A tredici anni di distanza dall'uscita, Matteo Garrone ha sentito il bisogno di rimettere mano a uno dei suoi film più amati e importanti, Gomorra, con una serie di aggiustamenti "invisibili", ma essenziali che il pubblico di Rai 3 potrà apprezzare in prima serata. Già disponibile in in dvd e blu-ray, il 16 aprile la nuova edizione di Gomorra approderà su Rai 3 alle 21:20 per conquistare un pubblico più vasto e magari anche più giovane. Garrone ha, infatti, sentito il bisogno di modificare e rendere più chiara Gomorra proprio in seguito al parere di un giovanissimo: suo figlio.
"Dopo l'uscita del film c'erano alcuni passaggi del racconto che non erano chiari a tutti, soprattutto ai non napoletani" spiega il regista. "L'anno scorso mi è capitato di rivedere il film con mio figlio, che ora ha 12 anni. Durante la visione mi chiedeva spesso cose che non capiva, questo non è mai un buon segno. Io stesso non mi ricordavo il significato di alcune scene, soprattutto quella dell'asta del sarto. Questa è stata la molla che mi ha spinto a fare queste modifiche". Matteo Garrone ha, così, rimesso mano a Gomorra inserendo una serie di cartelli a inizio film, e togliendoli alla fine, per rendere tutto più chiaro. Ho rimontato sette scene, ho fatto una cinquantina di taglia, riducendo il film di dieci minuti. Ho inserito alcune inquadrature per fare chiarezza sui luoghi e ho stabilizzato alcuni movimenti di macchina. In più ho ridoppiato alcune parti, ma la sensazione è di cambiamenti invisibili".
Storia di un successo globale
Rivedendo il film a distanza di anni, Matteo Garrone è particolarmente soddisfatto nel notare che Gomorra non è invecchiato affatto, anzi risulta a tutt'oggi attualissimo. Concorda con questa visione Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, che loda "un regista che ha l'umiltà di capire che il film può essere reso più comprensibile" e ricorda "l'emozione incredibile sul red carpet di Cannes del 2008", dove Gomorra ha conquistato il Gran Prix della Giuria. Ma è Domenico Procacci, capo di Fandango, a ricordare la genesi di un film che ha cambiato la storia del cinema italiano riscuotendo uno straordinario successo anche all'estero: "Visto che Fandango è anche casa editrice, avevamo la lettura in bozza del libro di Roberto Saviano. Purtroppo per noi ce l'aveva anche Mondadori, che alla fine ha deciso di pubblicarlo, ma questo ci ha dato un vantaggio. Conoscendo il libro lo abbiamo subito opzionato per farne un film. Io e Matteo avevamo già lavorato insieme così gli ho chiesto di prendere in considerazione la regia. Ho visto da poco la nuova edizione, ma mi ha colpito trovarlo come l'avevo lasciato. Non è invecchiato nemmeno di un giorno".
Non solo criminalità, ma temi universali
La notizia che rende particolarmente orgogliosi Matteo Garrone e Domenico Procacci è che grazie alla nuova edizione di Gomorra "si è ricreato un interesse mai del tutto spento. Molti distributori stranieri hanno rinnovato i diritti e a questi se ne sono aggiunti di nuovi, come Spagna e Svizzera, che stanno progettando una uscita in sala. Anche alcuni festival ci stanno chiedendo la nuova versione per presentarla non come classico, ma come anteprima". Anche il passaggio televisivo su Rai 3 di venerdì prossimo potrebbe contribuire a conquistare nuovo pubblico, con molti giovani che vedranno Gomorra per la prima volta. Per Garrone "la contemporaneità del film sta nei temi legati ai conflitti umani, sono archetipi. Quando abbiamo sceneggiato Gomorra abbiamo scelto di raccontare l'uomo, l'infanzia violata, toccando temi universali. Non è solo un film sulla criminalità a Napoli, chiunque può ritrovare temi vicini a lui perché centrati sulle relazioni umane, sulla difficoltà del vivere, sulla violenza del del mondo circostante".
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I luoghi di Gomorra
Matteo Garrone ha intrapreso l'avventura di Gomorra con una certa dose di incoscienza. Come spiega, "all'epoca non ero consapevole di fare un film che raccontava un mondo in un modo diverso. Ho fatto il mio ingresso in un mondo iniziando a interpretarlo in maniera istintiva e incosciente. Rivedendolo, è un film unico e irripetibile. Gomorra è uno dei film che mi ha cambiato la vita". I luoghi di Gomorra, Garrone li aveva già esplorati per L'imbalsamatore. Scampia, il Villaggio Coppola, Casal di Principe. Luoghi astratti, sospesi, quasi da atmosfere western. "Nella nuova versione ho cercato di mettere in risalto l'aspetto geografico, di fare chiarezza. Ho inserito inquadrature che localizzano le cinque storie facendo capire che si svolgono in zone diverse dell'hinterland napoletano. Gomorra mi ha segnato la vita, è stato un periodo molto lungo, intenso dal punto di vista professionale e personale. In quel mondo ho incontrato la madre di mio figlio".
Il successo di Gomorra ha dato vita a una serie tv che procede a gonfie vele Perché non ha pensato Garrone stesso a dirigerla? "In realtà l'ho fatto" ci spiega lui. "Quando io lessi il libro nel 2006 la mia prima proposta fu di farne una serie. Ma i tempi non erano maturi. Amo andare controcorrente. Volevo fare serie quando nessuno le faceva, ora che le fanno tutti sento il bisogno di fare film per il cinema".