Il Mistero Velázquez, recensione: alla scoperta del pittore più amato dagli altri pittori

Stéphane Sorlat esordisce alla regia con un documentario che si interroga sul perché un maestro della pittura come Velázquez sia meno noto rispetto ad altri colleghi. Prossimamente in sala.

Il Mistero Velázquez: il documentario di Stéphane Sorlat

La voce del più grande attore francese contemporaneo, Vincent Lindon, calda e profonda, fa da guida nelle stanze del Museo del Prado di Madrid, dov'è conservata la maggior parte delle opere di Diego Velázquez, pittore spagnolo del Seicento, amatissimo da colleghi di ogni generazione. Per fare degli esempi concreti: Manet, pre-impressionista dell'Ottocento, lo ha definito "il pittore dei pittori", mentre il mai modesto Salvador Dalí disse: "Ci sono due geni nella storia della pittura: Velázquez e io!". Eppure, come afferma Lindon in Il Mistero Velázquez, documentario di Stéphane Sorlat, al debutto come regista, il nome dell'artista di Siviglia è meno ricordato di altri quando si parla dei grandissimi della storia dell'arte. Come è potuto accadere?

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Una scena di Il Mistero Velázquez

Proprio su questa domanda si basa il film di Sorlat, che, come un investigatore, cerca di dipanare l'enigma. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2025, Il Mistero Velázquez arriverà prossimamente nelle sale italiane grazie a Movies Inspired. Se siete appassionati d'arte è il titolo che fa per voi. Anche perché il documentario è costruito veramente come un'indagine, senza mai dimenticare il rapporto tra pittura e cinema.

Lo stesso Sorlat ci ha detto di essere convinto di una cosa: oggi Velázquez sarebbe un regista. E ha spiegato perché: "Molti dei suoi dipinti sono stati realizzati non per mostrare qualcosa, ma per far pensare chi li guarda. E questo penso sia estremamente cinematografico. E poi usava delle tecniche che richiamano il linguaggio del cinema: scene fuori fuoco, oppure storie che accadono fuori campo, come nel dipinto La fucina di Vulcano. Oppure sa creare l'illusione di un esercito numeroso semplicemente dipingendo alcune lance, come in La resa di Breda, proprio come un regista con poco budget che deve risparmiare".

Alla riscoperta di Velázquez

È chiaro quindi che Il mistero Velázquez sia un'occasione per conoscere meglio questo artista straordinario, che Sorlat, già produttore di Le Mystère Jérôme Bosch (2016) e L'ombra di Goya (2022), stima immensamente. Per il produttore e regista si tratta infatti di una figura di rottura, avanti rispetto ai tempi, come dimostra uno dei suoi quadri più famosi, Las Meninas, in cui Velázquez ritrae se stesso nell'atto del dipingere. Una specie di "inception", un quadro dentro al quadro, nonché uno dei primissimi pittori a farlo. Tornando sempre al cinema, qualcosa che ha ripreso anche Alfred Hitchcock, inserendo puntualmente nei suoi film un proprio cameo.

E allora perché, torniamo sempre alla domanda, di partenza, Velázquez è meno noto di altri? Anche nel Seicento il marketing e la pubblicità erano fondamentali. Nel film e anche a Roma, Sorlat lo ha sottolineato: "Ovviamente all'epoca non c'era il marketing come lo intendiamo oggi. Però è sicuramente vero che, fino al ventesimo secolo, era l'Italia a essere considerata il centro dell'arte pittorica, non la Spagna. Un esempio: i primi riferimenti all'arte di Goya sono arrivati in Francia 50 anni dopo la sua morte. E poi i quadri di Velázquez appartenevano alla famiglia reale spagnola e non sono mai stati mostrati al pubblico prima di fine Ottocento. E in seguito, a causa della dittatura di Franco, la Spagna è stata ignorata a lungo dal resto d'Europa per motivi politici".

L'arte che influenza l'arte

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Un'immagine di Il Mistero Velázquez

Oltre ad avere un chiaro intento pedagogico, Il Mistero Velázquez rende in immagini anche un concetto interessante: ovvero come l'arte sia in grado di influenzare se stessa. Grazie a un montaggio frammentato e a una narrazione che non segue un ordine cronologico, Sorlat mette in evidenza come l'opera di un'artista possa comunicare direttamente con quella di un altro collega, vissuto magari in un'epoca totalmente differente. Quasi come se si instaurasse un dialogo tra menti distanti nel tempo, ma vicine nello spirito. Grazie al documentario, che accosta dettagli di diverse opere, capiamo quindi come i già citati Francisco Goya, Édouard Manet e Salvador Dalì, insieme ad altri grandi come Francis Bacon, Pablo Picasso, Joaquín Sorolla e Gustave Courbet siano in qualche modo tutti figli, o eredi, di Velázquez, che, a sua volta, è stato ispirato da Caravaggio, Tiziano, Rubens.

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Diego Velázquez

Questo filo invisibile, ma rintracciabile nella produzione degli artisti nominati, viene messo in rilievo e analizzato dagli interventi di critici d'arte, restauratori, storici. Sorlat va poi oltre, mettendo in comunicazione anche il cinema con i dipinti: il film si apre con l'estratto audio di una scena di Il bandito delle 11 di Jean-Luc Godard. Sentiamo la voce di Jean-Paul Belmondo, che in qualche modo è come se parlasse con Lindon, voce narrante di Il Mistero Velázquez. A dimostrazione che cinema, letteratura e pittura sono tutte facce diverse di un nucleo primigenio che, anche se non ce ne rendiamo immediatamente conto, è intrinsecamente e strettamente collegato.

Conclusioni

Gli amanti della pittura non possono perdere questo documentario che spiega come Diego Velázquez sia una figura centrale dell'arte, che ha ispirato moltissimi altri grandi, da Manet a Picasso e Dalì. Mettendo in comunicazione non soltanto storici dell'arte, ma anche opere cinematografiche e letterarie, Sorlat, all'esordio come regista, rende chiaro come il percorso artistico di un genio sia in grado di influenzare e comunicare direttamente con un collega di un'altra epoca, migliorandone le opere.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • L'impostazione del documentario come un'indagine.
  • La voce narrante di Vicent Lindon.
  • L'intuizione intelligente di far comunicare arti diverse tra loro, dalla pittura al cinema, passando per la letteratura.

Cosa non va

  • Se l'arte non vi interessa potreste trovare noioso questo film.