Ninfa dormiente, la recensione: grande atmosfera per il nuovo caso del commissario Teresa Battaglia

Elena Sofia Ricci torna a vestire i panni di Teresa Battaglia per un nuovo caso tratto dai romanzi di Ilaria Tuti: Ninfa dormiente, un'altra indagine tra le algide romanze friulane che parte da un apparente suicidio. In onda dal 28 ottobre su Rai Uno.

Elena Sofia Ricci in Ninfa Dormiente

Poliziotti, ispettori, detective privati. Il mondo del poliziesco è pieno di figure di riferimento che a volte si confondono, si sovrappongono, che vanno a ricoprire una casella più o meno standardizzata. Per questo ci ha subito colpito Teresa Battaglia, sin da quando abbiamo letto il primo romanzo di Ilaria Tuti, l'autrice che l'ha creata e resa protagonista su carta prima che diventasse un fenomeno anche televisivo. Perché nel frattempo i casi di Teresa Battaglia sono arrivati anche sul piccolo schermo e dopo Fiori sopra l'inferno di un paio di anni fa, viene adattato in una seconda stagione della fiction Rai anche un altro romanzo della Tuti: Ninfa dormiente, una serie prodotta da Publispei e composta da sei episodi in onda dal 28 Ottobre su Rai Uno. Di nuovo con Elena Sofia Ricci nel ruolo della protagonista e ancora una volta con i fedeli Parisi e Marini al suo fianco

Una cadavere, un apparente suicidio

Sembrerebbe essersi sparata al cuore la giovane poliziotta trovata morta sulle montagne della Val Resia, ma il commissario Teresa Battaglia non ne è convinta. C'è qualcosa che non torna nella ricostruzione apparentemente più semplice e per la Battaglia quello di Marta Trevisan è un omicidio che è stato camuffato da suicidio. Il caso si rivela subito più complesso di quanto apparisse in prima battuta: da una parte la Trevisan stava a sua volta indagando per scoprire la verità sul padre, colpevole di aver assassinato Hanna, la sua amante; dall'altra il corpo è stato ritrovato da due atleti di bouldering, Sandro e Diego, ma solo il primo ha testimoniato non dichiarando la presenza dell'altro.

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Parisi e Marini sulla scena del crimine

La Battaglia incarica Marini delle indagini, una prova di fiducia che ha anche un secondo fine: l'aggravarsi della malattia del commissarie la rende preoccupata di non riuscire a gestire il caso. Un'ansia aggravata dall'arrivo a Udine di un nuovo dirigente della Squadra Mobile, Lona, vecchia conoscenza della Battaglia, che proprio per questo preferisce avere poco a che fare con lui ed evitare di causare problemi al caso.

Un team che si conferma e nuovi arrivi

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Fausto Maria Sciarappa (Lona), insieme a Elena Sofia Ricci

Albert Lona è solo uno dei volti nuovi della stagione e lo interpreta Fausto Maria Sciarappa, opposto della Battaglia perché rigido e rispettose delle regole, mentre è ovvio che i personaggi coinvolti nel caso siano interpreti che si aggiungono al cast della serie per la nuova indagine di Ninfa dormente da Giulio Cristini e Alessandro Orrei che interpretano i due atleti che rinvengono il cadavere, Sandro e Diego, ad altre figure che accompagneranno le indagini, come Alice interpretata da Marial Bajma-Riva. Ma si conferma, sia in termini di volti coinvolti che in qualità della prova fornita, il team base della serie e della Squadra Mobile, da Elena Sofia Ricci che appare ancor più sicura e solida nei panni della Battaglia, al netto delle già evidenziate differenze rispetto all'immagine mentale che i lettori della Tuti possono avere, con al suo fianco Giuseppe Spata nei panni del giovane Massimo Marini con cui il commissario non manca di battibeccare e Gianluca Gobbi a interpretare Giacomo Parisi, ispettore capo che accompagna la donna da diciotto anni nelle sue indagini.

Atmosfera e tensione per Ninfa dormiente

Un cambio c'è però anche dietro la camera, perché la regia di Ninfa dormiente è affidata a Kiko Rosati, che va a sostituire Carlo Carlei che aveva condotto le riprese di Fiori sopra l'inferno. Come ci si aspetterebbe in una serie, c'è continuità tra il lavoro dei due, con Rosati che non va a stravolgere quanto impostato in precedenza, prestando attenzione al duplice percorso di Teresa Battaglia sia in termini di problematiche personali e di salute che di indagine, dedicando parallelamente molto spazio al contesto in cui ci si muove, all'atmosfera che l'ambientazione riesce a evocare: con riprese tra Malborghetto, Tarvisio, Camporosso, Cave del Predil, Fusine in Valromana, Valbruna, Chiusaforte e Udine, Ninfa dormiente può avvalersi di uno spettacolo naturale e ambientale notevole che aggiunge molto al racconto.

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Un momento delle indagini di Ninfa dormiente

Quanto al caso, il mistero relativo alla morte della Trevisan è presentato bene sin da subito e sappiamo, anche da lettori del romanzo di partenza, che ha tutte le carte in regola per appassionare il pubblico per i sei episodi divisi in tre settimane di programmazione, per un nuovo capitolo di una serie che ha nell'intreccio e nella protagonista i suoi principali punti di forza.

Conclusioni

Teresa Battaglia si conferma un personaggio interessante, pur con le differenze rispetto all'originale cartaceo di Ilaria Tuti, ed Elena Sofia Ricci è efficace nel portarla su schermo. Buona l'atmosfera che sfrutta l'ambientazione con una regia attenta a valorizzarla, ma è soprattutto interessante il caso, mutuato dal libro della Tuti, che viene preso in esame. Funzionano anche i comprimari, che accompagnano il commissario Battaglia nella sua indagine.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • Elena Sofia Ricci nella sua resa su schermo di Teresa Battaglia, pur con delle differenze rispetto ai romanzi.
  • I comprimari che la accompagnano in questa nuova indagine, per lo più in parte.
  • Atmosfera e ambientazione, che creano la giusta cornice agli eventi.

Cosa non va

  • Qualche passaggio è meno riuscito.
  • Alcuni personaggi avrebbero meritato un maggior sviluppo.