A volte i sogni si avverano: Michael Dougherty da piccolo aggiungeva Godzilla alle illustrazioni della sua Bibbia e oggi ha diretto sul grande schermo uno dei più spettacolari team di mostri in Godzilla 2 - King of the Monsters, nelle sale italiane dal 30 maggio, terzo film del MonsterVerse di Legendary Pictures e Warner Bros., inaugurato nel 2014 con Godzilla, diretto da Gareth Edwards.
Perché Michael Dougherty disegnava Godzilla sulle pagine della Bibbia? Ma è ovvio, perché ogni cosa con l'aggiunta del Re dei mostri è migliore! Ce lo ha detto di persona a Londra, in questa intervista per Godzilla II - King of the Monsters: "Sono andato a una scuola cattolica, quindi ho sempre studiato la Bibbia, ne avevamo una illustrata: c'erano il Giardino dell'Eden, La battaglia di Gerico, il Libro della Rivelazione... E avevo l'abitudine di aggiungere Godzilla a quelle illustrazioni, perché c'è qualcosa di divertente nell'idea di Godzilla come figura mitica e antica. Sento che se si aggiunge Godzilla a qualsiasi storia, che sia un film contemporaneo o la Bibbia di migliaia di anni fa, diventa immediatamente più interessante". Vi state chiedendo quale sarebbe il primo comandamento della Bibbia di Godzilla? Secondo il regista è: "Non ostacolare la natura".
Nato nei Toho Studios, immaginato dal produttore Tomoyuki Tanaka, Godzilla ha fatto la sua prima apparizione su grande schermo nel 1954: una star che è nel business da 65 anni è difficile da gestire? "No, è un sogno lavorare con lui: King Ghidorah è più diva - ci ha detto il regista, proseguendo - La testa centrale è stata sicuramente una spina nel fianco. La testa di destra invece era tranquilla".
La video intervista a Michael Dougherty su Godzilla
Ancora mostri per Millie Bobby Brown: "Godzilla è un simbolo di uguaglianza"
Godzilla e gli altri come gli Avengers
Per un regista cresciuto sognando i kaiju dirigerli tutti insieme in un solo film è stato incredibile: "Sono stati la prima squadra di kaiju, il primo team di mostri giganti fin dagli anni '60. Mothra, Rodan, King Ghidorah e Godzilla: era la prima volta che dei mostri incrociavano le loro strade nei propri film. Sono una specie di Avengers originali". Per Dougherty era quindi molto importante inquadrarli con una prospettiva umana: "Mi sembrava che, puntando la telecamera con una prospettiva umana, i mostri sembrassero ancora più grandi. È qualcosa che ha fatto Gareth Edwards nel primo film, ha cercato di fare inquadrature molto realistiche, usando la camera a mano, tenendosi a terra, come se le creature fossero a grandezza naturale, maestose".
Nel nuovo film - a proposito, qui potete leggere la nostra recensione di Godzilla 2 - Gojira è chiamato a riportare l'equilibrio in un mondo in cui gli esseri umani hanno sfidato le leggi della natura e anche a riconquistare il suo status di Re dei mostri, quando il suo rivale storico, King Ghidorah, viene liberato, insieme a Mothra e Rodan. Queste creature sono una metafora potente: secondo il regista, chi sono i veri mostri oggi? "Oddio, in giro ci sono così tanti mostri! Molti dei mostri con cui abbiamo a che fare oggi sono umani. È per questo che amo i monster movie: ci fanno vedere che chi sembra un mostro all'esterno in realtà è molto empatico, ci chiede di empatizzare con lui, perché è semplicemente diverso, è l'altro, mentre i mostri più pericolosi di solito sono umani".