Il mondo di George R.R. Martin continua a prendere forma sotto gli occhi dello spettatore, anche quello totalmente a digiuno dell'universo letterario dell'autore. Cripples, Bastards, and Broken Things, quarto episodio di questa prima, fin qui entusiasmante stagione di Game of Thrones, non si discosta molto dal precedente Lord Snow nell'impostazione e nel risultato
Dopo il doppio avvio che ci ha immersi con forza nel mondo dei Sette Regni, presentando una varietà di personaggi affascinanti quanto numerosa, i due passi successivi sembrano essersi soffermati sulle sfumature: già la scorsa settimana gli interpreti avevano avuto modo di mettere il mostra le proprie capacità nel mettere in scena dialoghi ricchi e ben scritti, ed il nuovo episodio non si discosta da questa impostazione, fornendo ulteriori dettagli su di loro e sul mondo in cui si muovono.
Cripples, Bastards, and Broken Things è infatti un episodio denso di informazioni e colore, che permette agli autori di arricchire la mitologia del mondo attraverso dialoghi ben costruiti e naturali. Pensiamo, tanto per citarne alcune, alla sensuale sequenza del bagno tra Viserys e Doreah che aggiunge dettagli e leggende sui draghi, o alla dura predica dell'istruttore a Jon Snow riguardo pericoli e difficoltà dell'inverno, che sembrerebbe sempre più vicino, o ai racconti di Ditocorto a Sansa sia riguardo il proprio nome, sia riguardo la mutilazione al volto del Mastino, o al modo in cui Jon Snow parla della sua condizione di figlio illegittimo.
Tante aggiunte seminate con intelligenza in un episodio che non rinuncia a portare avanti la storia, dando la sensazione di un imminento cambio di passo, di eventi che stanno per precipitare.Come sempre l'attenzione si sposta da un personaggio all'altro, focalizzandosi maggiormente su quelli evidenziati dal titolo.
Un cripple è ovviamente Tyrion Lannister, uno dei nostri preferiti, protagonista dell'episodio se non in termini di screen time almeno in quanto a rilevanza di eventi. Suo infatti il cliffhanger finale che certifica lo scontro crescente tra Lannister e Stark. Peter Dinklage si conferma brillante nel tratteggiare il personaggio, la sua prontezza mentale ed il viso insieme furbo ed orgoglioso.
Tra i bastardi c'è ovviamente Jon Snow, ancora alla Barriera insieme alle Guardie della notte. Molto spazio dedicato a lui, dal già citato discorso riguardo la sua condizione, incentrato su una prima, mancata, esperienza sessuale; mancata per il suo timore di mettere incinta la donna creando un altro come lui. Ma al suo fianco arriva un nuovo personaggio, Samwell Tarly, altra recluta dei Night Watch ed a suo modo ugualmente bastardo, perchè finito lì per non essere ucciso da un padre che si vergogna di lui. Paffutello e fifone, Sam sembrerebbe il bersaglio ideale per gli sfoghi del gruppo, ma è proprio Jon a mettersi dalla sua parte ergendosi a suo difensore.
Ma non basta, perchè un altro bastardo viene scoperto nel corso delle indagini di Eddard Stark sulla morte di Jon Arryn: un figlio illegittimo di Re Robert. Ed immaginiamo possa non essere l'unico, visto l'atteggiamento che abbiamo visto da parte del sovrano in questo episodio.
Cripples, Bastards, and Broken Things è in definitiva una ulteriore conferma del valore di Game of Thrones, riuscendo ad approfondire tanti aspetti del nuovo cult HBO e continuando a preparare il campo per una seconda parte di stagione che si preannuncia ricca di avvenimenti forti.
Movieplayer.it
4.0/5