Piero, Virgilio e Lorenzo tornano nuovamente dietro i banchi di scuola per ripetere l'esame di maturità alla soglia dei quarant'anni, questa volta non al cinema ma in televisione. Parliamo di Immaturi - La serie, serie televisiva prodotta da Lotus Production, trasposizione dell'omonimo film Immaturi di Paolo Genovese, uscito al cinema nel 2011.
La serie è creata dallo stesso Genovese ma diretta da Rolando Ravello e sarà composta da otto episodi di ottanta minuti ciascuno. Immaturi - La serie, con il suo spirito fresco, nostalgico e attento al confronto generazionale, andrà in onda per la prima volta stasera in prima serata su Canale 5 e ci terrà compagnia per otto settimane.
Leggi anche: Paolo Genovese: "Il segreto della creatività? Avere pochi soldi"
Il ritorno al quinto superiore ma con vent'anni di più
A ritornare nei loro vecchi ruoli sono Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Ricky Memphis, ai quali si aggiungeranno nuovi personaggi costretti nella medesima situazione degli altri tre, interpretati da: Nicole Grimaudo, Irene Ferri, Sabrina Impacciatore. Inoltre ci saranno anche due professori molto particolari, ovvero Claudia e Daniele, interpretati rispettivamente da Ilaria Spada e Daniele Liotti. A questi si aggiungono anche Mihaela Dorlan, Carlotta Antonelli, Paolo Calabresi, Ninni Bruschetta, Andrea Carpenzano, Maurizio Mattioli e Paola Tiziana Cruciani.
La serie prende solo ispirazione dal film, ma si svilupperà in modo molto diverso. Il primo grande cambiamento tra film e serie vedrà i protagonisti ripetere l'intero ultimo anno per poter dare l'esame, invece di prepararlo da privatisti. Inoltre, con i personaggi che già avevamo conosciuto, avremo modo di ampliare molto di più il loro background, approfondendo quella che era una caratterizzazione molto più superficiale nel film. Complici di questo anche i nuovi personaggi, con i quali andranno a interagire.
Leggi anche: The Place: Valerio Mastrandrea e "il patto col diavolo"
Un viaggio che condivide lo stesso cuore ma racconta storie nuove
Nel corso della conferenza stampa, tenutasi il 10 gennaio presso il Liceo Parini di Milano, per far vivere anche a noi l'esperienza di ritornare dietro i banchi di scuola, il creatore Paolo Genovese ha detto: "Immaturi è stato il mio primo progetto importante, ma dopo il film sapevo che la storia aveva ancora qualcosa da dire. Sentivo la voglia di raccontare ancora questi personaggi e trovo che la soluzione di fare una serie con una mano nuova, con parte del cast simile e nuovo, sia stata la soluzione perfetta. Il risultato è un prodotto che ha il cuore di Immaturi ma è nuovo. Dice e racconta storie nuove ma mantiene l'anima del progetto. Un film che ti fa star bene, dove fondamentali sono la nostalgia, l'amicizia e la crescita. E devo ringraziare Rolando, perché è stato lui a dargli una nuova dimensione".
Leggi anche: The Place: Paolo Genovese presenta a Roma i suoi nuovi "perfetti sconosciuti"
"I 18 anni non sono un età ma uno stato di grazia."
"Immaturi - La serie è un film lungo otto puntate" afferma Ravello, prendendo la parola subito dopo Genovese. "Esattamente come quegli immaturi raccontati al cinema, e adesso anche in televisione, noi non ci sentiamo così vecchi. A 45 anni siamo ancora degli eterni ragazzini, anche se sono loro a vedere noi come dei Matusalemme. Quello che più mi ha sorpreso ed emozionato in questo progetto è vedere lo scambio, il confronto generazionale che si è creato. Ciò che mi rende perplesso dei ragazzi di oggi è che, a differenza nostra che vivevamo nelle piazzette, loro vivono in una piazza digitale. E il web è uno strumento controverso, che ti mette nella condizione di dover essere per forza figo, di dover piacere a tutti i costi. Una vita sempre più veloce ma in tempo reale. Sicuramente questo da un lato li rende più maturi di noi adulti, ma anche se non lo danno a vedere sono molto più fragili".
Leggi anche: Perché ci riconosciamo in questi Perfetti Sconosciuti
Immaturi - La serie si propone, in chiave ironica, di approfondire molte tematiche a noi care in questo periodo, alcune lasciate anche un po' in sordina. Si parla di dipendenza dal gioco, dipendenza sessuale, di crescere i figli da single, di dover ricominciare da capo, di mettersi costantemente alla prova. Al tempo stesso forti sono l'emozioni, i sentimenti di nostalgia, di amicizia e anche quel pizzico di immaturità che permette ai protagonisti di condurre i suoi spettatori all'interno di un viaggio nel tempo.
Un viaggio che si pone in bilico tra il linguaggio del cinema e quello della televisione, unendo due generazioni, ovvero chi quei diciott'anni li ha già passati da tempo e darebbe di tutto pur di ritornare in quel periodo, e chi la scuola la sta affrontando in questo momento. Immaturi - La serie sembra essere un buon ponte di collegamento tra ben quattro mondi diversi. Un esperimento interessante che ha già trovato la fiducia per una seconda stagione, attualmente in corso di scrittura. Intanto, la prima stagione, la potremo vedere a partire da stasera, fino alle prossime otto settimane, in prima serata su Canale 5.