In the Land of the Free
Il confine tra Stati Uniti e Messico, con le lunghe file e i serrati controlli in una direzione e l'agile passaggio dei turisti americani nell'altra, è una delle immagini più eloquenti di questo Crossing Over e occupa un posto di rilievo nell'immaginario stelle e strisce. In realtà, la pellicola di Wayne Kramer chiama in causa molte altre linee di confine morali e culturali nella sua ambizione di descrivere le condizioni, i rischi, le speranze e le frustrazioni di quelle genti che, giungendo da ogni parte del mondo, sperano di trovare una nuova casa nella la terra delle opportunità. Harrison Ford è Max Brogan, ufficiale della migra che prende a cuore il caso di una giovane donna (Alice Braga) rispedita in Messico e separata dal figlioletto, e ha un partner, Hamid, iraniano recentemente naturalizzato americano, il quale da parte sua deve affrontare il problema di una sorella dai comportamenti sessuali inaccettabili per la famiglia.
Ashley Judd, invece, è una consulente per l'immigrazione (sposata a un bieco Ray Liotta, funzionario che si occupa della concessione dei permessi di soggiorno) che desidera adottare una bambina rinchiusa in un centro di controllo e che segue il caso di una quindicenne di origine mediorientale denunciata dal preside della sua scuola per aver espresso in un tema "simpatia nei confronti degli attentatori dell'11/9" e conseguentemente arrestata e deportata. Ci fermiamo per ragioni di spazio ma le storyline non si esauriscono qui, e si intersecano su uno sfondo di una Los Angeles fotografata in modo molto simile a quella di Paul Haggis in Crash - contatto fisico.
Movieplayer.it
2.0/5