Il Commissario Montalbano 14 è arrivato su Rai 1 in prima serata con due nuove indagini a partire da lunedì 9 marzo. Appuntamento ormai imperdibile per la serie dei record sia per longevità che per affetto da parte dei telespettatori. Il primo di questi episodi Salvo amato, Livia mia sarà proiettato come evento speciale per tre giorni al cinema, una delle prime novità di questa nuova edizione che segna una celebrazione ventennale della serie ma che allo stesso tempo si caratterizza anche per essere la prima serie senza i due padri del personaggio: Andrea Camilleri, lo scrittore la cui penna ha creato Montalbano, e Alberto Sironi, il regista che lo portava nel piccolo schermo.
La festa e il successo
Non ha dubbi Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction: "Accompagnare la trasmissione di Montalbano è un grande evento, una festa popolare che si rinnova dal 1999. Il personaggio è diventato un testimonial principe della fiction Rai e del servizio pubblico. Ha contribuito ad alzare il livello di qualità delle fiction Rai." Trentasei episodi della durata di un lungometraggio, la stessa squadra per ogni stagione, la stessa aria familiare che si respira quando il paesino immaginario di Vigata viene rappresentato con tutta la sua umanità. Lo stesso Montalbano, usando le parole di Camilleri, "rappresenta l'italiano medio con virtù e difetti e forse per questo ha successo: gli italiani si riconoscono in lui e ciò mi rende orgoglioso". Onorato il neo direttore di Rai 1, Stefano Coletta, nel presentare la nuova stagione di Montalbano subito dopo il successo del Festival di Sanremo e della seconda stagione de L'amica geniale mentre sottolinea come il successo del Commissario siciliano riesca a catturare anche l'attenzione dei giovani che solitamente non si sintonizzano sulla tv generalista: "Più di un terzo dei ragazzi della fascia dai 15 ai 24 anni hanno guardato Montalbano e questo è il segno di quello che il servizio pubblico deve fare: Montalbano riesce a essere un punto di riferimento dei nostri tempi."
Prima volta al cinema
Il successo di Montalbano, capace di essere visto (sommando tutti gli spettatori di tutti gli episodi) da più di un miliardo di persone, ha spinto i produttori a ragionare su un'uscita evento al cinema in anteprima per il primo dei due episodi della nuova stagione: Salvo amato, Livia mia (qui la nostra recensione del primo episodio de Il commissario Montalbano 14). Una scelta più emotiva e affettiva che economica come spiega il produttore di Palomar Carlo degli Esposti: "Durante una delle prime proiezioni dei primi anni, vent'anni fa, Camilleri mi disse che è bello vedere Montalbano in televisione, ma ancora di più vederlo grande. Quest'anno abbiamo deciso di dare la possibilità agli affezionati cultori di Montalbano di vederlo grande e in una visione collettiva. Passare dalla televisione al cinema e dal cinema alla televisione è la chiave con cui si evolverà il prodotto nei prossimi anni. L'incasso di questi tre giorni andrà in beneficienza."
La scomparsa dei padri e una celebrazione messicana
C'è un velo di malinconia nelle parole di Luca Zingaretti, volto del protagonista e in quest'occasione anche regista degli episodi a causa della scomparsa di Alberto Sironi, storico regista della serie (e colui che scelse Zingaretti come interprete del personaggio) venuto a mancare durante le riprese a venti giorni di distanza dalla morte dell'altro padre di Montalbano, Andrea Camilleri. "E' il primo anno in cui ci troviamo qui senza i padri ed è doloroso. Alberto era un compagno ed è riuscito a trasformare un materiale letterario già ottimo in qualcosa di unico nel panorama televisivo. Prendere in mano le redini della regia è stata una bella esperienza, ma è stato anche doloroso. Ho cercato di adattarmi allo stile di Alberto Sironi senza imporre la mia visione. L'immagine che ho in questi giorni è quella di aver dato il cambio alla guida durante un viaggio in auto". Un duplice lutto ancora presente tra gli addetti ai lavori: il ricordo e il senso di perdita viene più volte raccontato anche da Francesco Bruni, sceneggiatore di questi nuovi episodi ("Mi manca la possibilità di leggere la sceneggiatura a Camilleri che ci ascoltava con gli occhi chiusi") e da Peppino Mazzotta, interprete dell'ispettore Fazio ("I papà della serie è come se fossero anche i miei padri"). Ma come ha modo di dire Zingaretti: "Vorrei che li festeggiassimo un po' alla messicana con canti e balli e vorrei che fossimo in tanti il 9 marzo per festeggiarli nel modo in cui vorrebbero".
Un futuro incerto per Montalbano
La conferenza stampa si conclude con incertezza riguardo il futuro del Commissario. Con la scomparsa di Camilleri e la mancanza di materiale letterario (sappiamo che l'ultimo romanzo già scritto verrà pubblicato da Sellerio prossimamente) forse le indagini di Montalbano stanno per concludersi. Al momento sono stati già girati tre nuovi episodi: due verranno trasmessi quest'anno e il terzo l'anno prossimo, ma complice la scomparsa del regista della serie, Zingaretti ammette che ha bisogno di tempo per elaborare il lutto e decidere se questi saranno gli ultimi episodi o se ci sarà spazio per un episodio finale. Anche il produttore Degli Esposti non si sbilancia: "Da quando sono entrato nell'età adulta ho abbracciato il situazionismo. Non faccio programmi, ma delle scelte all'interno delle situazioni del momento. Comunque sono certo che Montalbano sarà eterno".