Per parafrasare una celebre frase di una canzone d'amore, "certe serie non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano". Questo vale sicuramente per Futurama, show sci-fi d'animazione per adulti creata dal papà dei Simpson Matt Groening insieme a David X. Cohen. Ora, ci troviamo di fronte al ritorno della sua ultima incarnazione, quella che aveva fatto ripartire tutto come se nulla fosse accaduto: c'è chi la considera una stagione a se stante, la numero 12 appunto, e chi una seconda parte di quell'undicesima vista nel 2023, e la cui produzione è stata rallentata dal doppio sciopero degli sceneggiatori e attori. Forse proprio quest'ultimo ha fatto sentire la propria influenza su un ciclo di puntate (ne abbiamo viste sei su dieci in anteprima) meno brillante di quanto era lecito aspettarsi.
Futurama, alla dodicesima
Da uno dei cult animati degli ultimi vent'anni era nato un revival che, pur non cambiando nulla a livello tecnico e animato (ma in fondo perché avrebbe dovuto?) manteneva la stessa verve e scorrettezza nel raccontare un futuro lontano dal nostro eppure incredibilmente legato al nostro presente, burlandosi dell'avanzamento tecnologico, dell'invasione aliena e del rapporto tra umani e macchine, siano essi androidi o robot. Nei nuovi dieci episodi, dal 29 luglio su Disney+ con appuntamento settimanale, l'equipaggio protagonista vive avventure decisamente fuori dall'ordinario mentre strizza l'occhio alla meta-televisione insita nel racconto, a partire da FULU, la fittizia HULU che ospita nella realtà questo reboot/sequel. In queste nuove puntate si prendono bonariamente in giro gli NFT e la loro definizione poco intuitiva, il successo di Netflix Squid Game con un'improbabile festa di compleanno che omaggia i teen movie anni '80-'90, le corse di tori e toreri nella tradizione culturale latina, l'intelligenza artificiale in un episodio degno di Black Mirror, l'ecosostenibilità della moda e molto altro. Proprio l'aspetto meta-narrativo è uno di quelli a mancare maggiormente rispetto alle puntate dello scorso anno.
Alla ricerca della verve perduta
Non vogliamo dire che Futurama 12 manchi totalmente di invettiva, però ci accorgiamo che gli autori abbiano dormito di più sugli allori, scegliendo la strada della comfort zone comica piuttosto che terreni accidentati e pieni di risate a crepapelle: alcuni episodi - come quello sull'NFT che apre la stagione - sembrano più dei lunghi spiegoni intervallati da freddure che vere e proprie puntate comiche. Allo stesso tempo, le battute al vetriolo sembrano aver perso un po' il loro brio, non essere più totalmente al vetriolo come negli anni d'oro della comedy animata e come ci aveva dimostrato lo stesso incipit di questo sequel/reboot (i precedenti dieci episodi). Anche le dinamiche tra i personaggi sembrano quasi stantie, come la storia d'amore tra Fry e Leela, le invenzioni del Prof. Farnsworth, la stupidità di Zoidberg, l'eccessivo zelo di Hermes, l'assetto contadino di Amy, le origini latine di Bender. Un plauso va invece alle guest star vocali che omaggiano i tipici camei della tv generalista americana, alcuni nei panni di una versione sopra le righe di se stessi. Vi diciamo un nome su tutti: Cara Delevingne ma anche Danny Trejo e Ana Ortiz. Gli altri ve li lasciamo scoprire alla visione.
Doppiatori e stile visivo: calma piatta
Si dice anche "squadra che vince non si cambia" e quindi non solo il cast vocale originale è stato mantenuto per intero - John DiMaggio, Billy West, Katey Sagal, Tress MacNeille, Maurice LaMarche, Lauren Tom, Phil Lamar e David Herman - ma anche l'animazione utilizzata non ha subito grosse evoluzioni. Troviamo in realtà qualche guizzo e qualche trovata che mostra un leggero progredire rispetto alla precedente stagione revival (o prima parte di stagione, come preferite) però allo stesso tempo notiamo come, trattando una storia profondamente futuristica fin dal suo titolo, la serie animata per adulti non abbia voluto osare troppo nel modificare il proprio assetto visivo, anche per non deludere o destabilizzare i fan di vecchia data e gli spettatori della prima ora.
Questi ultimi sanno che, sintonizzandosi ogni lunedì su Disney+, potranno sentirsi nuovamente come quando accendevano la tv il pomeriggio su Italia1, ritrovando quei mattacchioni dei protagonisti di Futurama in questo futuro folle e imprevedibile a tener loro compagnia, tra una scaramucca che potrebbe essere molto meno sciocca di quanto sembri e un sostituto temporaneo di Fry che potrebbe rivelarsi quasi meglio dell'originale. Sì, abbiamo detto quasi.
Conclusioni
Futurama 12 mantiene le caratteristiche del revival di una delle serie animate più amate di tutti i tempi però allo stesso tempo abbassa un po’ il livello qualitativo, forse a causa del doppio sciopero del 2023, proponendo storie e dialoghi che si rifanno meno alla mitologia dello show e più all’avanzamento tecnologico. Il serial manca così di di centrare il punto (e soprattutto la battuta) su ciò che sta parodiando.
Perché ci piace
- Cast e animazione utilizzati, semper fidelis.
- Le guest star vocali e la parodia di Squid Game.
- La strizzata d’occhio all’attualità…
Cosa non va
- …che però risulta un pochino stantia.
- Manca un po’ di mordente comico rispetto al passato.
- Forse si poteva osare un po’ di più a livello tecnico.