In Gli spiriti dell'isola di Martin McDonagh, nelle sale italiane dal 2 febbraio dopo il concorso alla 79esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il personaggio di Kerry Condon, nominata al premio Oscar come migliore attrice non protagonista (il film ha ricevuto in tutto 9 nomination agli Oscar 2023), è nettamente il più intelligente. Probabilmente la ricordate nel ruolo di Stacey Ehrmantraut, nuora di Mike, nella serie Breaking Bad, ma d'ora in poi sarà difficile non associarla a questo film.
Nell'immaginaria isola irlandese di Inisherin, Siobhán Súilleabháin è praticamente l'unica donna che vediamo ed è la custode di tutto il buonsenso presente su quel fazzoletto di terra. Siamo nel 1923, in piena Guerra civile, e suo fratello Pádraic (Colin Farrell) è sconvolto perché il suo migliore amico, il musicista Colm Doherty (Brendan Gleeson), non vuole più avere niente a che fare con lui. Peggio: ormai la sua presenza gli risulta così repellente da giurare che si taglierà un dito ogni volta che Pádraic gli rivolgerà la parola.
Esausta per l'irragionevolezza di questi uomini e combattuta tra l'affetto per il fratello, Siobhán deve prendere una decisione importante. Abbiamo raggiunto l'attrice via web, per farci raccontare com'è portare il peso di essere la persona più intelligente non solo nella stanza, ma in un'intera isola.
Gli spiriti dell'isola: intervista a Kerry Condon
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Gli spiriti dell'isola e il tempo che fugge
In questo film c'è la sensazione che il tempo sfugga di mano. È una brutta sensazione. Come si affronta?
Ci penso: i 30 anni sono passati in un battito di ciglia. Altri giorni penso di voler avere 90 anni perché sono già così stanca! Non so come si possa affrontare. Essere consapevoli che moriremo forse non è un pensiero macabro: magari può liberarti. Farti pensare: se non lo faccio adesso non succederà mai più. La nostra vita è adesso, il presente è adesso. È così che vivo la mia vita. Poter invecchiare è un lusso: la cosa migliore è "carpe diem"!
Gli spiriti dell'isola e il peso dell'intelligenza
Il tuo personaggio è il più intelligente di questo piccolo villaggio. Credi che a volte essere troppo intelligenti sia quasi una maledizione?
Al 100%! Non che io sia Einstein, ma lo penso ogni giorno. Non necessariamente essere intelligenti: anche essere troppo empatici è un po' un peso. Perché nella società moderna sembra che l'ignoranza sia una benedizione. Tutti gli ignoranti sembrano vivere alla grande. Mi preoccupano il cambiamento climatico e l'ingiustizia sociale. Ma allo stesso tempo, se fossimo tutti scemi, che succederebbe al pianeta? Che fine faremmo? Può essere più difficile pensare molto, ma è necessario. Altrimenti ci trasformeremmo tutti in una massa di narcisisti ossessionati da noi stessi.
Gli Spiriti dell'Isola di Martin McDonagh, la sceneggiatura come anima di un film
Visto che lei è la più intelligente, dice a tutti questi uomini che sono noiosi. Penso abbia ragione. Credi che a volte gli uomini siano così concentrati su se stessi e i loro bisogni che si dimenticano che c'è tutto un mondo oltre a loro?
Forse. Ma dobbiamo anche domandarci, come donne, perché non ci aspettiamo maggiore attenzione. È divertente, invecchiando gli uomini, lo noto adesso, sono sempre più preoccupati per i loro capelli. Per me è una cosa nuova, non sapevo che gli uomini si preoccupassero dei capelli! E penso tra me e me: beh ma tu non hai avuto le mestruazioni per tutta la tua vita! E poi la menopausa. E tutte queste cose su cui noi non facciamo ricadere l'attenzione. O chiediamo pagamenti in più. Se gli uomini si comportano così penso che ci dovremmo chiedere perché lo permettiamo. Anche se devo ammettere che non penso che gli uomini siano la cosa peggiore al mondo. Non voglio infierire, perché mi piacciono.
Kerry Condon: da Breaking Bad al film di Martin McDonagh
A proposito di cose spaventose: chi fa più paura? Gli spiriti o Mike in Breaking Bad?
Non penso che Mike faccia paura. Non è una persona che uccide e basta, per il gusto di farlo, ha un motivo. C'è una ragione. Penso che facciano più paura gli spiriti: perché parlano di qualcuno che morirà, ma non si sa chi, e tutti hanno paura che parlino di loro. Creano uno stato di terrore. Invece Mike ti spara e basta.
Dato che questo film si può leggere anche come una grande metafora del conflitto irlandese, e di qualsiasi conflitto, il tuo personaggio rappresenta la speranza. E, forse è un po' spoiler, lei alla fine se ne va. Secondo te non c'è speranza?
Suppongo che la speranza ci sia: la guerra civile è finita. Per quanto riguarda invece la speranza sull'isola di Inisherin, personalmente non credo che Pádraic torni indietro. Probabilmente diventerà una persona molto strana che vive sola e non va più al pub. Non si fiderà e parlerà mai più con nessuno. È una cosa che mi rende così triste. Perde la sua innocenza. È buffo: quando ho rivisto il film ho pensato che fosse strano come non riesca a lasciar perdere. Continua a tornare. E poi ho capito che l'avrei fatto anche io. Come con un ex. Continui a pensare: andava tutto così bene! C'è qualcosa di tragico in tutta quella disperazione nell'aggrapparsi a qualcosa. È così triste.