Dopo due anni d'attesa Luca Zingaretti tornerà a vestire i panni di Salvo Montalbano per due inedite puntate di Il Commissario Montalbano, in onda stasera 29 Febbraio e il prossimo 7 marzo su Rai 1. Gli episodi, tratti come di consueto dai romanzi di Andrea Camilleri, saranno diretti dal regista Andrea Sironi e prodotti da Rai Fiction e dalla Palomar di Carlo Degli Esposti. Il più idolatrato TV movie della televisione italiana - venduto in 65 paesi al mondo - arriverà così al record di ventotto film realizzati dal 1999 ad oggi: gli ultimi quattro, trasmessi nel 2013, hanno totalizzato ascolti senza precedenti arrivando a sfiorare il 40% di share e una media di oltre 10 milioni di telespettatori.
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Una faccenda delicata
Il primo dei due inediti TV movie che vedono come protagonista Il Commissario Montalbano andrà in onda stasera, a partire dalle 21,10, su Rai 1 e il titolo sarà Una faccenda delicata. La storia, tratta dalle raccolte di Andrea Camilleri Un mese con Montalbano e Gli arancini di Montalbano, editi entrambi da Mondadori, vede Salvo Montalbano (Luca Zingaretti) in Liguria da Livia (Sonia Bergamasco) quando riceve una chiamata dal fedelissimo Fazio (Peppino Mazzotta), che gli chiede di tornare subito a Vigata per avviare le indagini sull'omicidio di Maria Castellino, una prostituta settantenne ancora in attività. In apparenza la Bocca di Rosa di Vigata sembrava essere benvoluta da tutti e al di sopra di ogni giudizio morale da parte dei suoi concittadini. Montalbano, con l'immancabile aiuto di Fazio e Mimì (Cesare Bocci), scopre che la Castellino da molto tempo era spaventata da un cliente. L'ironia sorniona del Commissario e delle sue spalle è l'ingrediente fondamentale di questo primo film tv che segna il ritorno di Zingaretti nei panni del poliziotto più amato del piccolo schermo e l'esordio nella serie di Sonia Bergamasco nelle vesti di Livia, l'eterna fidanzata di Montalbano e della piccola Selene, una cagnolina appena adottata dalla donna, che porterà subito allegria nella splendida dimora sul mare di Montalbano.
La Piramide di Fango
Il secondo inedito mini film tv della "saga Montalbano" andrà in onda, sempre su Rai 1 e sempre a partire dalle 21,10, lunedì prossimo 7 marzo. Il titolo è La piramide di fango e la storia è tratta dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri edito da Sellerio. Il caso del giorno che Salvo dovrà risolvere è legato al ritrovamento di un cadavere in una tubatura di in un cantiere edile. Montalbano e il suo istinto infallibile capiscono che la vittima è stata uccisa nel tentativo di fuggire dal suo killer e ben presto di scoprirà che dietro la morte dell'uomo c'è un giro di appalti truccati nell'edilizia. Ispirato a uno dei migliori scritti dedicati a Montalbano di Andrea Camilleri, La Piramide di Fango a differenza di Una faccenda delicata è un tv movie dai toni molto più noir e che, tra le righe e tra gli eventi che narra, denuncia con forza la crasi criminale Stato-Mafia.
Un Montalbano diverso e indignato come l'Italia
Nonostante la Sicilia immortalata nelle splendide immagini di Sironi sembri, vista oggi, quasi fasulla per quanto ferma in paesi fatti di piazze vuote e di eroi locali dai modi d'altri tempi che vanno in giro ancora in una Fiat Punto, Montalbano, in queste nuove avventure, non è mai stato così contemporaneo. Meno spensierato e più cupo, tanto nel carattere del suo protagonista quanto nelle atmosfere dei racconti, Il Commissario Montalbano nei suoi 18 anni di vita televisiva è cambiato come è cambiato il Paese che descrive sfruttando l'immaginazione senza età di Camilleri. Salvo Montalbano oggi è più riflessivo, è un lottatore forse più stanco, sicuramente cresciuto e capace di tacere davanti al dolore, come si percepisce principalmente in La Piramide di Fango dove il Maigret all'italiana si ritrova spettatore di quella corruzione che devasta il settore edilizio siciliano e non solo. Montalbano, oggi come 18 anni fa, è il simbolo di un'Italia perbene che lotta in silenzio, e in silenzio a volte vince, per la sopravvivenza di morale e legalità e non è un caso, non lo è affatto, che a differenza di quasi due decenni fa oggi Salvo Montalbano oltre a cercare la verità, a bramare giustizia dimostra, proprio ora, di aver imparato anche il duro e severo atto dell'indignazione.