Il Re Leone rappresenta un pilastro fondamentale della Disney, un film che, durante il periodo rinascimentale dell'azienda, ha trasformato il concetto stesso d'animazione proponendo una trama matura (ampliamente influenzata dall'Amleto di William Shakespeare) e una colonna sonora memorabile, costituita da perle come Il Cerchio della Vita o Sarò Re. Dopo che la pellicola vincitrice di 2 Oscar, come altri Classici Disney, ha visto l'arrivo di ben due sequel direct to video - che non hanno mai uguagliato l'originale - Il Re Leone è tornato alla ribalta grazie al suo remake in live action di Jon Favreau, del 2019, che, come molti altri rifacimenti in chiave realistica della company, ha destato parecchi dubbi e perplessità.
La storia del conflitto familiare tra Mufasa e suo fratello Scar e la vendetta e il trionfo del giovane Simba, probabilmente, funziona nella sua indipendenza perché dotata di una forte identità, recentemente messa a repentaglio da alcune dichiarazioni del presidente di Walt Disney Pictures, che vuole la realizzazione di una saga. È opportuno quindi chiedersi, analizzando le criticità e qualche opportunità, se tutta questa operazione sia funzionale e coerente con Il Re Leone.
Le dichiarazioni di Sean Bailey
Cominciamo proprio con le dichiarazioni di Sean Bailey, Presidente della divisione cinematografica de La Casa di Topolino, che, ai microfoni del New York Times, ha così descritto la sua visione futura relativa a Il Re Leone: "Sono convinto che Il Re Leone possa espandersi in una grande, epica saga, proprio come avvenuto con Star Wars. C'è spazio per fare tante cose se riusciamo a trovare le storie adatte". Chiaramente, prima ancora di riflettere su queste parole, bisogna partire dall'assunto che, nel 2024, arriverà già il prequel del live action diretto da Barry Jenkins, Mufasa: the Lion King, principalmente incentrato sul rapporto tra Scar e Mufasa nonché l'ascesa al trono di quest'ultimo. Questo primo tassello, quindi, è già in tal senso piccolo passo avanti nella creazione di questo universo, ma il paragone con Guerre Stellari è probabilmente l'elemento che intimorisce di più. Se infatti le storylines e il background di Star Wars hanno rappresentato un terreno fertile per lo sviluppo di un mondo complesso e stratificato, ne il caso de Il Re Leone si parla di una struttura narrativa più chiusa e limitata.
Il Re Leone: il presidente della Disney vuole che diventi una saga "alla Star Wars"
Dare un senso ai live-action
Tutta questa manovra, in prima battuta, sembra nascere dall'esigenza urgente, da parte della Disney, di dare un senso e un valore ai live action e proprio Mufasa: the Lion King rappresenta il perfetto campo di prova. Fino ad ora, purtroppo, tutti i rifacimenti in chiave realistica dell'azienda, per quanto in alcuni casi abbiano raggiunti dei risultati incredibili al botteghino (come lo stesso Il Re Leone, arrivato a 1 miliardo e 660 mila dollari), a livello di percezione di pubblico e critica non sono andati oltre la banale operazione puramente commerciale. Di conseguenza, tutto il piano dei remake va analizzato in modo completo e il soffermarsi sui soli incassi è sicuramente riduttivo, perché dopo il lancio di ben 18 film (con altrettanti 15 in arrivo) è opportuno che Disney chiarisca la sua posizione in merito. Una possibile strategia per attribuirgli un minimo di valore percepito è quindi quella di dare un contorno ad ogni singolo progetto, provando a dimostrare che l'obiettivo non è solo quello di riproporre una formula già collaudata con uno stile estetico differente.
Espandere non cambia la sostanza
Puntare però sulla quantità rispetto che alla qualità potrebbe essere un'arma a doppio taglio: ancor prima che evolvere ed espandere, la Disney dovrebbe effettivamente ragionare sui singoli titoli e su come sono stati accolti dalla critica. Nella maggior parte dei casi, la company ha puntato a proporre una copia carbone della versione animata dei suoi progetti, inserendo qualche elemento differenziale e, in pochi casi, ha provato ad osare, non riuscendo però a trovare il bilanciamento giusto tra reinvenzione e fedeltà. Il risultato è una schiera di prodotti che quasi nella totalità non sono all'altezza e che probabilmente, senza la dovuta cura, potrebbero finire nell'oblio. Di per sé, quindi, la creazione di una saga de Il Re Leone parte già svantaggiata a causa delle criticità che vi abbiamo riportato, di conseguenza guardare solo all'espansione senza però riflettere su quanto accaduto fino ad ora potrebbe essere un approccio fallimentare perché l'universo in costruzione deve essere credibile non solo preso tutto insieme, ma anche nelle sue singole parti.
La costruzione di un Disney Cinematic Universe?
Abbiamo quindi visto che, almeno sulla carta, Il Re Leone può effettivamente diventare una saga, ma con quali termini e regole? E, soprattutto, un Classico Disney può seguire la stessa strada dell'MCU? In primis si può sicuramente ribadire, come fatto prima, che il paragone con Star Wars è azzardato oltre che essere poco calzante con il nostro esempio. Di fatto, gli elementi caratteristici di questa saga non potranno mai essere paragonabili a quanto fatto dalla Lucasfilm nel corso degli anni ed è più probabile, dato in materiale narrativo in nostro possesso e il tipo di prodotto cinematografico, un leggero ampliamento rispetto al live-action (magari con anche qualche serie verticale sui personaggi), ma non la creazione di un mondo gigantesco interconnesso (con altrettante ramificazioni in molti media). In seconda battuta, l'errore più grande di questa visione sta nell'applicare il modello Marvel Cinematic Universe anche al panorama Disney dove sono sempre state valorizzate le singole storie, senza nessuna necessità di raccontare altri dettagli aggiuntivi perché i vari Classici sono già di per sé autoconclusivi.
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Il monito del passato
Chiaramente l'eccezione è rappresentata da quei progetti direct to video che abbiamo menzionato nell'introduzione che però, per quanto canonici, non hanno mai avuto una considerazione tale da essere considerati parte di una saga, ma solo un piccolo extra che svela ulteriori retroscena e aggiunte alla storia. Di per sé, tranne qualche seguito particolarmente brillante, questi lungometraggi sono sempre stati visti come molto secondari e di contorno rispetto al resto ed il rischio della creazione di una saga de Il Re Leone è proprio questo. Come ci insegna il passato animato lanciato direttamente in VHS, qualsiasi possibile ampliamento dei film Disney può sì esistere, ma non deve da un lato rovinare la magia del progetto principale e nemmeno essere considerato un diretto prequel o sequel dell'originale perché andrebbe a rompere quell'autenticità che hanno solo le grandi storie singole e funzionali nella loro limitatezza. Di conseguenza, per quanto ci aspettiamo un'evoluzione del mondo de Il Re Leone in live action, fatichiamo molto ad immaginare lo sviluppo una saga nel senso stretto del termine.