"Spero sia l'inizio di un lavoro insieme con Cosimo Gomez, in questo film vengo utilizzato per quello che sono e spero di continuare a lavorare su questi ruoli", Alessandro Gassmann non nasconde un certo entusiasmo nel parlare del suo Santo, protagonista del revenge movie italiano (targato Netflix) Il Mio Nome è Vendetta. Con lui, la protagonista femminile Ginevra Francesconi che interpreta Sara, figlia di Santo ex mafioso pentito e, ora, braccato da un passato che è violentemente tornato a bussare.
"Ha una figlia che ama, ma si risveglia il dolore che è in lui. Il revenge movie è questo, una resa di conti brutale verso un torto subito. Voglio molto bene al personaggio di Santo, ha un pensiero semplice ma onesto e drammatico", prosegue Gassmann. "Cosimo mi ha dato una bella possibilità", dichiara la Francesconi, "Mi sono divertita ed è stata la chiave. Ero carica, e questa carica mi ha spinto a mettercela tutta. Ho cerca di fare mia il personaggio, siamo simili per età e abbiamo lavorato sul rapporto con il padre".
La video intervista ad Alessandro Gassmann e Ginevra Francesconi
Ruoli impegnativi quelli che hanno visto protagonisti Alessandro Gassmann e Ginevra Francesconi, sia dal punto di vista fisico che emotivo. Una sfida stimolante, che si rifà ovviamente ad un genere poco battuto in Italia. "Santo arriva dall'inferno, si è ricostruito una vita. Accade qualcosa e il suo passato rientra. Più che ragionare lascia prevalere l'istinto. È stato cresciuto nella violenza, non ha rispondere ad un torto e trascina con sé sua figlia", continua l'attore, che spiega poi "Santo agisce nel giusto ma utilizza il metodo sbagliato, come accade nei revenge. E si patteggia per lui, come avviene in questo genere". Due percorsi paralleli, un padre e una figlia, e una successiva evoluzione totalmente diversa. A riguardo Ginevra Francesconi dice che "La preparazione fisica ci ha aiutato molto, il mio personaggio si ritrova catapultata nel passato del padre. Un lavoro intenso, anche emotivo".
"Un sequel? Siamo pronti!"
Ne Il Mio Nome è Vendetta si supera il concetto di buono o cattivo, e la riflessione non può non finire sul giusto e sullo sbagliato. Una riflessione che passa anche nella differenza di location, tra i boschi allo scenario urbano di Milano. "Un percorso interessante, ho imparato tanto da questo film", confida Gassmann, "La vendetta, ma in particolar modo l'aggressività, ha accresciuto la società contemporanea in modo fuorviante. È un sentimento presente, e il bello del cinema è trattare un argomento senza far male a nessuno". Sui temi del film diretto da Cosimo Gomez, la protagonista ci dice che, "Cosa si fa in nome dell'amore? Questo è il centro. Però certo... non fate a casa quello che vedete nel film!". In chiusura della nostra video intervista, lo spunto arriva da un possibile sequel. "Siamo pronti? Sì! Soprattutto Ginevra, che è portata per questo genere di film", scherza Alessandro Gassmann, "Sì, ora chiamiamo Cosimo perché non vediamo l'ora di rifarlo!", chiude Ginevra Francesconi.
Il mio nome è vendetta: Alessandro Gassmann nel trailer e nel poster del film in uscita su Netflix