I leoni di Sicilia è su Disney+ dopo l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023: la saga della famiglia Florio, dopo il successo dei romanzi di Stefania Auci, è ora una serie tv dall'ambizione internazionale.
La trama di I leoni di Sicilia segue, appunto, la storia vera della famiglia Florio, tra le più potenti del nostro paese. In principio fu Paolo Florio, che, dalla Calabria, decise di lasciare la propria terra per cercare fortuna a Palermo, più ricca e piena di possibilità. Creata da Paolo Genovese, la serie racconta cento anni di storia, passando da una generazione all'altra.
Nel ricco cast di I leoni di Sicilia spiccano Michele Riondino e Miriam Leone, interpreti rispettivamente di Vincenzo Florio e Giulia Portalupi, pilastri della generazione di mezzo, quella che porta al massimo picco la dinastia familiare. Nonostante sia una serie in costume, i loro personaggi sono molto moderni, quasi delle rock star. Ne abbiamo parlato a Roma 2023.
I leoni di Sicilia: intervista a Leone, Riondino e Genovese
Un lato molto apprezzabile di I leoni di Sicilia è che si tratta di un period drama, quindi una storia che racconta il passato, che però non è per nulla nostalgica, anzi, è totalmente proiettata nel futuro. Il merito, secondo Michele Riondino, è tutto del regista Paolo Genovese: "Durante la lavorazione ci rendevamo conto di questo: vedevamo tutto quello che si muoveva attorno a noi che ci restituiva un'idea di modernità assoluta. Ne ho fatti un po' di lavori adesso, però arrivare su questo set e scoprire una chiarezza nella volontà del linguaggio da utilizzare durante tutta la serie, rende questa esperienza unica nella mia carriera. Sul set avevamo musica moderna: camminavamo come rock star".
I leoni di Sicilia, recensione: una serie proiettata verso il futuro più che nostalgica del passato
La modernità di I leoni di Sicilia
Miriam Leone è d'accordo con il collega: "Sì, questa è una storia in costume, ma abbiamo lavorato con sentimenti umani e quindi in realtà universali ed eterni. Paolo ci ha spinto sempre a togliere, perché la storia già di suo è imponente. I personaggi, come nel caso della mia Giulia Portalupi, sono moderni. Anzi, all'avanguardia. Giulia è un personaggio che vive nel futuro: è una donna di oggi che all'epoca ha fatto delle scelte coraggiose".
Della sua visione Genovese dice: "Se distilliamo, come io ho fatto, le tematiche più importanti, abbiamo una donna che cerca di affrancare la propria individualità contro un patriarcato opprimente. E un uomo che ha idee estremamente progressiste, ma viene frenato e intralciato da un immobilismo storico. Conflitti sociali tra classi. Detto così potrebbe essere oggi, ieri, cento anni fa. Perché il tema, più che moderno, è attuale. L'attualità diventa moderna in qualunque momento. Per questo abbiamo affrontato questa storia come se fosse attuale, perché i temi che affrontiamo sono estremamente vivi. Probabilmente questo è il motivo per cui non si sente la polvere".