Presentato in anteprima alla 77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e al Toronto International Film Festival, I am Greta, distribuito da Koch Media, arriva il 14 novembre on demand sulle principali piattaforme di streaming (Infinity, Sky Primafila, Google Play, Timvision, Chili, Rakuten TV, MioCinema e IoRestoInSala). Il documentario di Nathan Grossman, girato nell'arco di un anno e mezzo, mostra la vita quotidiana di Greta Thunberg, adolescente svedese che, dall'agosto 2018, ha iniziato una lotta ambientalista per rendere il mondo più consapevole del cambiamento climatico.
All'epoca quindicenne, nel 2018 Greta Thunberg da semplice studentessa presa in giro dai compagni per la sindrome di Asperger si è trasformata in un'icona mediatica: il suo sciopero, dichiarato davanti al Parlamento svedese, ha infatti dato il via a un movimento globale. I giovani hanno risposto al grido di aiuto di Greta e da allora proteste manifestazioni di solidarietà sono arrivate da ogni parte del mondo. I Am Greta - Una Forza Della Natura racconta la storia di questa adolescente determinata a farsi ascoltare, fino al suo viaggio in barca a vela verso New York per presenziare al Summit sul clima dell'ONU. Abbiamo incontrato il regista Nathan Grossman al Lido di Venezia.
La video intervista a Nathan Grossman
I Am Greta - Una Forza Della Natura, recensione: la ragazza dietro l'icona
Greta Thunberg: operazione di marketing o icona rivoluzionaria?
Molte persone dicono che Greta sia soltanto il frutto di un'operazione di marketing, altri un'icona: tu cosa pensi dopo questo documentario?
Sicuramente ho una relazione molto più personale con Greta, quindi so che non è una marionetta degli uffici stampa. Ma non la vedo nemmeno come un'icona. Per me è un'amica, qualcuno che conosco bene. Avendola seguita per un anno e mezzo devo dire che sono davvero colpito dal modo in cui vede il mondo e anche dalla quantità di informazioni che ha raccolto sul cambiamento climatico. Da questo punto di vista so per certo che non è un'operazione studiata a tavolino.
Credi davvero che un'adolescente possa cambiare il mondo? O qualcosa?
Tristemente no, non credo che gli adolescenti possano cambiare il mondo. E in parte è ciò che mostra il film: un'adolescente può fare moltissimo e sono sconvolto da quanto lei e altri giovani attivisti abbiano fatto, ma alla fine spetta agli adulti con il potere fare qualcosa e cambiare davvero il mondo. Loro possono essere il campanello d'allarme, ma non possono fare tutto.
Oggi essere un attivista, occuparsi del sociale, preoccuparsi dell'ambiente è quasi qualcosa che si fa perché va di moda: quindi cosa possiamo fare davvero? Tu fai film, quindi fai concretamente qualcosa, ma noi cosa possiamo fare per cercare di aiutare davvero e non fare semplicemente finta?
Non penso che le persone si mettano in posa per il cambiamento climatico così tanto. Dobbiamo ricordarci che quello che possiamo fare ha due dimensioni: una è strutturale, non siamo noi a cambiare le cose direttamente ma possiamo votare, possiamo mettere pressione alle compagnie e ai politici. Ma possiamo anche fare cose individuali. Alcuni pensano che voglia dire atteggiarsi: per venire qui ho preso il treno invece dell'aereo, potrebbero dire che mi sono atteggiato, ma credo voglia dire prendersi più responsabilità possibile. Come mangiare meno carne, che è un'altra cosa molto efficace. Bisogna fare sia cose individuali che sistemiche.
Greta Thunberg e i pericoli dell'esposizione mediatica
È fantastico come i social media e internet ci abbiano dato la possibilità di fare qualcosa, di avere una voce, di raggiungere molte persone. È anche pericoloso però perché, e infatti dicevi che è importante votare, adesso i politici possono comunicare quasi come degli influencer. Come possiamo distinguere le fake news? Come possiamo capire di chi fidarci?
Una delle cose più incredibili di Greta, credo sia il cuore del film, deriva dalla sua diagnosi e da come vede il mondo. Molte persone possono farsi ingannare facilmente: quando qualcuno dice che combatterà l'inquinamento aspirando l'anidride carbonica leggiamo soltanto il titolo. Greta invece, grazie al grande interesse che ha per questo tema, controlla meticolosamente i dettagli. Va dal giornalista e gli fa notare che l'anidride carbonica eliminata non è sufficiente a salvarci. Dobbiamo essere più meticolosi, guardare oltre i titoli e l'ambientalismo di facciata e documentarci sui risultati degli studi, che dimostrano che siamo in pericolo.
Dicevi che Greta ha la sindrome di Asperger: è una ragazza, è molto giovane e le giovani ragazze, i giovani in generale, le persone con una sindrome spesso non sono ascoltati come lei. Lei sta facendo anche qualcos'altro. Quanto è importante questo aspetto? Dare voce a persone che spesso non sono ascoltate?
Credo sia molto importante avere persone che si espongono che non siano interessate soltanto ai vestiti, alla moda. I giovani hanno bisogno di vedere altri giovani che non sono interessati a questo. Greta indossa sempre gli stessi vestiti, non compra niente, non vola, è vegana, non mangia carne e latticini, ci crede davvero. Ci vogliono più persone in vista che facciano capire che è una cosa normale e giusta.