Will Graham viene condotto in tribunale per rispondere all'accusa di aver ucciso quattro donne: i suoi avvocati tentano di dimostrare che Will ha compiuto questi delitti in una condizione di infermità mentale, quando la scia di sangue all'improvviso ricomincia...
Il plot
Inizia il processo contro Will Graham (Hugh Dancy), accusato di aver assassinato quattro donne mentre collaborava con l'FBI. A dispetto delle raccomandazioni di Kade Prurnell (Cynthia Nixon), Jack Crawford (Laurence Fishburne) testimonia a favore di Will, ammettendo di essersi spinto troppo oltre nel voler sfruttare le capacità dell'imputato, a rischio della sua stabilità mentale. Al banco dei testimoni viene chiamata anche Freddie Lounds (Lara Jean Chorostecki), la blogger che aveva seguito le vicende di Will fin dal caso Hobbs. Nel frattempo, agli avvocati della difesa viene spedita una busta contenente un orecchio umano, che dalle analisi risulta reciso con lo stesso coltello usato per mutilare Abigail Hobbs (Kacey Rohl); l'orecchio appartiene all'ufficiale giudiziario del processo a Will, Andrew Sykes, il quale viene ritrovato morto in casa sua con un omicidio che ha le medesime caratteristiche dei delitti di cui è accusato Will. Benché quest'ultimo sia consapevole che l'assassino di Sykes, a giudicare dal modus operandi, è con tutta probabilità un copycat, i suoi avvocati decidono di cambiare linea difensiva e di dimostrare l'innocenza di Will anche per gli altri omicidi, e a tale scopo chiamano a testimoniare Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen). Il processo, tuttavia, si interrompe all'improvviso quando la notte stessa il giudice (Barry Flatman) viene assassinato, ed il suo cadavere barbaramente mutilato esposto nell'aula del tribunale.
Commento all'episodio
Chi è veramente Will Graham? Nell'episodio Hassun, vari personaggi vengono chiamati a rispondere a questo interrogativo, che si trovino alla barra dei testimoni nell'aula in cui si celebra il processo a Will o siano costretti a porsi tale domanda in altra sede. Immobile, con sguardo fisso ed espressione imperscrutabile, Will ascolta impassibile tutto ciò che viene detto sul suo conto, in un episodio che adotta il registro di un tipico courtroom drama per far sfilare, di volta in volta, tutti coloro che hanno avuto a che fare con Will. Al proprio turno, infatti, ciascun personaggio si trova a dover fornire - alla corte, ad un interlocutore o semplicemente allo spettatore - il proprio punto di vista su Will, sulla sua presunta innocenza o colpevolezza e sull'incapacità di intendere e di volere, lasciando trapelare in più occasioni dubbi, paure o, nel caso di Jack Crawford, perfino rimorsi al pensiero di essersi spinto troppo oltre. Buona parte del focus di questo episodio, in effetti, risiede nei tormenti della coscienza di Crawford, pronto addirittura a schierarsi contro la "posizione ufficiale" dell'FBI pur di difendere Will e di ammettere le proprie responsabilità nel crollo psichico dell'uomo.
In occasione del processo ricompare anche una delle figure principali della prima stagione di Hannibal: Freddie Lounds, la cinica e spregiudicata reporter che non aveva esitato a sfruttare le debolezze di Will per realizzare uno scoop e far guadagnare notorietà al proprio blog. Abilissima nell'arte della simulazione e della menzogna, Freddie fa la propria comparsa in tribunale con un perfetto look da dark-lady di un film noir degli anni Quaranta, incluso un largo cappello a metterle in ombra metà del viso. Ma la testimonianza più significativa, nell'ambito del processo a Will, rimane quella di Hannibal Lecter: il cuore drammatico della serie, in fondo, risiede nel rapporto fra i due uomini, nella misteriosa affinità che li lega, ed è Hannibal a sottolineare ancora una volta tale connubio, rivendicando la propria amicizia nei confronti Will: un legame pericolosamente ambiguo, sospeso tra una forma di sincero affetto (Will e Hannibal condividono qualcosa che nessun altro è in grado di comprendere) e l'inevitabile perversione del maniaco omicida impegnato a manovrare tutti i personaggi come le pedine di una scacchiera. Ad introdurre l'elemento della suspense, in questo episodio, è un orecchio mozzato (un ideale omaggio all'incipit del capolavoro di David LynchVelluto blu): il primo tassello di una nuova "galleria degli orrori" destinata a culminare nella raccapricciante immagine finale dell'assassinio del giudice.
Il piatto del giorno
Il termine hassun, nella cucina giapponese, definisce un piatto di antipasto ispirato alla stagione attuale, ed è composto da una serie di pietanze differenti - in genere del sushi accompagnato da alcune verdure - per quattro o più persone. La caratteristica peculiare dell'hassun riguarda la sua presentazione: questo antipasto, infatti, deve essere creato in modo che ciascuno dei commensali, dalla propria posizione, abbia una prospettiva ben precisa ed esteticamente gradevole del piatto. La scelta dell'hassun sembra riferirsi ai differenti punti di vista di ciascuno dei personaggi a proposito di Will Graham nel corso del processo.
What's next?
L'assassinio del giudice segna l'inevitabile annullamento del processo a Will Graham, destinato a rimanere in attesa di un nuovo processo. L'obiettivo di Jack Crawford e dei suoi agenti, nei prossimi episodi, sarà quello di stabilire se l'autore degli ultimi due omicidi sia lo stesso artefice dei delitti dei quali è accusato Will o se si tratti invece di un copycat: un copycat che, per qualche motivo, sembra essere molto vicino a Will e desideroso di incontrarlo di persona...