Hellraiser: passato, presente e futuro dell'iconico franchise

In occasione del 35esimo anniversario del primo capitolo di Hellraiser, ripercorriamo la storia dell'iconico franchise horror, gettando anche uno sguardo al futuro.

Con dieci film sul mercato e altre novità in arrivo, il franchise di Hellraiser è uno dei più longevi di sempre all'interno del genere horror. Basato nella mitologia e nei personaggi provenienti dalla brillante - e perversa - mente di Clive Barker, le storie delle diaboliche creature denominate Cenobiti (o Supplizianti, se siete fedeli al doppiaggio italiano) e delle loro vittime sono state raccontate in romanzi, fumetti e novelle.

Il risultato è un ricco universo, che quest'anno compie il suo 35esimo anniversario; proprio per festeggiare l'occasione in questo articolo ripercorreremo la storia di Hellraiser e dei suoi elementi principali, fornendovi alcune curiosità sul franchise e dando uno sguardo al suo futuro.

Hellraiser: Ashley Laurence, Oliver Smith in una scena
Hellraiser: Ashley Laurence, Oliver Smith in una scena

L'impatto di Clive Barker e il debutto di Hellraiser

Negli anni '80 solo una ristretta di cerchia di autori horror era nota, e fra questi vi era Clive Barker. Prima della pubblicazione di Hellraiser, Stephen King, che era già affermato come lo scrittore più in auge del genere, aveva dimostrato come fosse possibile espandere un franchise in diversi modi, non solo affidando le trasposizioni dei suoi romanzi in film ancor prima di riuscire a scriverli, ma spesso partecipando attivamente in questi adattamenti.

Negli stessi anni Barker stava cominciando a lavorare nell'industria teatrale, e diventò una figura centrale all'interno di un gruppo di collaboratori creativi, con i quali fondò la The Dog Company. Il franchise di Hellraiser cominciò proprio come una scusa per la compagnia per fare il salto dal teatro al cinema; sfortunatamente, i primi due cortometraggi prodotti dall'autore furono un fallimento, soprattutto per il fatto che il regista con cui lavorò non trattò bene il materiale originale.

La locandina di Hellraiser
La locandina di Hellraiser

A questo punto Barker tornò con la penna in mano, producendo la prima delle sue collezioni di storie brevi, la quale rappresentò un successo. La seconda raccolta, intitolata "Schiavi dell'inferno" ("The Hellbound Heart" in originale) e di appena 186 pagine fece il debutto nel 1986, formando la base di quello che sarebbe diventato Hellraiser: narra la storia di un edonista chiamato Frank, il quale vuole trovare il piacere oltre il piacere; egli apre il cubo di Lemarchand e viene smembrato dai Cenobiti. In seguito, suo fratello Andrew e la moglie Julia si trasferiscono nella stessa casa, dove quest'ultima aveva tradito il marito proprio col cognato defunto.

Frank viene resuscitato con l'aiuto dei sacrifici umani richiesti a Julia, ancora fedele a lui e determinata a fare di tutto pur per farlo tornare umano. Kristy, figlia di Andrew, li coglie in flagrante, apre il cubo di Lemarchand e fa un patto con i Cenobiti: consegnargli Frank in cambio della sua vita.

Barker scrisse il libro senza avere in mente l'idea di un film, e decise di tornare nell'industria per prevenire che adattamenti di bassa qualità delle sue opere fossero creati. Il suo nome era abbastanza per garantirgli un budget di meno di un milione di dollari, e così il primo capitolo di Hellraiser venne alla luce nel 1987.

Hellraiser: Hellworld - una scena del film
Hellraiser: Hellworld - una scena del film

Un'introspezione su Pinhead e i Cenobiti

In Hell Bound - Hellraiser II (1988), scritto e diretto ancora una volta da Clive Barker, scopriamo molto di più sul mondo dei Cenobiti. Il tono della pellicola e gli effetti sono perfettamente macabri e deprimenti, e c'è la sensazione di un universo vasto ma incredibilmente piccolo allo stesso tempo.

I Cenobiti sono creature extra-dimensionali caratterizzate dalle loro mutilazioni, ossessioni per il sadomaso e la loro natura assetata di sangue. Nonostante le loro predilezioni personali possano differire, questi esseri sono uniti da un interesse per le torture rituali e la morta; difatti, ogni malcapitato finisca nella loro dimensione è soggetto a punizioni a dir poco eccentriche.

La locandina di Hellraiser III Inferno sulla città
La locandina di Hellraiser III Inferno sulla città

Molti dei Cenobiti erano umani con "appetiti" estremi, prima di venire trasportati nella dimensione infernale aprendo il cubo maledetto. In Hellbound: Hellraiser II ed Hellraiser III Inferno sulla città (1992) scopriamo che Pinhead stesso è stato attratto all'oggetto che funge da chiave per l'Inferno mentre testava la sua soglia del dolore.

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La storia di Pinhead viene esplorata molto di più in Hellraiser III; il film tratta infatti della miseria umana e della guerra. Prima della sua forma mostruosa, il personaggio era un inglese dell'era vittoriana chiamato Elliot Spencer, il quale si arruolò nell'esercito per servire il proprio paese. Egli esprime come si è sentito a veder morire i compagni durante la guerra, e in un monologo racconta di come la sua perduta fede verso gli esseri umani e Dio lo ha portato a sperimentare con la tortura.

L'inferno, ma nello spazio

La locandina di Hellraiser - La stirpe maledetta
La locandina di Hellraiser - La stirpe maledetta

Con Hellraiser - La stirpe maledetta (1996) Pinhead finisce dove molti altri personaggi nel mondo del cinema sono stati prima di lui: nello spazio. La pellicola funge da storia d'origine del cubo di Lemarchand, e della relazione del personaggio con esso. Il Cenobita si unisce alla principessa demoniaca Angelique, e cerca di aprire un portale dall'Inferno alla Terra per poterla conquistare, ovviamente uccidendo ogni ostacolo trovatosi nel mezzo.

A questo punto il franchise di Hellraiser raggiunge il suo limite massimo: dopo aver visto Pinhead abbandonato in una stazione spaziale in procinto di esplodere e ucciso - di nuovo -, il pubblico ha deciso che ne aveva abbastanza, La stirpe maledetta sarebbe stato l'ultimo capitolo del franchise a venire rilasciato nei cinema.

La fine... ma non la fine

La locandina di Hellraiser: Deader
La locandina di Hellraiser: Deader

Sebbene il quarto titolo della saga sia stato l'ultimo a venir proiettato nel grande schermo, non ne ha rappresentato la conclusione. Hellraiser V: Inferno (2000) è la prima delle pellicole a non essere canonica, e vede Scott Derrickson - che potreste conoscere per Doctor Strange e il recente Black Phone - alla regia. L'opera risente dell'insufficiente presenza di temi rilevanti mentre il titolo seguente, Hellraiser 6: Hellseeker (2002), prova a riportare Kirsty, ma la dimensione onirica e ambigua di entrambi i lungometraggi relega il capo dei Cenobiti a un ruolo quasi rudimentale: il personaggio appare, squarcia delle persone con delle catene, pronuncia qualche battuta vaga ed esce di scena.

Anche i capitoli seguenti non migliorano la percezione che il pubblico ha di Pinhead: nonostante a questo punto il Cenobita sia diventato un'icona del genere horror, in Hellraiser: Hellworld (2005), Hellraiser: Revelations (2011) ed Hellraiser: Judgment (2018) viene raffigurato con una personalità instabile, quasi solo per soddisfare la necessità di vederlo su schermo. Si salva solo Hellraiser: Deader (2005), dove gli effetti speciali sono realizzati meglio rispetto agli altri sequel recenti, e che sembra un vero proseguimento del mondo originale.

A questo proposito, Clive Barker, proprio per dare ai fan una continuazione autentica della storia del Cenobita, pubblicò nel 2015 "Vangeli di sangue". È la prima volta che l'autore si riferisce al personaggio con un nome concreto, non avendo in simpatia l'attribuito "Pinhead", e lo rinomina "Il Papa nero degli Inferi" (o in originale "the Hell Priest"). Il romanzo rappresenta una conclusione adeguata per il villain, nonché una lettera d'amore per tutti gli amanti dell'icona horror.

Hellraiser: Ashley Laurence e Nicholas Vince in una scena
Hellraiser: Ashley Laurence e Nicholas Vince in una scena

Il futuro di Hellraiser

Dopo questa incursione sul passato del franchise di Hellraiser siamo giunti al presente, e possiamo gettare uno sguardo al futuro. Difatti, non solo la saga non si è conclusa, ma la prossima pellicola verrà rilasciata molto a breve: un reboot del capitolo originale diretto da David Bruckner uscirà questo ottobre, reimmaginando il mondo di Barker ancora una volta.

A interpretare Pinhead ci sarà l'attrice Jamie Clayton, mentre la trama vedrà come protagonista una ragazza che soffre di dipendenze e di un disturbo ossessivo-compulsivo; al trovare il cubo di Lemarchand inizia a giocarci, venendo trasportata nella dimensione dei Cenobiti.

Hellraiser: prima immagine di Pinhead nel nuovo reboot

Il nuovo film non è però l'unico progetto in serbo per il franchise, dato che anche Barker farà il suo ritorno a Hellraiser producendo una serie dedicata per HBO. Non sappiamo ancora quanto l'autore sarà coinvolto con lo show, ma delle voci di corridoio riportano che Doug Bradley potrebbe tornare a vestire i panni di Pinhead.

Ovviamente non possiamo far altro che sperare che i nuovi progetti riportino il franchise di Hellraiser nei binari giusti dopo ben 35 anni dal suo debutto. Pinhead è un demonio per alcuni e un angelo per altri, ed è proprio quest'ambiguità del personaggio che speriamo di ritornare a vedere nei progetti furuti.