Durante la visione di Guardiani della Galassia è praticamente impossibile rimanere indifferenti nei confronti della trascinante colonna sonora scelta per il film, che propone una selezione dei più grandi successi musicali degli anni Settanta e Ottanta. La raccolta di brani ormai classici costruita per le avventure spaziali targate Marvel ha il doppio merito di essere perfettamente funzionale alla storia raccontata sul grande schermo e di riportare in primo piano melodie e artisti del passato, poco popolari tra le nuove generazioni.
L'Awesome Mix vol. 1 posseduto da Peter Quill, destinato a diventare Star Lord, è uno degli elementi più interessanti del film diretto da James Gunn che si apre proprio con il protagonista intento ad ascoltare, ancora bambino, il suo walkman mentre si trova nell'ospedale dove è ricoverata sua madre. E' infatti la delicata ballata I'm Not in Love la prima delle canzoni utilizzate nel lungometraggio, ma l'atmosfera cambia radicalmente già pochi minuti dopo con Come and Get Your Love (Lolly Vegas) che aiuta a definire la personalità di Peter, in una delle sequenze più divertenti e scanzonate del film, che procedono il furto che dà il via agli eventi al centro della storia. La rockeggiante Go All the Way di Eric Carmen mantiene poi alto il ritmo della narrazione pur essendo presente sullo schermo solo brevemente.
Dal pop al rock, una selezione che conquista
Lascia il segno anche l'utilizzo di Hooked on a Feeling (Blue Swede) nel mostrare le prime ore dei protagonisti nella prigione di massima sicurezza Kyln, che aggiunge un pizzico di ironia alla situazione, come accade con Escape (The Pina Colada Song) di Rupert Holmes che accompagna la loro fuga dal centro di detenzione. Moonage Daydream di David Bowie è un'ottima scelta per un'ambientazione spaziale, con le sue sonorità uniche e particolari, mentre la dolcezza di Fooled Around and Fell in Love (Elvin Bishop) crea il giusto romanticismo per l'avvicinamento tra Gamora e Peter. Cherry Bomb, del gruppo The Runaways, dà successivamente una sferzata di energia per accompagnare l'elaborazione del piano per sconfiggere Ronan e i preparativi per la missione quasi impossibile che devono intraprendere i protagonisti.
Scelte ben ideate in funzione della trama
Particolarmente interessante, invece, il contrasto creato con la canzone O-o-h Child interpretata dalla band Five Stairsteps, dal testo all'insegna della positività, utilizzata sulla scena di distruzione creata durante la battaglia e poi in una divertente versione cantata dal personaggio affidato a Chris Pratt per distrarre Ronan. Ottimamente studiata anche la scelta del brano che getta le basi per la continuazione della storia dei Guardiani della Galassia e introduce il secondo volume dell'Awesome Mix: Ain't No Mountain High Enough (Marvin Gaye e Tammi Terrell) che si adatta in modo naturale e coerente alla trama dell'avventura e all'atmosfera creata da Gunn, con la sua leggerezza e ironia. E proprio in chiusura del film I Want You Back dei Jackson 5 regala un altro dei momenti più apprezzati del film: quello in cui Groot, versione baby, si lascia andare e balla, pur essendo particolarmente attento a non farsi scoprire dall'imperturbabile Drax.
Soundtrack
Guardians of the Galaxy: Awesome Mix Vol.1
Tyler Bates firma delle composizioni ben ideate con alcuni momenti memorabili
La selezione eclettica, in grado di passare dal rock più classico al pop commerciale, e nostalgica delle canzoni inserite nelle cassette che rappresentano, in un certo senso, il legame tra il protagonista e il suo passato sulla Terra, in Guardiani della Galassia ha messo persino in secondo piano il buon lavoro compiuto da Tyler Bates nel dare vita ai brani strumentali. Il compositore, infatti, firma delle partiture molto classiche che seguono con efficacia l'azione, raggiungendo il proprio scopo senza ricorrere esclusivamente al prevedibile uso dell'elettronica ma coinvolgendo gli strumenti più classici dell'orchestra nel dare vita a temi musicali ben costruiti ed emozionanti. La delicatezza degli archi e del pianoforte in brani come To The Stars si scontrano con le atmosfere cupe che contraddistinguono il nemico dei Guardiani in Ronan's Theme, con il suo crescendo incalzante e un interessante alternarsi di sonorità dai toni bassi (elementi che vengono rielaborati e riutilizzati anche negli altri brani dedicati al personaggio), mentre il ritmo dell'azione è ben sottolineato in originali creazioni come What a Bunch of A-Holes, e il suo continuo alternarsi di pause e movimenti musicali sempre più trascinanti, The Pod Chase o Quill's Big Retreat.
Tracce come The Kyln Escape, invece, attribuiscono alla colonna sonora il giusto tono epico, anche grazie all'utilizzo dei cori. Affascinante anche l'atmosfera creata in The Collector, dalla seconda parte costruita con un crescendo molto originale che coinvolge percussioni, sonorità elettroniche e archi. Brani come Sacrifice, We All Got Dead People, Citizens Unite e le due tracce dedicate a Groot, Groot Spores e Groot Cocoon, riescono inoltre a coinvolgere e suscitare emozioni con una partitura ben costruita per condurre l'ascoltatore in una dimensione ricca di sentimenti intensi e maestosa epicità. Tra le 29 tracce che compongono la tracklist, sono però forse Black Tears, che riutilizza bene molti dei passaggi musicali utilizzati precedentemente nella colonna sonora, e The Ballad of Nova Corps a riassumere bene l'approccio scelto da Bates nei confronti del film della Marvel, proponendo una buona sintesi dei momenti più incalzanti e di quelli più leggeri proposti, pur non mettendo in secondo piano i passaggi più dark come l'ottima introduzione musicale Morag o la complessa The Final Battle Begins. Un punto debole della colonna sonora firmata da Tyler Bates è invece la caratteristica di introdurre spesso delle idee per non svilupparle poi in modo adeguato, lasciandone molte solo abbozzate all'interno del contesto comunque convincente.
Conclusione
La colonna sonora di Guardiani della Galassia è una delle proposte musicali più interessanti offerte dal panorama cinematografico degli ultimi anni, grazie a un mix irresistibile di composizioni strumentali dai toni epici ed emozionanti e, soprattutto, sfruttando una selezioni di brani ormai classici che spaziano dal rock al pop creando una rete di riferimenti storici e culturali funzionali all'evoluzione della storia raccontata nel film targato Marvel.