I Peccatori: chi era Robert Johnson, il musicista blues a cui si ispira il film con Michael B. Jordan

Il film di Ryan Coogler non è un semplice horror: si ispira in parte anche alla storia vera (più o meno) di Robert Johnson, leggendario musicista blues che avrebbe incontrato il diavolo. In sala dal 17 aprile.

Michael B. Jordan nell'horror I Peccatori, ispirato alla storia di Robert Johnson

Basterebbe la presenza di Michael B. Jordan nel doppio ruolo dei gemelli Smoke e Stack, ambiziosi gangster degli anni '30, che desiderano pagare la propria libertà, mettendo a frutto quanto guadagnato con Al Capone per creare il più eccitante blues club degli Stati Uniti del sud, a fare di I Peccatori un film interessante.

I Peccatori Michael B Jordan Scena
Michael B. Jordan in I Peccatori

A questo si aggiunge poi il ritorno della collaborazione tra Ryan Coogler e Jordan, ormai suo attore feticcio, in quella che è un'affinità non solo consolidata, ma ormai storica, come quella tra Scorsese e De Niro. Coogler ha infatti voluto Jordan nei suoi film fin dall'esordio, Fruitvale Station (2013), e da allora non si sono più lasciati. Hanno dato vita alla saga di Creed, sequel di Rocky, e realizzato uno dei capitoli migliori del Marvel Cinematic Universe, Black Panther.

Ora è il momento di I Peccatori, scritto e prodotto da Coogler, oltre che diretto, è un racconto ambizioso, che dipinge con tinte forti gli USA degli anni '30, la vita difficile dei neri ai tempi del KKK, il razzismo e il crimine. E nel farlo si tinge anche di horror e sovrannaturale. Ma, soprattutto, c'è la musica. Quel blues che è qualcosa di divino che, come dice uno dei personaggi, lui e la sua gente si sono portati dietro dall'Africa, che cura e fa rinascere la loro anima.

Un personaggio in particolare, quello di Sammie Moore, cugino dei gemelli, interpretato da Miles Caton, ha diversi punti in comune con la figura leggendaria di Robert Johnson, musicista blues che, si dice, abbia incontrato il diavolo. Scopriamo la sua storia vera (o quasi).

Chi era Robert Johnson

I Peccatori Scena
Miles Caton in I Peccatori

Nato, si presume, nel 1911 ad Hazlehurst, nel Mississippi, Robert Johnson è uno dei padri fondatori del blues. E uno dei musicisti più importanti di tutti i tempi. La sua biografia è oscura, poco documentata, così come la sua musica, di cui ci sono purtroppo pochissime registrazioni (29, fatte tra il 23 novembre 1936 e il 20 giugno 1937). La morte prematura, a soli 27 anni, una delle prime, che ha contribuito a far nascere la leggenda del "club dei 27", ovvero musicisti straordinari morti a quell'età (il club è ricco: da Jimi Hendrix a Janis Joplin, fino a Kurt Cobain e Amy Winehouse), ha alimentato negli anni diverse dicerie, diventate ormai miti.

Fin da molto piccolo dimostrò talento per la musica, imparando prima a suonare l'armonica a bocca e poi la chitarra. Sconvolto dalla morte della figlia (avvenuta in seguito alla morte di sua moglie, durante il parto), Johnson cominciò a vagare per il Delta del Mississippi, dedicandosi alla musica, all'alcol e alle donne. La sua abilità con la chitarra, raggiunta a un'età così giovane, portò alla creazione della leggenda che avesse venduto la sua anima al Diavolo per poter suonare così bene.

Questa storia si è consolidata negli anni per diverse ragioni. Come dicevamo, per l'incredibile abilità nel suonare: la sua tecnica si basava sul fingerpicking (pizzicava le corde direttamente con le dita, senza plettro) ed è considerata la massima espressione del delta blues. Poi per il potere evocativo della sua voce. E infine per i suoi testi, che spesso parlavano proprio di demoni e fantasmi. Lui stesso, divertito da questa diceria, contribuì ad alimentarla.

Infine anche diversi musicisti suoi contemporanei testimoniarono che, all'epoca della morte di sua moglie, Johnson non sapesse suonare così bene. Sparì per un anno e, al suo ritorno, sfoggiò la migliore tecnica mai vista.

L'incontro tra Robert Johnson e il Diavolo

Questo famigerato incontro con il Diavolo sarebbe avvenuto, a mezzanotte esatta, in mezzo a un crocevia deserto: un misterioso "uomo nero" avrebbe offerto a Johnson l'abilità con la chitarra, in cambio della sua anima. La versione più verosimile è che, nel suo girovagare per il Delta, Johnson abbia incontrato Ike Zimmerman, che gli ha fatto da maestro. Zimmerman stesso era una figura considerata "maledetta": suonava nei cimiteri e questo lo fece additare come "emissario del demonio".

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La morte del musicista

Anche la sua morte è avvolta dal mistero: alcuni dicono che fu avvelenato, altri pugnalato. Addirittura che a ucciderlo sia stata la magia nera. In ogni caso è morto a Greenwood, sempre in Mississippi, il 16 agosto 1938.

Nel film Sammie Moore non ha la stessa sorte di Robert Johnson, ma il suo rapporto con la musica e tutto il tormentone del "Diavolo che è venuto per lui" non possono non far pensare al leggendario musicista. Il fatto che si chiami Sammie, poi, rimanda anche a un'altra leggenda, Sammy Davis Jr.: in un'intervista Eddie Murphy disse che era convinto che anche lui avesse fatto un patto col demonio.