Il 1993 è stato un anno ricco di film indimenticabili come Schindler's List, Lezioni di piano, Jurassic Park solo per citarne alcuni. In particolare, il 6 agosto, il pubblico e la critica sono stati coinvolti in una avvincente caccia all'uomo con Il fuggitivo di Andrew Davis che i suoi 25 anni li porta bene. Mentre alcuni si stupiscono delle acrobazie di Tom Cruise nell'ultimo capitolo di Mission: Impossible, Harrison Ford aveva già 51 anni quando è stato protagonista di questa sfrenata fuga per la città di Chicago, cercando di dimostrare la sua innocenza.
Dopo aver appeso al chiodo frusta e cappello con Indiana Jones e l'ultima crociata nel 1989, l'attore ha mantenuto la sua natura di eroe action vestendo i panni del dottor Kimble, un importante chirurgo che viene accusato ingiustamente dell'omicidio di sua moglie. Una sera, rientrando a casa, egli sorprende un uomo con un braccio artificiale nella camera da letto quando il delitto è ormai compiuto. Avviene una colluttazione tra i due e l'assassino scappa, lasciando Kimble nel mirino della polizia che decide di aver trovato il suo colpevole, poiché le prove sembrano tutte contro di lui.
Durante il trasferimento dalla prigione però, il furgone che trasporta i detenuti viene coinvolto in un incidente e Kimble evade, per provare a ricostruire il puzzle che potrebbe scagionarlo e tirare fuori la verità su quanto accaduto realmente quella notte. Sulle sue tracce l'agente Samuel Gerard interpretato da Tommy Lee Jones, che non demorde fino alla fine. Per celebrare i 25 anni di questo thriller dinamico e coinvolgente, ispirato alla serie tv anni'60 Il Fuggiasco, vi diamo cinque buoni motivi per rivedere questo film candidato a 7 premi Oscar prima che sia pronto il nuovo capitolo annunciato qualche mese fa, scritto da Christina Hodson.
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Un Tommy Lee Jones da Oscar
Quando Tommy Lee Jones nei panni dell'agente U.S. Marshall Samuel Gerard risponde: "Non mi interessa!" all'affermazione di Richard Kimble: "Non ho ucciso mia moglie!" è stata scritta una pagina di storia del cinema. Questo ruolo è valso all'attore texano un premio Oscar come migliore attore non protagonista e, il confronto costante tra lui ed Harrison Ford nel corso del film, è stato fondamentale. Gerard è uomo onesto, determinato e testardo a cui viene affidato il compito di catturare l'evaso che corrisponde al nome di Richard Kimble. In un primo momento a lui non interessa la sua colpevolezza o innocenza, poiché crede nella giustizia e si limita a fare il suo lavoro. Protagonista di una caccia all'uomo senza tregua, che procede per intelligenza e caparbietà di entrambi i personaggi, Tommy Lee Jones appare a suo agio e trasmette un carisma tangibile nei panni di un vero e proprio mastino che entra in empatia con la preda. Egli dimostra una certa umanità nella guida della sua squadra operativa e nell'uso di un umorismo sottile ed efficace al quale l'attore ci ha abituato nel corso della sua carriera. Il suo personaggio ne Il Fuggitivo vive un'evoluzione intrigante e discreta, valorizzando le diverse sfumature della sceneggiatura.
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Harrison Ford Zorro moderno
Il ruolo che nella serie tv originale apparteneva a David Janssen, è stato ricoperto da Harrison Ford sul grande schermo anche se le differenze tra i due prodotti sono evidenti. Il suo sorriso malizioso, lo sguardo sincero e il fisico atletico già protagonista di numerose scene d'azione in precedenza, si sono rivelati perfetti per un eroe un po' arrogante, innamorato, ferito, ma soprattutto convinto di poter trovare il vero colpevole del violento omicidio della moglie a cui era molto legato. Come una specie di Zorro moderno che non ha più niente da perdere, Kimble è costretto ad appendere il camice al chiodo e affrontare imprese audaci, alla ricerca della giustizia.
L'intelligenza e la furbizia sono le sue caratteristiche fondamentali che lo rendono un perfetto detective impegnato a risolvere un delitto che lo riguarda in prima persona e dal cui esito dipende il suo futuro. Davis presenta un eroe determinato e coraggioso che non nasconde tuttavia la sua fragilità quando si commuove più di una volta, ricordando la moglie scomparsa e ripercorrendo con la mente la tragica notte che ha cambiato per sempre la sua vita.
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Scene imperdibili
Uno dei punti di forza de Il Fuggitivo è l'azione, presentata sotto la lente dello stile di Andrew Davis. Sono tante le scene mozzafiato che tengono lo spettatore incollato allo schermo e mantengono il ritmo del film vivace. Il pubblico si immedesima facilmente in Richard Kimble avvertendo il continuo movimento, poiché nessun luogo è sicuro fino a quando la verità non viene fuori. Cospirazioni, tradimenti e segreti minacciano senza sosta l'eroe protagonista, coinvolto in inseguimenti serrati, piani di fuga improvvisati e acrobazie spettacolari. Una delle scene più belle da questo punto di vista è nella parte iniziale del film, subito dopo l'incidente stradale del furgone della polizia penitenziaria su cui viaggia Kimble. All'interno del veicolo ribaltato le vittime sono numerose, ma qualcuno necessita di soccorso e Kimble, essendo un medico, cerca di fare il possibile. Ma una luce forte si avvicina. Si tratta di un treno merci diretto verso il furgone e non c'è tempo da perdere. Così Kimble esce dal furgone e si lancia nel vuoto pochi secondi prima dell'impatto esplosivo che avvolge nel fuoco l'inquadratura.
Soffermandosi sulle scene di inseguimento non si possono perdere quella all'interno delle fogne di Chicago che termina con un tuffo impossibile di Harrison Ford in una diga operativa, o la corsa tra i corridoi e le scale dell'ospedale dopo che Kimble si è infiltrato per recuperare importanti informazioni, salvando la vita ad un paziente nel frattempo. Infine degna di nota anche l'idea di fare visita a un detenuto durante la sua fuga, andando nella tana del lupo, pur di scoprire l'identità dell'uomo senza un braccio colpevole al posto suo.
La regia dinamica di Andrew Davis
Andrew Davis si può tranquillamente definire un regista action. Infatti nella sua filmografia compaiono Il codice del silenzio con Chuck Norris, Nico e Trappola in alto mare con Steven Seagal, oltre a Danni collaterali con Arnold Schwarzenegger. Quindi è facile comprendere il ritmo incalzante de Il Fuggitivo, in cui Davis valorizza molto il montaggio per portare sullo schermo un'avventura veloce e ricca di adrenalina e tensione. L'impronta narrativa di questo film richiama classici come Intrigo internazionale, ma, anche se il gioco del gatto col topo non è insolito al cinema, Davis è riuscito a trovare una sua originalità facendo scendere in campo una coppia di avversari credibile e ipnotica. Non si direbbe che la sceneggiatura abbia avuto una storia difficile, eppure sono stati scritti circa 25 script in cinque anni prima di arrivare a quello definitivo firmato da Jeb Stuart. Quest'ultimo è stato presente sul set durante le riprese, inventando alcune scene sul momento, poiché la produzione è iniziat quando ancora non era pronto il copione ufficiale. Ma forse è stata proprio questa imprevedibilità a rendere Il Fuggitivo il cult che è oggi.
James Newton Howard, una colonna sonora indovinata e funzionale
James Newton Howard è un compositore e produttore musicale che ha vinto numerosi premi e ha lasciato il segno sul grande schermo firmando alcune colonne sonore suggestive ed emozionanti. Tra i suoi credits appaiono Pretty Woman, King Kong, Batman Begins, Il cavaliere oscuro, Il sesto senso e la saga di Hunger Games. Per Il Fuggitivo Howard ha scelto di esaltare il suono dei violini e violoncelli tipici del noir, uniti ad un pianoforte anni '90 e una batteria onnipresente. Esplorando le atmosfere dei film di Alfred Hitchcock in chiave moderna, la sua colonna sonora include una musica ricca di terrore e tristezza, e accompagna l'avventura coinvolgente di Richard Kimble, attraverso un tunnel, giù per le scale, rendendo tutto eccitante come una sparatoria o un inseguimento in auto.