L'attesa è stata lunga (and full of terror...) ma alla fine eccola, la sesta stagione di Game of Thrones è alle porte. Scopriremo quindi se Jon Snow è realmente morto, quanto grande può essere l'ira della bella Cersei dopo la Walk of Shame, quali saranno i diversi destini delle sorelle Stark e del fratello Bran, che avrà sicuramente un ruolo centrale in questa stagione. Ma l'universo televisivo tratto dal mondo fantastico di Westeros creato dalla penna di George R.R. Martin ha tante derive che talvolta ci si perde.
L'importante è che dal 25 aprile tutto ha di nuovo inizio, poco dopo esserci rinfrescati la memoria con l'uscita del cofanetto della quinta stagione in home video. Per immergerci meglio nell'atmosfera, abbiamo incontrato a Londra due dei protagonisti più amati, Maisie Williams, ovvero Arya Stark, resa cieca dal suo Maestro nell'ultima puntata che ci è sta concessa, e Liam Cunningham, al secolo Davos Seaworth, orfano del suo signore Stanis e quindi con un futuro tutto da scrivere. Ovviamente non ci hanno potuto dire molto su quello che ci aspetta, ma è stata una conversazione davvero molto piacevole.
L'inverno sta arrivando, le polemiche restano
La quinta stagione ha avuto un finale sconvolgente, anche troppo secondo molti appassionati spettatori della serie.
Maisie Williams: Perché chi segue Il trono di spade si è nel tempo innamorato dei personaggi e soffre nel vederli in situazioni molto estreme, quando addirittura non scomparire del tutto. È logico, molti hanno scritto criticando alcune scelte, come la violenza subita da Sansa o la morte di Jon Snow, ovviamente rispettiamo le opinioni di tutti, ma bisogna anche ricordare gli sforzi che fanno gli autori per tenere alto il livello narrativo della serie.
Liam Cunningham: E ha tutto senso, perché questo è uno spettacolo per adulti scritto da persone adulte. Se volessimo essere politicamente corretti lo show sarebbe normalizzato e di conseguenza lo sarebbero i personaggi stessi, ma non è possibile, perché nessuno di loro e bianco o nero, buono o cattivo. Al contrario, sono tutti caratteri ambigui, i cui sentimenti oscillano continuamente, immersi in un Medio Evo fantastico assolutamente folle. La violenza è efferata e disgustosa in Game of Thrones perché è l'essenza stessa della violenza, non si vuole edulcorare.
Così come il sesso, anche questo spesso ritenuto eccessivo.
Liam: Ma mai fine a se stesso, perché è l'arma che usano alcuni dei personaggi femminili per piegare gli eventi a loro favore. Diciamola tutta, se vediamo le tette di Melisandre, non è su quelle che ci dobbiamo concentrare, ma sul fatto che molto probabilmente qualcuno sta per fare una brutta fine.
La storia di Arya
Uno dei grandi meriti di Game of Thrones è proprio quello di avere reso il genere fantasy molto reale.
Maisie: È così per qualunque genere, anche una commedia è più divertente se le situazioni che racconta sono realistiche e i personaggi credibili. Questa è sempre stato un punto di forza de Il trono di spade e se ha contribuito a dare maggiore rispettabilità al fantasy, allora non possiamo che essere soddisfatti.
Maisie, il tuo personaggio ha avuto una grande evoluzione nel corso della serie. Come hai vissuto questi passaggi?
È stato molto bello, ogni stagione rappresenta un diverso aspetto della crescita di Arya ed è un elemento su cui David Benioff e D.B. Weiss, i creatori di Game of Thrones, hanno posto particolare attenzione. La quinta stagione di Arya è molto importante ed è una lunga preparazione a quello che le accadrà nella sesta...
Liam: Stai attenta Maisie, ci picchieranno, com'è successo l'ultima volta!
Maisie: Ok, non svelo niente, dico solo che nella prossima stagione Arya si sentirà completamente demolita emotivamente, e non come successo fino adesso perché vede morire ogni componente della sua famiglia, ma perché scoprirà il lato più oscuro di sé, capendo che è sempre stato lì, e arriverà al punto di chiedersi se valga ancora la pena andare avanti a combattere oppure lasciare perdere tutto.
Arya è cresciuta, ma anche tu sei diventata grande dentro Game of Thrones. Com'è stato gestire questo processo?
Non è stato difficile, perché è stato molto graduale. Dal momento in cui ho cominciato a lavorare a quando la serie ha iniziato ad avere un seguito ed essere apprezzata è passato tempo sufficiente per poter realizzare quello che stava succedendo. Il fatto che si sia trattato di un processo lento ha fatto sì che potessi abituarmi al successo e alla popolarità, ma l'aspetto più importante riguarda la mia crescita come attrice. Arya mi ha dato la possibilità di esplorare tanto, sia fisicamente che emotivamente, e quando oggi mi trovo di fronte a un nuovo ruolo posso capire dove andare a prendere quello che mi serve, dalla Maisie della prima stagione o da quella della quarta.
Alla fine del territorio conosciuto
Questa sarà la prima stagione che andrà in onda senza il supporto dei romanzi di George Martin. Come la state vivendo?
Liam: È molto eccitante. Considera che noi non abbiamo letto i romanzi, quindi tutto quello è successo fino adesso lo abbiamo scoperto solo leggendo la sceneggiatura, al contrario dei fan della saga letteraria che cercavano invece di rivivere quanto già conoscevano. Credo che per loro adesso sarà come in quel video che gira su internet, in cui chi ha letto già i romanzi riprende le reazioni di chi invece segue solo la serie. Credo sarà molto bello per tutto e fa piacere che avvenga quando tutto questo sta quasi per finire.
Attenzione, quindi Game of Thrones è agli sgoccioli?
Liam: Se fosse per la HBO andrebbe avanti ancora per cinquanta stagioni, ma non è così. Maisie: È una cosa che credo David e Dan sapevano sin dall'inizio, quando e come sarebbe finita, e penso che scegliere il momento in cui chiudere, senza rimpianti o ripensamenti, sia una gran cosa.
Soprattutto perché così si preserva l'alto livello a cui ci avete abituati.
Liam: Ha tutto a che vedere con la qualità del prodotto che deve essere rilasciato. All'inizio delle riprese di ogni stagione viene pubblicata una specie di bibbia che viene distribuita a ogni singola persona che lavora nella produzione. Ne vengono stampate 1400 copie, tanto per dare l'idea di quanto grande sia questa macchina, che viene gestita principalmente da due persone, Chris Newman e Bernadette Caulfield, che all'inizio di ogni stagione incontrano David e Daniel, scoprendo i loro desideri. Sono due persone molte calme, quindi invece di dire loro "Ma siete completamente fuori di testa?!", fanno un bel respiro e poi dicono che è fattibile. Subito dopo David e Daniel si danno di gomito dicendo "Come diavolo faranno a fare tutto?", ma ci si riesce, perché c'è un livello di professionalità straordinario. Ci sono fasi della produzione in cui ci sono addirittura quattro unità che lavorano contemporaneamente in giro per il mondo, è una vera campagna militare.
Maisie: In questi casi non essere avidi è importante, si rischierebbe di rovinare tutto sul più bello, ma per fortuna non sarà così. Per ognuno di noi sarà terribile, perché ormai è la nostra vita, ma saremo anche felici, perché lasceremo il migliore ricordo possibile.