Da Civil War a Kind of Kindness: Jesse Plemons è la rivelazione (annunciata) dell’anno

Jesse Plemons, scelto da Yorgos Lanthimos per Kinds Of Kindness, è la vera sorpresa di questa stagione cinematografica. Basti pensare ai pochi minuti in cui lo abbiamo ammirato (anche) in Civil War di Alex Garland.

Jesse Plemons in Kinds Of Kindness

Il 2024 è l'anno di Jesse Plemons, scelto da Yorgos Lanthimos per il suo ultimo film, Kinds Of Kindness, per il quale ha vinto a Cannes il premio come miglior attore. Non è certo un novizio, essendo stato uno degli attori del cast di Friday Night Lights, la serie di Peter Berg su una squadra universitaria di football americano del Texas. Jesse Plemons interpretava Landry Clarke, un ragazzo timido e insicuro, che però, portato a delle scelte estreme, si macchiava di un episodio di violenza. Jesse Plemons è sempre stato perfetto per impersonare caratteristiche sfumate. Yorgos Lanthimos lo ha voluto come attore principale per il suo Kinds Of Kindness, in cui recita in tre ruoli diversi. Un talento puro, ammirat ammirato anche in una breve sequenza di Civil War di Alex Garland: pochi minuti che non dimenticheremo facilmente.

Jesse Plemmons: dal Texas a Scorsese

Breaking Bad: Jesse Plemons e Aaron Paul nell'episodio Buyout
Jesse Plemons e Aaron Paul ai tempi di Breaking Bad

Jesse Plemons è nato a Dallas, Texas, nel 1988. Ha iniziato a recitare da ragazzo, in uno spot della Coca-Cola, e in serie come Walker Texas Ranger e Sabrina. I primi ruoli importanti sono in Friday Night Lights, nel 2006, e in Battleship, nel 2012, entrambi creati da Peter Berg. Il 2012 è anche l'anno in cui entra nel cast di Breaking Bad, e in cui recita in The Master di P.T. Anderson. Poi è il turno de Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg e della seconda stagione della serie Fargo, in cui recita accanto a Kirsten Dunst, che diventerà sua moglie. Arrivano poi Black Mirror, The Post, diretto ancora da Spielberg, e Martin Scorsese con The Irishman e Killers Of The Flower Moon. E uno dei film in cui davvero può dare libero sfogo al suo talento, il bellissimo Sto pensando di finirla qui, diretto da Charlie Kaufman.

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L'attore dietro il personaggio

Fargo, stagione 2: Kirsten Dunst e Jesse Plemons
Fargo, stagione 2: Kirsten Dunst e Jesse Plemons

Eppure Jesse Plemons è uno di quegli attori che non hanno l'ambizione di diventare delle star. È uno di quei interpreti che piacciono ai registi perché non catturano l'attenzione, ma scompaiono dentro ai loro personaggi, eppure hanno volti così inconfondibili da permettere di tracciare già, con il loro essere in scena, il carattere di un personaggio. Pensare che dal momento della sua apparizione in Breaking Bad, tutti lo lo chiamavano "Meth Damon", per la sua vaga somiglianza con l'attore Matt. Ma Plemons è certamente meno appariscente della star di Will Hunting Genio Ribelle. Ha gli occhi piccoli, la mascella molto pronunciata, lo sguardo spaesato. Il suo può essere il volto del ragazzo decisamente poco sveglio, ma anche quello di un villain spietato. Ed è tra questi estremi che tende ad oscillare la carriera di Plemons.

Da Friday Night Lights a Sto pensando di finirla qui

Black Mirror: Jesse Plemons in una scena dell'episodio USS Callister
Kirsten Dunst e Jesse Plemons in Fargo 2

Come dicevamo, il suo Landry Clarke di Friday Night Lights è un ragazzo tranquillo, che però finisce per vedere la sua vita svoltare quando si trova ad uccidere. Ed è quello che accade anche a Ed Blumquist, il suo personaggio nella seconda stagione di Fargo, marito goffo e impacciato che si trova ad uccidere per difesa. Nell'episodio di Black Mirror in cui è protagonista, USS Callister, spassosa parodia di Star Trek, è il cattivo di una storia sospesa tra reale e virtuale. È qui che abbiamo cominciato a vedere quanto in quegli occhi si potesse celare del veleno. Ancora una volta, ecco la parabola di cui stiamo parlando: un personaggio timido finisce per rivelarsi sadico e spaventoso. Ma il ruolo dove, più di tutti, si riesce a cogliere tutta la follia che può nascondersi nel volto di Jesse Plemons è quello in Sto pensando di finirla qui di Charlie Kaufman. Il suo personaggio è l'incarnazione della depressione e del rimorso. Tutto è straniante, sospeso, inquietante. E Plemons riesce a comunicare tutto questo con il suo corpo e il suo volto, prima ancora che con le parole.

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Kinds Of Kindness: Jesse Plemons uno e trino

Emma Stone Kinds Of Kindness Yorgos Lanthimos Jesse Plemons Cannes Film Festival 2024
Quando Plemos entrò nel modo di Black Mirror

Follia, nevrosi, straniamento. È normale allora che Jesse Plemons abbia trovato terreno ideale nel cinema di Yorgos Lanthimos e in quel teatro dell'assurdo che è il suo Kinds of Kindness. Un viaggio in quell'America comune che Plemons ha rappresentato benissimo con i suoi personaggi. E una serie di personaggi a loro modo goffi, impacciati, inadatti che sono stati il marchio di fabbrica della sua carriera. In Kinds Of Kindness Jesse Plemons interpreta tre ruoli. È un uomo che cerca di prendere il controllo della propria vita, e per farlo prova in tutti i modi a compiacere un uomo e la sua compagna. Ancora una volta, sembra una costante nella sua carriera, è un personaggio che si trova ad uccidere anche se non sembra proprio portato per farlo. È un poliziotto la cui moglie è scomparsa in mare e quando torna sembra un'altra persona. Anche qui Plemons mette in scena alcuni dei tratti salienti dei suoi personaggi: lo spaesamento, l'incredulità, ma anche una certa dose di sadismo e cattiveria. Nel film di Lanthimos è anche il partner di una donna che prova a trovare una persona specifica con una speciale abilità. Personaggio secondario nella storia, la riempie comunque con una certa goffaggine che completa il tutto.

Sto Pensando Di Finirla Qui 1
Una scena di Sto pensando di finirla qui, che trovate su Netflix

Jesse Plemons, sempre diverso da se stesso

La cosa particolare del film è che Jesse Plemons è tre personaggi diversi l'uno dall'altro cambiando pochissimo del suo aspetto fisico. Nella prima storia il suo volto butterato e i suoi occhi inconfondibili sono adornati da un paio di baffi biondi, mentre i capelli sono pettinati da un lato, con la riga, ordinati. L'idea è di fare di Plemons un uomo comune, una sorta di travet. Quell'uomo semplice che si trova in una situazione più grande di lui, come accade spesso ai suoi personaggi. Nel secondo episodio ci accorgiamo subito che è leggermente diverso: ora è senza baffi, i capelli sono più corti, a spazzola e portati bassi, in una sorta di taglio militare. Il nuovo look rende ancora più evidente la sua mascella prominente. Plemons qui dà vita a un personaggio che sembra scosso ma si rivela capace di tutto.

Nella terza parte l'attore rimane in secondo piano, funzionale alla storia, ancora diverso da prima: i capelli sono cortissimi, quasi a zero, le gote sono velate da un filo di barba, quella da un giorno, e porta degli occhiali quadrati dalla montatura leggera. Completano il look degli abiti larghi e un po' goffi e dei sandali. Tutti i personaggi di Kinds Of Kindness, e anche i suoi, a modo loro, provano a cercare la gentilezza, però finiscono per arrivare a risultati opposti. I diversi tipi di gentilezza sono quegli atti che dovremmo fare per avvicinarci all'altro, ma siamo incapaci di metterli in pratica. Ancora una volta l'inadeguatezza dei personaggi è la costante della carriera di Plemons.

Civil War: Jesse Plemons ad alta tensione

Civil War 27
Jesse Plemons, spregevole in Civil War

Non c'è niente di gentile, anzi è dichiaratamente ostile, il personaggio che Jesse Plemons interpreta in Civil War, sconvolgente film di Alex Garland che ci mostra un'altra America, quella più inquietante, divisa, che mette a rischio la democrazia stessa. L'America di domani, forse quella già di oggi. Jesse Plemons si cala alla perfezione in un tipo di americano "medio", sempre più diffuso: quello diffidente, chiuso, guerrafondaio. I capelli biondo platino, un paio di occhiali arancioni, per difendere gli occhi e celare il significato del suo sguardo: nei dieci minuti scarsi in cui è in scena Plemons riesce a creare una tensione altissima, tenendo tutti in bilico tra la vita e la morte, appesi alla sua volontà. Plemons è stato coinvolto all'ultimo momento, a causa dell'indisponibilità di un altro attore. Ma si è calato nella parte non uscendo mai dal ruolo, nemmeno nelle pause, durante le riprese. Anche per questo la tensione della scena è stata così alta. E quello in Civil War, anche se per pochi minuti, è entrato nella galleria dei suoi ruoli già cult.