Sembra ormai evidente che senza Shonda Rhimes il medical drama abbia bisogno di rianimazione. Fin dal 2005, anno in cui ha visto la luce la serie TV Grey's Anatomy, è difficile se non impossibile realizzare un nuovo prodotto seriale ambientato tra le corsie di un ospedale senza dover subire un immediato paragone con il fenomeno televisivo giunto alla tredicesima stagione. Questo l'amaro destino di Heartbeat, la nuova serie TV targata NBC che ha ricevuto una tiepida accoglienza negli Stati Uniti e in Italia andrà in onda a partire dal 23 Settembre su Premium Stories (canale 317 di Mediaset Premium).
Creata da Jill Gordon Heartbeat è un adattamento televisivo dell'autobiografia scritta dalla dottoressa Kathy Magliato, un chirurgo di fama mondiale che rappresenta una delle poche donne che fanno questo lavoro. Una premessa sicuramente interessante che però in patria non è riuscita ad allontanare la critica dall'ombra di Meredith e dei suoi amati colleghi del Seattle Grace Hospital. Come se non potessero convivere serie TV dello stesso genere che, tuttavia, presentano allo spettatore personaggi diversi con i quali è possibile comunque empatizzare. Grey's Anatomy in fondo non è il primo medical drama della storia e non sarà nemmeno l'ultimo. E.R. - Medici in prima linea, Chicago hope, Dr House e Scrubs hanno tutti anticipato cronologicamente la creatura della ABC, mantenendo un taglio di base più o meno simile per poi prendere direzioni diverse. L'ironia di Scrubs e la stravaganza di Dr. House in particolare, hanno offerto qualcosa di nuovo al fascino del camice, mentre Grey's Anatomy ha rinnovato le atmosfere e l'anima di E.R. - Medici in Prima Linea, un successo datato 1994. Quindi perché non dare una possibilità ad Heartbeat che, dal primo episodio Questioni di Cuore, mostra dei punti in comune con Grey's Anatomy ma conferma anche una propria identità da non sottovalutare?
1. Una protagonista femminile dall'animo rivoluzionario
Tutto ruota intorno alla cardiochirurga Alex Panttiere, interpretata da una carismatica e simpatica Melissa George. Nel primo episodio si comprende subito che la donna è stata nominata responsabile dell'Ufficio Innovazione e Ricerca del Saint Matthew Hospital di Los Angeles, ma deve cercare di trovare un equilibrio tra la sua vita professionale e quella privata. A seguito del divorzio con un musicista famoso che ha scoperto di essere omosessuale dopo averle dato due figli, la dottoressa Panttiere è impegnata in una felice relazione con il collega Pierce (Dave Annable), ma non può negare di provare ancora qualcosa per Jesse Shane (Don Hany), il cardiochirurgo che dopo dodici anni è tornato nel suo stesso ospedale come nuovo primario di chirurgia.
Facile avvertire il richiamo a Meredith e alle sue tormentate relazioni sentimentali, mentre nel corso delle numerose stagioni di Grey's Anatomy il suo vero amore con Derek Shepard, alias Dottor Stranamore, vive alti e bassi coinvolgendo gli appassionati episodio dopo episodio. Ma il personaggio di Melissa George, con un accenno alla versione femminile del Dr. House, è a suo modo ugualmente intrigante ed eccentrica, e lo spettatore sente la voglia di conoscerlo meglio. Corre a piedi nudi tra i corridoi dell'ospedale, sputa quando parla, prova compassione per i pazienti ed è in perenne conflitto con i suoi superiori, in particolar modo con Millicent Silvano (Shelley Conn), collega di università che riconosce le sue capacità ma condanna i suoi metodi fin troppo istintivi e irresponsabili. La passione per il suo lavoro la guida nella scelta di un trapianto di cuore unico e apparentemente impossibile nel primo episodio diretto da Robert Duncan McNeill. La regia è ordinaria e la sceneggiatura lineare e fluida, ma colpisce la formula narrativa che riesce a far convivere con assoluta naturalezza umorismo e dramma in circa 40 minuti di emozione e divertimento. Mentre la Meredith di Ellen Pompeo funziona soprattutto in relazione agli altri personaggi che toccano la sua vita in un modo o nell'altro, Alex Panttiere è una protagonista dall'animo rivoluzionario che sfida il sistema e colpisce prima di tutto con la sua personalità. Pertanto chi ama Grey's Anatomy potrebbe affezionarsi anche al cardiochirurgo di Los Angeles, lasciando da parte i pregiudizi.
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2. Non l'ho già visto da qualche parte?
Ogni episodio di Heartbeat si concentra su un paziente e il suo problema di salute. Per un genere come il medical drama che ha una storia relativamente lunga, è difficile vedere un episodio della nuova serie NCB e non pensare: "Ma non ho visto qualcosa di simile in E.R. o in qualche stagione di Grey's Anatomy?". Per il primo episodio gli ideatori hanno scelto una storia romantica ed emozionante, con un sacrificio e una decisione difficile che minaccia la vita di più persone oltre quella del paziente. Un ragazzo che si toglie la vita per salvare la fidanzata da un destino doloroso e spietato permette di scoprire la sensibilità della dottoressa Panttiere, che crea un forte legame con tutti i casi che affronta mantenendo la lucidità professionale necessaria per il suo lavoro, senza perdere di vista la propria umanità. Alla fine del primo episodio si vede una breve anticipazione del secondo, al centro del quale ci sono due sorelle siamesi, una delle quali malata di tumore, che devono decidere se separarsi per sopravvivere.
3. Monologhi interiori riflettendo con se stessi
"Siamo adulti. Quando è successo? E come si torna indietro?". C'è chi li chiama "i comandamenti di Meredith" e chi li considera veri e propri "insegnamenti", ma i monologhi della protagonista di Grey's Anatomy hanno segnato alcuni dei momenti indimenticabili della serie tv di Shonda Rhimes. Riflessioni sulla vita, sull'amicizia, l'amore e ogni piccola parte della quotidianità riempiono la mente della dottoressa Grey che, all'inizio o alla fine di ogni episodio, si lascia andare alle parole, aprendo il cuore allo spettatore che si sente in grado di leggere il pensiero della sua eroina e vive le sue emozioni in prima persona. Dalla prima scena di Heartbeat ci si rende conto che anche Melissa George è protagonista di questi pensieri in movimento guidati dai sentimenti di un avvenimento, una situazione imbarazzante, o un brivido emotivo.
4. Una colonna sonora malinconica e romantica
I fan di Grey's Anatomy avranno notato sicuramente il ruolo fondamentale della musica nella serie. Basti pensare che il titolo di ogni episodio è tratto da una canzone prevalentemente pop, mentre la sigla di apertura è un frammento del brano Cosy in the Rocket dei Psapp. Quando si raccontano storie di vita, tra amore, gioie, dolori e relazioni interpersonali, la giusta colonna sonora è una compagna di viaggio obbligatoria per una buona sceneggiatura. Una scena importante e particolarmente emozionante viene arricchita da una melodia adatta al momento. Anche in Heartbeat la colonna sonora composta da Patrick Doyle sembra richiamare lo stile suggestivo e romantico della serie ABC, con una vena di malinconia che invita a vivere ogni emozione con intimità ed immediatezza.
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5. Non c'è Cristina, ma non manca un tocco di cinismo con gli occhi a mandorla
"Io non ho tanti amici", afferma Melissa George alla fine del primo episodio di Heartbeat. Gli uomini però non le mancano. Infatti, salvo il rapporto conflittuale con il suo capo Millicent Silvano che sembra nascondere una vecchia amicizia rovinata da rancore o un' incomprensione, la dottoressa Panttiere sembra poter contare solo sull'ex marito gay e il nuovo compagno Pierce per eventuali confessioni, confidenze e un supporto emotivo. Almeno nel primo episodio manca una figura amica come Cristina Yang per Meredith, "la sua persona", anche se l'infermiera Gi-Sung interpretata da Maya Erskine, sembra ispirata al personaggio di Sandra Oh per la parte della coreana cinica e razionale che dona dinamismo ai dialoghi.
Sarà difficile convincere gli appassionati dei medici di Seattle a trasferirsi nella soleggiata California per un nuovo medical drama convenzionale, con personaggi ben caratterizzati tra emozione e tensione dei casi ospedalieri, ma provate a vedere almeno la metà dei tredici episodi della prima stagione prima di condannare Heartbeat. Non è una competizione, ma anche se la NBC ha riproposto uno schema fin troppo sfruttato, lasciate da parte il defibrillatore e rilassatevi per un'emozione familiare ma ancora sconosciuta.