Sguardo volpino, viso affilato, abiti sempre impeccabili e una sigaretta elettronica perennemente tra le dita: Salvatore Conte, detto "Lo Spagnolo" per via del suo soggiorno in Spagna, da dove rifornisce Napoli di droga, è uno dei personaggi più amati di Gomorra - La Serie, forse perché è diverso da tutti gli altri, grazie alla sua eleganza - che non abbandona nemmeno nei momenti di violenza efferata, come quando chiede a Danielino di venirsi "a prendere il perdono" -, e perché, se ci pensiamo, è lui che pronuncia la maggior parte delle frasi (divenute divenuti veri e propri tormentoni) iconiche della prima stagione da "Doie frittur" oppure "L'omm che po' fa a mmen e tutt' cos nun ave paur e nient!" e così via).
Alla fine della prima stagione, Conte è determinante per l'ascesa di Ciro "L'Immortale (Marco D'Amore), con cui si allea per prendere il posto di Don Pietro Savastano (Fortunato Cerlino) sul trono criminale di Napoli. Nei nuovi episodi, in onda su Sky Atlantic HD dallo scorso 10 maggio, l'alleanza prende forma, con Conte a capo di tutte le piazze di spaccio della città, favorito dalla latitanza in Germania di Don Pietro e dalla fuga di suo figlio Genny (Salvatore Esposito) in Honduras.
Nel terzo episodio, diretto da Stefano Sollima, Salvatore Conte viene approfondito, in un omaggio che ne mette in risalto le contraddizioni e i sentimenti più segreti, mostrandolo stretto tra pulsioni opposte, come la devozione verso la Madonna che non gli impedisce di profanare la sua immagine nascondendo droga dentro delle statuette che la raffigurano, e l'amore per Nina (Alessandra Langella), una ragazza trans di cui è innamorato di nascosto, per non svilire la sua virilità di fronte agli alleati.
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Il trono di spade ormai insegna, quando un personaggio viene troppo celebrato il pericolo è dietro l'angolo: gli estimatori del personaggio ieri sera hanno avuto una brutta sorpresa, di cui non parleremo per non fare spoiler (anche se ormai, se possedete un qualsiasi profilo social, è già troppo tardi). Di Salvatore Conte abbiamo parlato anche noi con un interlocutore d'eccezione: Marco Palvetti, il suo interprete, che in questi anni, per dare vita al personaggio, ha fatto un lavoro eccelso sulla voce e sulla gestualità, completamente diversa quando lo si vede dal vivo e non con i capelli lunghi di Conte.
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