Molti lo ricordano cinico e diffidente figlio in Big Fish di Tim Burton, ha interpretato altri ruoli iconici come il Dr. Manhattan nel Watchmen di Zack Snyder dimostrando di essere versatile e pronto a tutto. Stiamo parlando di Billy Crudup, attore che ha avuto una sorta di rinascita in tv grazie soprattutto a The Morning Show, la serie Apple Tv+ sul #MeToo con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, in cui interpreta il mefistofelico Cory Ellison. Come spesso accade, Apple Tv+ ha deciso di tenerselo stretto e gli ha dato contemporaneamente una serie tutta sua. È così che arriviamo alla recensione di Hello Tomorrow!, la nuova comedy dal 17 febbraio sulla piattaforma con appuntamento settimanale. Preparatevi ad associare l'interprete a un personaggio tutto nuovo, quello di Jack Billings, che in un certo senso fa il giro e torna a casa rispetto a Will Bloom.
Una storia di padri e figli
Non vi roviniamo la visione - dato che viene rivelato nel primo episodio - dicendovi che questa è una storia di padri e figli, una tematica a cui Billy Crudup ritorna dopo Big Fish ma invertendo i ruoli. Non è più Will Bloom, il figlio alla ricerca di affetto e di verità da parte del padre, bensì diventa il genitore della storia, un venditore porta a porta compulsivo, che vorrebbe recuperare attraverso un escamotage lavorativo il rapporto con il figlio Joey (Nicholas Podany), estraniato da quando era piccolo, che non sa della sua vera identità. Questa storia generazionale in Hello Tomorrow! viene raccontata attraverso un gruppo di venditori ambulanti, di cui Jack è a capo, in un mondo retro-futuristico, in cui la tecnologia è avanzatissima ma gli stilemi sono quelli degli anni '60. Un cortocircuito visivo che salta subito all'occhio e caratterizza immediatamente l'atmosfera del serial, che si muove tra dramma e commedia e presenta personaggi sopra le righe, fortemente caratterizzati ed inseriti nel contesto sociale che racconta (una società maschilista del "Tesoro sono a casa" insomma). Quasi una sitcom per gli ambienti soprattutto al chiuso che propone - la tavola calda, l'albergo, le case dei protagonisti. L'aspetto che salta subito all'occhio dello spettatore è insomma la messa in scena, curatissima e in cui non vi è un minimo capello fuori posto. È come se Mad Men in versione edulcorata incontrasse Lucy ed io.
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Una storia di venditori
Quello che man mano capiamo del personaggio di Jack, ben caratterizzato da Billy Crudup, è che ha il talento e la passione per le vendite e non riesce ad uscirne, o forse pensa di saper fare solo quello nella vita e lo aveva convinto il padre a sua volta. Cerca di trasmettere talento e passione all'inconsapevole Joey, che dovrà barcamenarsi in un mondo che non gli appartiene. Accanto a loro il resto della squadra: l'efficiente e perspicace segretaria Shirley (Haneefah Wood, già vista su Apple Tv+ in Truth Be Told), il pieno di debiti Eddie (Hank Azaria, volto noto della serialità) e il composto, remissivo e un po' ingenuo Herb (Dewshane Williams). Completano il cast una cliente che si ritroverà invischiata nelle loro vite, Myrtle (Alison Pill, lanciata dopo The Newsroom e American Horror Story e soprattutto Them, in cui interpretava proprio una casalinga anni '60) e Lester Costopolous (Matthew Maher), l'apparentemente incorruttibile e intransigente dipendente dell'agenzia che controlla i venditori (con tanto di valigetta senziente annessa), dal labbro leporino che gli fa storpiare le parole. Non solo Crudup ma tutto il cast esagera nella recitazione per accentuare la caricatura dei personaggi, della società e della vendita ad ogni costo messa in scena.
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Una storia di società
Quello che mette in scena Hello Tomorrow! - co-creata da Amit Bhalla e Lucas Jansen e prodotta dallo stesso Crudup - è il sognare in grande dell'umanità, spesso più in grande di quanto possibile, e di come l'esistenza spesso sia diversa da come ci aspettavamo da giovani, quando avevamo "tutta la vita davanti". Parla di sentimenti come l'ambizione, a volte pericolosa ed esagerata, e il fiuto per gli affari, e soprattutto del ruolo del venditore che nella nostra società è ancora più attuale anche se appare sotto forma di sponsorizzazione su Facebook o Instagram.
Il venditore che non si ferma mai, che riuscirebbe a vendere qualsiasi cosa, anche i propri genitori, e soprattutto che riesce a vendere il nulla, mettendo in piedi o contribuendo a creare una vera e propria truffa. La vendita, appunto, di un'idea. In questo caso di multiproprietà sulla Luna, per andare ad abitarci dopo un fantomatico lancio: il sogno americano (e del self made man) per eccellenza. Ma cosa accade se ci si perde in quello stesso sogno convincendosi che sia la realtà? O forse è proprio questa la strada per il successo? Si tratta paradossalmente di fede. Fede in qualcosa di più grande di noi. Come la Luna.
Conclusioni
Alla fine della recensione di Hello Tomorrow! ribadiamo come Billy Crudup sia l'asso nella manica della serie insieme alla ricostruzione degli ambienti e dei costumi curatissima e volutamente fuori tempo per il retro-futuro che mette in scena. Regge un po' meno la storia raccontata, che parla della nostra società consumistica e della vendita ad ogni costo, del fatto che vendere un sogno, un’idea sia mille volte più potente che vendere un oggetto fisico. La storia di un padre e di un figlio che devono trovare un linguaggio comune per provare a capirsi e a ritrovarsi.
Perché ci piace
- Billy Crudup mattatore assoluto della serie.
- Il ribaltamento del ruolo padre/figlio dopo quello importante della sua carriera in Big Fish.
- Parlare di venditori ambulanti in un retro-futuro per parlare della società odierna.
- La messa in scena curatissima.
Cosa non va
- La storia è volutamente esagerata e potrebbe non piacere a tutti.
- Il retro-futuro può avere un effetto straniante sullo spettatore.
- Il finale.