"Scusate, potreste fare un po' di silenzio?". Jesse Williams riporta l'ordine nella stanza d'albergo allestita a set per l'intervista. L'attore è stato tra i protagonisti della 71ª edizione del Taormina Film Festival dove ha presentato le prime immagini di Hotel Costiera, nuova serie Original italiana dal 24 settembre su Prime Video di cui è interprete e produttore esecutivo. Una serie in sei episodi diretta dal premio Emmy Adam Bernstein e co-prodotta da Amazon MGM Studios e Lux Vide, una società del gruppo Fremantle.
Essere visti: intervista a Jesse Williams

Al centro del racconto Daniel De Luca (Williams), un ex marine di origini italiane che torna nel paese della sua infanzia per lavorare come problem solver in un lussuoso hotel sulla costa di Positano. Ma oltre a risolvere i problemi degli ospiti dell'albergo, Daniel è anche sulle tracce di Alice, una delle figlie del proprietario, scomparsa un mese prima. "Scommetto che avrei potuto davvero usare un problem solver in diversi momenti della mia vita. Magari non uno violento come Daniel De Luca in Hotel Costiera", scherza l'attore.
"Credo che tutti potremmo aver bisogno di un piccolo aiuto", continua Williams. "Parte del fascino della serie e dei suoi personaggi è proprio questa: ci piacerebbe essere al loro posto, sia in Costiera che con la famiglia di cui si è circondato. Vogliamo tutti essere visti e avere un posto dove poter essere onesti e sentirci davvero al sicuro. E questo è un percorso che molti dei nostri personaggi stanno intraprendendo".
Lo sguardo giocoso di Hotel Costiera
Nel footage della serie disponibile per la stampa, è chiaro come Hotel Costiera si diverta a giocare con alcuni dei tratti tipici della cultura italiana e americana. "È divertente prendere in giro chiunque. La comicità è una parte importante della guarigione e dell'amicizia. Io e i miei amici ci prendiamo in giro a vicenda, giochiamo, è così che capiamo che siamo onesti", spiega l'attore.

"L'America è molto spesso vista come una grande influenza e come chi detta legge nel mondo.. È divertente che un altro Paese possa prenderci in giro. È tutto molto giocoso", prosegue l'attore. "Con una troupe e una compagnia interamente italiane, ci siamo assicurati di onorare la cultura locale, non di cadere negli stereotipi. Siamo stati molto diligenti al riguardo, assicurandoci di avere una moltitudine di realtà. Non c'è un solo modo di essere un uomo, una donna, un anziano o un giovane italiano. Stiamo mostrando la più ampia varietà possibile per i nostri personaggi. E penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro in questo senso".
Un personaggio al bivio

Assoluto protagonista della serie, Jesse Williams cos'ha trovato di così affascinante in Hotel Costiera da decidere di prenderne parte? "Il mio personaggio è a un bivio della sua vita. Daniel De Luca non sa bene dove andare", confessa Williams. "Ha radici in Italia, ma non ne è del tutto parte. Ed è americano, ma ha un desiderio, una spinta a essere altrove. I suoi familiari non ci sono più. C'è qualcosa di molto attraente in cui è possibile identificarsi in un personaggio che cerca di trovare e costruire qualcosa di nuovo, che cerca di fare del bene. Anche se forse ha avuto problemi in passato. Ma si fida degli amici e cerca di costruire una nuova famiglia".
"Ci sono molte qualità universali nel personaggio e nella storia che mi hanno attratto. Inoltre, vivere e lavorare in un Paese meraviglioso è un'ottima opportunità", continua l'attore. "Ma è stata un'opportunità per imparare e per creare qualcosa di internazionale. Da americano, cerco di lasciare il Paese il più possibile e di avere una prospettiva globale. È molto facile pensare che siamo gli unici al mondo lì, perché è un posto così grande e influente. Penso, invece, sia molto importante per tutti noi riflettere di più sulla salute collettiva del nostro mondo".
Un cast eterogeneo
Accanto a Jesse Williams, nel cast di Hotel Costiera figurano anche molti volti noti del nostro cinema, da Maria Chiara Giannetta, ad Antonio Gerardi passando per Tommaso Ragno, Amanda Campana e Pierpaolo Spollon. "Abbiamo lavorato con attori davvero straordinari, sia italiani che stranieri, e molti di loro recitavano in inglese per la prima volta. È una cosa molto difficile da fare. È come ricominciare da capo", ammette l'attore.

"Ammiro molto il loro processo creativo e il risultato che abbiamo ottenuto. Gli artisti provengono da luoghi diversi, ed è questo che rende il tutto interessante. Grazie a Dio non lo facciamo tutti allo stesso modo o non abbiamo tutti lo stesso processo creativo. Sarebbe davvero noioso. E poiché trattiamo azione, dramma, commedia, thriller e poliziesco in diverse lingue, ci sono scene con sei attori che provengono tutti da sei Paesi diversi. È un'opportunità piuttosto rara. Mi piace che sia stato difficile da definire e che ci sia sempre qualcosa da imparare in ogni scena".