Nonostante siano state girate in due momenti molto diversi, la quarta stagione di Màkari e la terza de Il Commissario Ricciardi si danno il cambio a distanza ravvicinata. La fiction con Claudio Gioè ha chiuso i battenti, mentre quella con Lino Guanciale è appena tornata. A fare da raccordo tra le due, l'attrice Serena Iansiti, che in entrambe le serie si ritrova ad interpretare "l'altra donna".
Tanto che, una volta intervistata in occasione della presentazione di Ricciardi 3, la ricontattiamo per approfondire il discorso al telefono. Riusciamo a farlo in breve tempo, tanto che la becchiamo in macchina diretta ad un appuntamento di lavoro. Lei, solare e magnetica, esordisce scherzando: "Non voglio essere onnipresente in tv, lo giuro, è solo capitato! (ride)".
Màkari 4 e quel finale aperto: quale futuro per Michela e Saverio?
Nel finale della quarta stagione di Màkari il triangolo amoroso tra Saverio (Gioè), Suleima (Ester Pantano) e Michela (il personaggio della Iansiti) trova un epilogo, ma non si risolve. Anzi, proprio con l'insegnante sembra aprirsi una speranza: "Michela sembra pronta a partire per l'Australia, ma poi cambia idea. La lasciamo alla stazione del bus, con Lamanna in pieno caos sentimentale".
Un finale aperto, che lascia intuire una possibilità per lei e Saverio, facendo sperare in una quinta stagione: "Tornerei volentieri: Michela è un personaggio molto dolce, accogliente e buffo. Abbiamo lavorato in un gruppo meraviglioso, con registi e troupe fantastici. E poi la Sicilia, Trapani, i paesaggi: è un luogo che ti rimane dentro".
Il Commissario Ricciardi 3 e la crisi di Livia
Serena Iansiti racconta donne complesse, consapevoli e spesso in bilico. Nella terza stagione de Il Commissario Ricciardi la sua Livia, la femme fatale della serie, affronta un punto di rottura e la dipendenza dall'alcol.
"Questa non è una stagione felice per lei, ma si dimostra molto consapevole di sé e della propria confusione. Sa che sta attraversando un momento difficile, non si illude di stare bene, e forse è proprio questa consapevolezza a tenerla ancorata alla realtà. Ammettere di non stare bene è il primo passo verso la rinascita".
Il personaggio porta con sé un dolore che la muove, fin dalla morte del figlio. Un vuoto che cerca di colmare desiderando qualcuno accanto: ora finalmente potrà fare chiarezza. Ha smesso anche con le tattiche sensuali: in un episodio tornerà ad indossare un abito della prima stagione, quando conobbe Ricciardi: "L'hanno fatto su misura per me, ma purtroppo non ho potuto portarlo a casa", svela.
La fiction Rai è ambientata nell'epoca fascista. Tutti devono sottostare al regime, compresa Livia. Dopo la morte del marito, è una donna che crede di essere libera, ma in realtà è prigioniera di un sistema che decide per essa. "Falco, all'inizio, è un angelo custode inquietante; poi diventa una presenza sempre più opprimente e ricattatoria. In questa stagione lei si ribella: dice finalmente tutto ciò che pensa, a Falco e a Manfred. È un atto di liberazione. Non è felice, ma sceglie di essere sola, e di mandare 'a quel paese' chi la imprigiona. È una consapevolezza dolorosa, ma liberatoria".
L'amicizia con Enrico Ianniello: tra il teatro e due set
In Ricciardi Enrico Ianniello interpreta il medico legale Bruno Modo, migliore amico del protagonista che lo mette in guardia proprio da Livia. L'attore e la Iansiti si sono ritrovati sul set di Un passo dal cielo dalla sesta stagione, dove interpretano una delle coppie recenti più amate: Vincenzo e Carolina.
Ma si conoscono da ben prima, come ci racconta l'attrice: "Il nostro rapporto nasce in teatro: lui aveva tradotto un testo che abbiamo interpretato nel 2018. Poi sono arrivati Ricciardi e Un passo dal cielo, che ci hanno uniti ancora di più. Sono due mondi diversissimi, ma per me è sempre un piacere ritrovarlo. Ogni volta che lavoriamo insieme, c'è una sintonia immediata. Speriamo che ci sia presto un altro progetto in cui poter condividere il set. Oppure una nuova stagione di Un passo dal cielo".
Buongiorno, mamma! e un finale a sorpresa
Serena Iansiti è stata protagonista anche dell'inaspettata terza ed ultima stagione di Buongiorno, mamma! su Canale5. Una fiction ripescata, girata e subito mandata in onda. Il suo personaggio, Laura De Santis, si presenta come un'antagonista: la nuova compagna di Guido (Raoul Bova) dopo che è rimasto vedovo, mentre è convinta di aver ucciso la moglie Anna (Maria Chiara Giannetta). Ancora una volta, insomma, "l'altra donna".
Ci rivela l'attrice: "Io l'ho sempre vista come una donna squilibrata, ma in buona fede. Ho sempre creduto in lei, nonostante tutti i segreti che si portava dietro. La parte più stimolante è stata interpretarla su due piani temporali diversi: il lato dark del passato e la precisione glaciale e quasi maniacale del presente".
I prossimi progetti di Serena Iansiti
Ma non finisce qui, la vedremo il prossimo anno in altri due progetti. Alex Bravo con Marco Bocci: un poliziesco Mediset atipico, per la regia di Beniamino Catena, in cui interpreta un personaggio trasversale. Anche lei, come il resto del cast, si è innamorata del cane poliziotto protagonista. Poi ci sarà la miniserie Rai in due puntate Delitti a Villa Borghese con Giorgio Marchesi, diretta da Michela Cocozza. "Due progetti molto diversi, ma entrambi ricchi di sfumature".
L'affaire tax credit e la salvaguardia del cinema italiano
Legandoci all'attualità, tiene banco l'inchiesta sul tax credit. Iansiti ci saluta con un monito preciso e puntuale: "Dobbiamo ricordare che il cinema è un'industria, non solo arte. Ci lavorano famiglie intere, maestranze, tecnici. Si tende a circoscrivere il problema al mondo dello spettacolo, ma se il cinema non funziona, non funziona l'Italia".
Le Film Commission regionali hanno fatto un lavoro enorme nel post-pandemia, creando turismo, indotto, lavoro. Chiosa l'attrice: "Anche serie come Màkari o Ricciardi muovono l'economia dei territori, il cineturismo. Hanno dovuto addirittura cambiare la location del lago di Braies in Un passo dal cielo per troppa affluenza. Serve una presa di coscienza: il cinema italiano va preservato, sostenuto e rilanciato. Non solo per noi, ma per tutto il Paese".