(Im)perfetti criminali, parla il regista: “ho potuto raccontare l’umanità di quelli che non fanno audience”

La nostra intervista video ad Alessio Maria Federici, regista di (Im)perfetti criminali, insieme ad Anna Ferzetti e Matteo Martari, tra gli interpreti del film disponibile su Sky e NOW.

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(Im)perfetti criminali: una scena del film

Criminali per caso, ma amici veri. Questi sono i protagonisti di (Im)perfetti criminali, il nuovo film Sky Original diretto da Alessio Maria Federici, che racconta di quattro amici impiegati come guardie giurate che decidono di organizzare una rapina quando uno di loro viene licenziato per una leggerezza. Quattro amici interpretati da Guglielmo Poggi, Filippo Scicchitano, Fabio Balsamo e Babak Karimi, quattro interpreti affiatati che gestiscono al meglio sia l'anima da commedia che quella di genere del film. Di questo equilibrio abbiamo parlato col regista e con due dei comprimari, Anna Ferzetti e Matteo Martari, per farci raccontare il dietro le quinte del film disponibile su Sky e NOW.

La video intervista ad Anna Ferzetti, Matteo Martari e Alessio Maria Federici

Nel mondo di (Im)perfetti criminali

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(Im)perfetti criminali: Filippo Scicchitano, Fabio Balsamo, Babak Karimi in una scena

"Avevamo già lavorato insieme e non vedevamo l'ora di farlo ancora" ci ha detto Anna Ferzetti nello spiegarci cosa l'avesse attirata di questo intrigante progetto, "Alessio ci mette una grande passione, ama gli attori e li rispetta. Questa cosa per un attore è importante! E poi mi è piaciuto il raccontare l'umiltà e semplicità di questa coppia che cerca in tutti i modi di andare avanti." Molto interessante, infatti, la storia che la riguarda e il rapporto con il personaggio di Filippo Scicchitano con cui divide la scena, che sottolinea anche Federici: "ho potuto raccontare l'umanità, ho potuto raccontare quelli che non fanno audience di solito perché sono quelli che perdono, e l'ho potuto fare con dei mezzi tecnici che non avevo mai potuto utilizzare."

"(Im)perfetti criminali, la recensione: Ladri per caso, amici sul serio"

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(Im)perfetti criminali: Matteo Martari durante una scena

"La sceneggiatura e il fatto che ci fosse Alessio dietro" ha confermato anche Matteo Martari, "mi affascinava tantissimo questo personaggio." Personaggi umani, autentici. Sembra questo uno degli aspetti del nuovo Sky Original che sembra mettere d'accordo tutti, personaggi che nel corso del film vengono definiti sfigati, una condizione contro la quale è impossibile combattere secondo uno di loro. È così? Si può combattere l'essere sfigati? "Assolutamente sì, si deve provare!" Ci ha detto la Ferzetti, ma ha detto la sua anche Martari: "no, non necessariamente, io ero un ragazzo bullizzato a scuola ma non ho mai fatto molto per uscire da quella situazione, se non reagire un paio di volte. La cosa fondamentale è avere una consapevolezza di questa situazione."

L'importanza della musica e del genere

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(Im)perfetti criminali: un'immagine

A questo concetto si lega anche la scelta della cover di Creep che apre "(Im)perfetti criminali", registrata live da Eva Pevarello. "Tutto il percorso musicale è stato studiato su questa falsariga" ha spiegato Alessio Maria Federici, "tutto quello che c'è nel film, anche nel caso dei Platters con quello che racconta Sixteen Tons, con l'uomo che torna a casa dopo aver lavorato con la delusione di essere valutato poco, o Malagueña salerosa con il ballo dei messicani che raccoglievano le foglie di tabacco. La sofferenza che viene dal dover andare avanti tutti i giorni. La differenza per chi perde e chi non vince facile è che tutte le mattine suona la sveglia alle 7." O anche alle 6, come aggiunto da Anna Ferzetti.

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(Im)perfetti criminali: Pino Insegno, Alessio Maria Federici sul set del film

Si torna sempre lì, all'umanità dei personaggi, al servizio di una storia che rientra nel genere degli Heist Movie, dei film che raccontano rapine. È stato difficile bilanciare questo elemento con l'anima da commedia? "È un film che si svolge su tre livelli ed è stato difficile da costruire, perché ogni cosa rischiava di spoilerare quello che sarebbe successo dopo" ha spiegato il regista, "allo stesso tempo non si poteva non partire da dei presupposti di genere. Mi ha intrigato tantissimo, la mia trilogia di riferimento è Una notte da leoni. Mi ha permesso di unire la capacità di raccontare l'umanità dei personaggi con qualcosa che potesse far sorridere e fare qualcosa realmente action."