Paolo è un insegnante di filosofia, ha cresciuto da solo la figlia Simone (pronunciato alla francese, in onore di Simone de Beauvoir) e tutto sembrava andare per il meglio. La ragazza ha poi raggiunto l'adolescenza e il divario generazionale tra i due è diventato incolmabile: il padre ascolta Bennato, la figlia Psicologi. Lui non è iscritto a nessun social e lei vuole fare l'influencer. Genitori vs influencer di Michela Andreozzi racconta l'eterno scontro tra genitori e figli: dal 4 aprile su Sky Cinema e Now TV.
A interpretare i protagonisti sono Fabio Volo nel ruolo di Paolo e Ginevra Francesconi in quello di Simone. L'idolo della figlia è Ele-O-Nora (interpretata da Giulia De Lellis, che influencer lo è davvero) e quando Simone la tagga in una storia in cui il padre denigra tutta la categoria delle celebrity nate sui social scatta la guerra a colpi di hashtag.
Abbiamo parlato del film scritto, diretto e interpretato da Michela Andreozzi proprio con i due attori, raggiunti in collegamento web. In questo film Volo si prende in giro con grande ironia: indossa anche una pelliccia rosa, che gli dona molto. "L'ho chiesta ma non me l'hanno data! Mi ci sono trovato a mio agio subito" ci ha detto ridendo.
La video intervista a Fabio Volo e Ginevra Francesconi
Genitori vs Influencer, la recensione: Il conflitto generazionale al tempo dei social
Fabio Volo e il segreto per accorgersi se si è diventati boomer
Il film comincia con una scena che già dice tutto: quando Simone è piccola lei e il padre ascoltano la stessa musica. Poi quando cresce abbandona Bennato per le canzoni degli Psicologi e il padre è disorientato. Come ci si accorge di essere diventati boomer?
Fabio Volo: Sicuramente la musica fa tanto. Quando vuoi scoprire se sei diventato vecchio basta che balli. Quando ero ragazzino io per esempio ballavo, mi piaceva ballare: tra i miei amici ero l'unico che lo faceva, loro invece stavano fermi in discoteca con il bicchiere in mano a guardare. E devo dire ballavo anche bene. Se tu però balli come ballavi una volta e ti sentivi super fico diventi ridicolo. Se io ballo come ballavo allora oggi sono ridicolo. Perché lo stile cambia. A un certo punto la festa è finita. Quindi ti accorgi di essere boomer più che dalla musica da come balli. Li vedi quelli alle feste, alle cene di Natale che ti dicono: dai, vieni a ballare. E lì capisci, appunto, che è gente della cena di Natale dell'azienda.
Ginevra Francesconi: Confermo. Dal ballo, dalla musica. È ovvio: quando si è più piccoli si ascoltano le canzoni dei genitori in macchina tutti insieme. Poi a un certo punto arrivano le cuffiette e la musica che ascolti cambia.
Genitori vs influencer, Michela Andreozzi: "Quando critichi le novità sei automaticamente un boomer"
Al cuore di Genitori vs influencer c'è il rapporto tra un padre e una figlia
Il cuore di Genitori vs influencer c'è il rapporto tra un padre e una figlia che, anche se sono diversi, riscoprono la bellezza di fare le cose insieme. Quanto è importante passare del tempo insieme?
F.V.: In quanto genitore per me è importantissimo: ho due figli e ho sempre cercato di farlo fin da quando erano piccoli. Magari rinunciando anche a dei lavori, visto che me lo potevo permettere, per stare un po' più con loro. I miei figli non hanno l'iPad, non usano il telefono per fare i giochini, quindi in qualche modo bisogna sempre intrattenerli. A volte si intrattengono da soli, a volte invece no e quindi noi facciamo tante cose insieme. Spesso ci si preoccupa di quando i figli saranno adolescenti: forse invece che preoccuparsi di una cosa che non c'è ancora sarebbe meglio occuparsi di quello che c'è. Quello che c'è sono dei bambini piccoli: a volte i genitori quando lavorano tutto il giorno non li frequentano, ma i bambini richiedono tempo e attenzione e vengono un po' trascurati. Poi quando sono adolescenti il genitore si impone e l'adolescente non lo ascolta. Ma non è che non lo ascolta solo per un moto di ribellione: non lo fa perché non lo ritiene più un punto di riferimento. Se trascuri i bambini quando sono adolescenti non puoi importi con la forza. Quello non ti ascolta più perché non ci sei stato prima e si chiede perché dovresti esserci adesso.
G.F.: In un punto del film il mio personaggio arriva alla consapevolezza che quando il genitore c'è è un problema perché è un peso, però poi quando effettivamente il genitore non c'è, sparisce, è un altro problema. Il mio personaggio si trova spaesata. Quindi sì: l'importante è la presenza costante del genitore.