Una notte da leoni, un giorno avrebbe vinto il premio per il miglior film con Joker alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. I leoni sono evidentemente nel suo destino.

Uno che invece ha creduto immediatamente nel Joker ideato dal regista di New York è Joaquin Phoenix, che interpreta un clown inedito, spiazzante, mai così tragico perché molto umano: Joker ha infatti il pregio di farci vedere per la prima volta l'uomo dietro il trucco da pagliaccio.

Joker
Joker: un'immagine di Joaquin Phoenix

Dopo il Leone D'Oro a Venezia, Todd Phillips punta all'Oscar ma, in caso di sconfitta, sappiamo già che continuerebbe a sorridere. Quando lo abbiamo incontrato al festival per questa intervista, gli abbiamo infatti chiesto se crede nella frase di The Killing Joke di Alan Moore "basta una giornata storta per trasformare il migliore degli uomini in un folle", citata nel film. "No, non ci credo" ci ha detto, spiegando: "Penso che si possa sopravvivere a una brutta giornata."

La video intervista a Todd Phillips

Joker, Joaquin Phoenix: "Il personaggio mi ha stupito fino all'ultimo giorno di riprese"

Una Gotham City sull'orlo dell'abisso

Il Joker creato da Phillips e Joaquin Phoenix è enigmatico: ognuno può farsi una sua idea del personaggio, che diventa quasi un test di Rorschach. Cosa vede in lui il regista? "Vedo un completo e totale narcisista, che vuole solo essere amato." Una risposta interessante visto che la Gotham City che vediamo in Joker è la più cupa mai apparsa sul grande schermo: "Volevo che sembrasse la città dei sogni infranti, una città sull'orlo dell'abisso. La cosa davvero importante del film è la tensione e la tensione si può ottenere in molti modi: con la musica, ma anche con la sensazione che la città stia per collassare. Questo è il motivo principale e poi penso che, dal punto di vista estetico, in un certo senso sia molto bella."

Joker è la musica dentro Arthur

Joker Joaquin Phoenix Trucco
Joker: Joaquin Phoenix si trucca da clown

Oltre alle location, un elemento fondamentale del film - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Joker - è la colonna sonora, che spazia da sonorità classiche a brani di Frank Sinatra ed Etta James: "La musica è uno strumento molto importante per un regista, così come i costumi e le location, ma la musica per me ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Per noi è cominciato tutto con Hildur Guðnadóttir, compositrice del film: ho sentito il lavoro che ha fatto per Soldado, e mi è piaciuto molto. L'ho chiamata e le ho mandato la sceneggiatura. Suona il violoncello e quando ha cominciato a mandarmi delle cose me ne sono innamorato: ha impostato il tono della colonna sonora."

Joker Joqauin Phoenix Fuga
Joker: Joaquin Phoenix in fuga per le scale

La musica è fondamentale perché Arthur molto spesso si esprime con i suoi movimenti più che con la voce: la danza diventa quasi un dialogo con se stesso. Per Phillips era un aspetto cruciale: "È un elemento chiave, come la musica. Una cosa che ho detto fin da subito a Joaquin è che Arthur ha la musica dentro di lui: quando sente che il Joker sta uscendo lo rappresenta attraverso il ballo. È una cosa di cui abbiamo parlato dall'inizio. Il film è un balletto tragico. Ma, anche se in certi momenti è un film cupo, ogni giorno sul set con Joaquin ridevamo tutto il tempo. Credo che sia un film imprevedibile, non capisci mai in che direzione stia andando, come il personaggio: è questo che lo ha reso così divertente."