Dopo la piacevole sorpresa di Christian, apriamo la nostra recensione de Il Re con la conferma di un percorso di qualità importante nell'ambito degli Sky Original. Siamo su temi e toni molto diversi dalla serie che l'ha preceduta, perché con Il Re ci spostiamo nell'ambito del Prison Drama, ma il genere è declinato in modo originale e con un'attenzione al contesto italiano, nonché con l'intenzione di sviluppare tematiche delicate e importanti, facendo sì che si possa andare oltre esso e raccontare la figura di un uomo che è sovrano assoluto della struttura che dirige, dove decide di applicare una sua personale idea di giustizia: Bruno Testori, interpretato da un intenso Luca Zingaretti.
Bruno Testori, sovrano del San Michele
Il nuovo Sky Original ci porta nel fittizio carcere di San Michele, una struttura di frontiera immaginata nel contesto suggestivo di Trieste e sulla quale domina la figura di Bruno Testori, il Re del titolo, il sovrano di questo carcere perché al suo interno è lui a rappresentare la legge, mostrandosi spietato o misericordioso a seconda dei casi, accordandosi con le diverse figure umane e situazioni che si trova a gestire. Da uomo segnato a sua volta dalla vita, capisce gli individui che capitano nella sua struttura e li tratta di conseguenza. Una situazione di equilibrio che viene alterata dall'omicidio del comandante degli agenti della penitenziaria, miglior amico di Testori, e dal successivo apparente suicidio del principale alleato del direttore tra i detenuti. Due incidenti che danno il via a un'indagine e mettono a rischio il dominio di Testori.
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Luca Zingaretti, protagonista intenso e solido
Svestiti i panni iconici di Montalbano, Luca Zingaretti si immerge in un personaggio crudo e reale, un uomo ricco di sfumature e toni diversi, che sa essere spietato con i criminali che domina in carcere, ma anche fragile e indifeso nel privato, nei confronti della ex moglie Gloria e della figlia Adele. Solido nella presenza, nei modi, nell'intensità, Bruno Testori è un personaggio a cui Zingaretti dà un'anima che colpisce nonostante le sue tante ombre, o forse proprio per quelle, che lo rendono credibile e reale. Una figura protetta dagli agenti della penitenziaria che fungono da sua personale milizia, ma che deve fare i conti con un'antagonista altrettanto solida: la PM Laura Lombardo di Anna Bonaiuto.
Interessante infatti il lavoro fatto dagli autori sui tre principali personaggi femminili, sul pubblico ministero così come sull'unica ufficiale donna del San Michele, l'agente Sonia Massini di Isabella Ragonese, e sulla ex moglie di Testori, la Gloria di Barbora Bobulova che rappresenta una sua personale bussola morale e pratica. A loro si aggiunge un parterre di personaggi ampio, fatto di figure che poco a poco riescono a ritagliarsi un loro spazio e incarnare i diversi temi affrontati dalla serie Sky.
Carcere di frontiera
Pensiamo in particolare al Miroslav Lackovic di Ivan Franek e l'iman del carcere, Amir interpretato da Ahmed Hafiene, vero leader carismatico di cui Testori ha rispetto, in cui le sfumature e alcune tematiche de Il Re si concretizzano. Si affronta il tema della violenza e del suo uso per evitarne ulteriori manifestazioni, così come la difficoltà e a volte necessità di trattare con i criminali per gestire situazioni che possono sfuggire di mano, situazioni che sono il riflesso del mondo al di fuori del San Michele.
Temi che si sviluppano attorno alla struttura centrale del carcere immaginato per la serie, fusione di due edifici reali e ricreato sul modello del panopticon, metafora del potere invisibile e ideale per rappresentare l'idea di giustizia del protagonista: la regia di Giuseppe Gagliardi si muove sicura e puntuale attorno al fulcro centrale del carcere e tra i bracci che ospitano i diversi prigionieri. Il carcere stesso, fotografato con lenti panoramiche che ne sottolineano il contesto ambientale, diventa esso stesso protagonista della storia, ma il regista è ugualmente attento ai personaggi, le loro luci e le loro ombre, nel raccontare un sovrano che si trova ad affrontare il possibile crollo del suo regno.
Conclusioni
Quello che vi abbiamo raccontato nella recensione de Il Re è un altro esempio di serialità italiana riuscita e coraggiosa. Il nuovo Sky Original è un Prison Drama declinato secondo le tematiche e il contesto del nostro paese, con l'intento di raccontare un microcosmo in cui valgono le leggi dell'uomo che lo controlla, messo in scena con intensità da Luca Zingaretti. La regia attenta di Giuseppe Gagliardi ci accompagna in questo ambiente muovendosi con sicurezza attorno alla sua struttura centrale, vero crocevia dei mondi e delle storie che lo abitano.
Perché ci piace
- Luca Zingaretti che tratteggia con intensità un personaggio crudo e reale.
- La struttura del San Michele, immaginata dagli autori in modo da rappresentare esso stesso un personaggio della serie e ospitare le storie di chi lo abita.
- Un cast di personaggi intrigante e capace di incarnare le diverse tematiche che Il Re intende sviluppare.
Cosa non va
- La durezza di alcune situazioni la rende una serie non adatta a tutti.