James Bond è un'istituzione britannica, quasi fosse un personaggio reale. Sopravvive al succedersi delle monarchie, ma è sempre al servizio di Sua Maestà. E già da quattro pellicole, l'agente 007 ha il volto scavato e spigoloso di Daniel Craig, con quelle mani da ex meccanico da calendario sexy e gli occhi di ghiaccio, scudi ruvidi che proteggono un uomo gentile e socialmente impegnato.
"James Bond è cambiato quando ho vestito i suoi panni, è vero", racconta l'attore con voce profonda. "Ma non ho cercato di cambiarlo consapevolmente, ero anzi parecchio insicuro su cosa avrei dovuto fare. Di una sola cosa ero certo: non avevo nessuna intenzione di copiare gli altri attori, i modi di interpretarlo che c'erano stati prima di me. Pertanto ho preso ispirazione direttamente dai libri di Fleming. Ho dovuto ricominciare da zero, per me è stato l'unico modo per poterlo interpretare. Ho cercato di lasciarmi abbastanza spazio di movimento. Trovarsi dentro questo personaggio è strano poiché a un certo punto devi fermarti, ci sono delle regole: sei James Bond, non puoi andare troppo distante".
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Un tris di attori iconici
Sia Craig che Christoph Waltz, che qui interpreta il suo antagonista, sono delle icone recenti, molto amati dal grande pubblico. Ma lei, Monica Bellucci, è uno dei simboli italiani ormai da molto tempo. Come non manca di sottolineare Sam Mendes, definendola "un autentico tesoro nazionale italiano". Sempre bellissima e molto elegante anche nella sua mise da giorno, ha definito il suo piccolo ruolo nel film "una bellissima esperienza con momenti di piacere recitativo con Daniel Craig". Però poi esprime il desiderio di trovarsi sul set anche insieme a Christoph Waltz. La sua Donna Lucia "È una donna che ha mantenuto la sua femminilità, e la sua femminilità le salva la vita".
E anche se le scene che la vedono coinvolta sono davvero poche, lei si dice onorata di essere entrata nel mito di James Bond: "In pochi istanti succedono tante cose... Penso che sullo schermo non sia mai una questione di minutaggio, ma la capacità di dar vita a un personaggio o meno. Ho imparato molto nel poco tempo trascorso con Sam Mendes".
E poi ancora, con aria quasi sognante, ricorda come ha studiato il personaggio di Donna Lucia, e come arriva alle interpretazioni in generale: "Credo ci sia una prima parte che è un processo tecnico: come vi vesto per il ruolo, come mi trucco, come cammino. Chi è questa donna, da dove viene, qual è il suo background... Poi arriva una parte inconscia, è quella che fa paura e che mi piace più di tutto. È quella per cui un attore si eccita, perché non sai cosa porterà, viene fuori dall'anima. Io penso di fare cinema per quel momento magico, perché non so mai cosa succederà fino a due minuti prima".
Più pragmatico è Christoph Waltz, che come suo solito fa apparire tutto molto semplice e pratico - come se fosse da tutti recitare al suo livello: "Facciamo quello che facciamo, è il nostro lavoro. Facciamo esperienze, le raccogliamo, iniziamo a capire come si realizza un film. Ci sono molti elementi che ci aiutano, dalla regia, al montaggio che è fondamentale. Poi c'è il marketing, c'è la musica. Tutto concorre alla buona riuscita. Poi ci sono le inclinazioni, le aspirazioni dell'attore. Il personaggio non ha grande scelta, è incollato a noi, quindi subisce tutti questi elementi che vanno ad alimentare questo processo di recitazione".
James Bond in giro per il mondo
Tutti siamo in trepida attesa per vedere sul grande schermo le scene che furono girate in una Roma blindatissima solo pochi mesi fa. Ma in questo film le location sono moltissime, in particolare la sequenza di apertura è girata a Mexico City, durante il Dia de los Muertos: "La sequenza a Mexico City è stata una gigantesca soddisfazione, qualcosa di eccezionale", ha ricordato Sam Mendes. "L'energia per le strade, il mood della gente, l'architettura, è stato magico e ha anche richiesto un enorme sforzo tecnico. Avevamo circa 300 tecnici solo per quella scena. Gru, camion, tutta una serie di attrezzature necessarie, milioni e milioni di persone per strada. È la sequenza di cui sono più orgoglioso, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per il ritmo: c'è la musica e poi il silenzio, è una specie di microcosmo del film. Tutto ciò che ho imparato grazie a Skyfall l'ho messo in questa sequenza".
Ma Daniel Craig abbassa lo sguardo e sorride quando parla di Roma: "Abbiamo filmato in diversi posti incredibili. Però penso che tutti noi abbiamo lasciato un pezzetto del nostro cuore in questa città. Abbiamo avuto la possibilità di fare riprese spettacolari in luoghi dove non te le immagini. Tornare qui è sempre un enorme piacere. Non posso che dire grazie alla città". Sam Mendes conferma: "È sorprendente che Bond non sia mai stato a Roma, siamo riusciti a trovare un mix tra l'aspetto romantico della città e l'azione, abbiamo cercato di evitare il cliché. Siamo felici di quanto ci è stato consentito e l'affetto che i romani ci hanno dimostrato".