Ammettiamo che abbiate deciso di farla finita, che questa vita non ha più niente da offrirvi o che siate voi a sentire di non avere altro da dare al mondo; diciamo che avete trovato la forza d'animo per la risoluzione fatale, che abbiate trovato il coraggio di fare quell'ultimo passo; ma come? Che sapore dare al vostro ultimo atto, quello che lascerà la firma di quello che siete stato? Il sigillo per la vostra esistenza?
Una scelta più che difficile, quasi impossibile! Meno male che c'è chi può guidarvi in questo ultimo cruciale momento, qualcuno esperto che può consigliarvi il modo più in linea con la vostra personalità, oltre che vendervi il necessario per metterlo in pratica. Questo qualcuno è la famiglia Tuvache: il cupo padre Mishima, la tristemente vivace moglie Lucrecia, i due sofferti figlioletti. Una famiglia adorabilmente oscura, come lo possono essere gli la famiglia Addams o alcuni personaggi del primo Tim Burton. La famiglia che gestisce un business di tutto rispetto: La bottega dei suicidi del titolo (in originale Le magasin des suicides).
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Tutto insomma va per il meglio per i Tuvache, ma capita la cosa peggiore che possa capitare ad una triste famigliola di questo tipo: Lucrecia partorisce il terzo figlio ed è... un bimbo felice! Allegro, sorridente, ottimista, il neonato della famiglia non sembra perdere queste fastidiose caratteristiche nemmeno crescendo, creando disagio e sconforto nei genitori ed i fratelli. Inutili i tentativi di renderlo come loro, mentre lui, a sua volta, si sforza di trasformare gli altri in persone felici. Quale parte avrà la meglio?
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Il film di Leconte è infatti un musical, che trova nelle sue scene musicali i momenti di maggior creatività visiva, che rendono vivaci e divertenti le canzoni composte da Etienne Perruchon, che con tono macabro-sognante finiscono di ricordare alcuni passi di quelle di Nightmare Before Christmas e La sposa cadavere.
L'opera di Tim Burton è infatti il riferimento principale per il film di Leconte, è palese, ma non stiamo parlando di una copia, quanto di doverose citazioni per chi queste atmosfere le cavalca da tempo. Con un comparto tecnico di così discreto livello, è un peccato non aver curato maggiormente la struttura narrativa, che avrebbe potuto rendere completo il film e renderlo un piccolo classico per il pubblico più giovane.