E' una parentesi la programmazione di Gennaio di Fringe, racchiusa tra la pausa natalizia ed il Winter Finale previsto per il 4 Febbraio. Una parentesi in attesa per la tirata finale della stagione prevista da aprile in poi e nella speranza di racimolare qualche spettatore in più per spingere la Fox ad un rinnovo che molti danno per improbabile.
Quattro nuovi episodi più un extra in questo mese, con quest'ultimo in particolare a lasciare molti dubbi, ma anche delle indicazioni importanti: Unearthed, infatti, è un episodio non trasmesso la scorsa stagione ed usato dal network per testare la serie in un giorno diverso, con un traino più forte come quello di Dr House: Medical Division, e con risultato apprezzabile che ha portato la serie al suo secondo miglior risultato stagionale dopo la premiere di settembre. Discreti anche gli ascolti dei due episodi successivi, Johari Window e What Lies Below, comunque superiori al novembre nero dello show.
Quello che però fa storcere il naso dell'episodio extra è la sua estraneità alla continuity di questa seconda stagione, non solo perchè avulso dalla stessa, ma perchè mantiene riferimenti, seppur vaghi, a storyline ormai non più preponderanti, e soprattutto elementi appartenenti all'annata precedente che hanno disorientato lo spettatore abituale.
Incongruenze a parte, Unearthed si dimostra un momento minore della serie ed è comprensibile il motivo che l'ha visto escluso dalla stagione precedente: la sceneggiatura di David Herschel Goodman ed Andrew Kreisberg prende le mosse da una ragazza in punto di morte miracolosamente risvegliatasi durante le pratiche per l'espianto degli organi da donare. Il suo risveglio soprendente non è però l'unica stranezza, perchè la ragazza inizia a pronunciare parole in russo ed ulteriori indagini rivelano una connessione mentale tra lei ed un soldato morto nel suo stesso momento. Non mancano alcuni momenti più riusciti, in particolare, come sempre, nei rapporti tra i personaggi principali e negli scambi di battute tra loro, ma nel complesso si tratta di un episodio che non lascerà il segno nell'evoluzione di Fringe, se non per aver dimostrato alla Fox che la serie può ottenere risultati di pubblico migliore in un giorno diverso dal giovedì. Senza dubbio migliore l'atmosfera di Johari Window, inizialmente intitolato Edina City Limits, scritto da Josh Singer per la regia di Joe Chappelle ed incentrato su una cittadina di provincia in cui si verificano avvistamenti di esseri umani deformi. Diversi indizi conducono i nostri a comprendere quello che sta accadendo, non per ultimo il numero di abitanti di Edina, invariabile nel tempo se non per nascite e morti: la cittadina appare un luogo chiuso in cui tutti gli abitanti restano a vita e la ragione di ciò è collegata ad un esperimento di natura militare, il Project Elephant, che li ha resi deformi. Si tratta di un esperimento volto alla realizzazione di un dispotivo per nascondere i soldati alla vista, che ha avuto la spiacevole controindicazione di portare ad un incurabile disturbo genetico. Solo lì in paese gli abitanti appaiono normali, grazie allo stesso dispositivo di cui sono vittima, adattato a mascherare le loro vere sembianze. Walter si batte per ottenere da Broyles che gli abitanti di Edina vengano lasciati stare, ma il dilemma su cosa sia giusto, se la realtà o una normalità apparente restano.
Non sono molti i riferimenti alla storyline principale della stagione, se non nel dialogo iniziale tra Peter ed Olivia, che fa riferimento al rapimento di Walter. E' però chiara la differenza temporale tra questo episodio ed il precedente nel rapporto tra Peter e Walter: il ragazzo dichiara esplicitamente di essere orgoglioso del padre, un sentimento che nella stagione precedente non avrebbe mai espresso. Molto intenso l'episodio successivo, What Lies Below: anche in questo caso la struttura è quella del classico Monster of the Week con il mostro impersonato da un minaccioso virus che costringe un gruppo di persona a restare in quarantena in un edificio in seguito ad una morte inspiegabile. Destino vuole che i primi giunti ad investigare, Peter ed Olivia, restino intrappolati all'interno dell'edificio insieme agli altri civili.
A parte l'esplosione di sangue immediatamente precedente la morte degli infettati, l'episodio si concentra sui rapporti tra le persone intrappolate, piuttosto che indugiare su particolari macabri. La tensione è tangibile ed è un peccato che il tutto sia stato risolto in un unico episodio, perchè ci sarebbero state le premesse per costruire ancor meglio le dinamiche interpersonali, in particolari quelle tra Peter, accidentalmente infettato dal virus, ed Olivia, in tensione per lui mentre i suoi superiori sembrano intenzionati ad intervenire senza pietà per impedire che l'epidemia si diffonda. Tensione nella corso contro il tempo di Walter ed Astrid per trovare un vaccino e nella lotta tra Olivia e Peter, per impedire al giovane Bishop controllato dal virus di guadagnare la libertà e mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione.
Nonostante il caso autoconclusivo, un dettaglio permette all'episodio di lasciare un segno ed uno strascico importante all'interno della stagione: in preda all'ansia del momento, Walter si lascia scappare un "non posso lasciarlo morire di nuovo" che Astrid non manca di cogliore. Alla domanda di chiarimenti dell'agente, Walter risponde che alcune cose non vanno approfondite, ma siamo sicuri che non sarà così e che questo sarà il punto di partenza di una storyline che porterà a scoprire la verità riguardo Peter Bishop.
I due episodi prima del Winter Finale, The Bishop Revival e Jacksonville dovrebbero tornare sulla traccia principale della stagione, indagando rispettivamente sui due Bishop e sul passato di Olivia Dunham, lasciando gli spettatori di Fringe con qualcosa di concreto per stimolare la curiosità fino al ritorno in primavera.