Condensare l'incredibile potenza emotiva della vita e dell'opera di Frida Kahlo non è impresa da poco. Ci ha provato la regista Ali Ray con un documentario attento e rigoroso, come rivela la nostra recensione di Frida Kahlo. Il film abbraccia la vita e l'opera di Frida Kahlo soffermandosi sulle svolte più significative e interpretando i suoi dipinti più celebri con l'aiuto di studiosi e storici dell'arte. Esperti che spiegano la potenza simbolica del realismo magico della pittrice messicana con linguaggio semplice e immediato. In questo caso è lo stesso soggetto a favorire l'impresa visto che lo stile pittorico di Frida Kahlo è diretto e potente, le metafore chiaramente leggibili. Si tratta di un'artista che si mette - letteralmente - a nudo mostrando il suo cuore spezzato da una vita che si è accanita su di lei con ferocia.
L'esistenza di Frida Kahlo è piena di dolore, fisico e psicologico, ma è anche ricca di incontri, relazioni intellettuali e sentimentali e impegno politico. Costretta a fare delle scelte, sintetizzando il suo excursus in novanta minuti scarsi, la regista Ali Ray sacrifica o accenna appena questi aspetti per concentrarsi sull'arte di Frida Kahlo e sui dipinti più celebri, che assumono chiarezza lampante anche per i non addetti ai lavori vista la semplicità del linguaggio e l'impostazione didattica del documentario.
L'evoluzione artistica di una pittrice
Le immagini di Frida Kahlo ci conducono nel Messico rigoglioso e variopinto di inizio '900, nella Casa Azul (la Casa Blu), nel villaggio di Coyoacan, nei pressi di Città del Messico, dove Frida nasce da madre messicana e padre tedesco. Destinata a diventare medico, la carriera scolastica della Kahlo viene bruscamente interrotta da un terribile incidente automobilistico che, nel 1925, costringe la giovane a letto per mesi. È qui che Frida, educata all'arte da padre fotografo, inizierà a dedicarsi alla pittura, attività che l'accompagnerà per il resto della sua vita così come i dolori, le operazioni chirurgiche e gli impedimenti fisici derivati dall'incidente.
Frida Kahlo: il suo autoritratto con Diego Rivera venduto per 34,9 milioni di dollari
Se dipinti come La colonna rotta traducono in immagini la condizione fisica di Frida Kahlo, Frida e Diego Rivera rivela la condizione di donna sposata con quello che diventerà il grande amore della sua vita. Dopo essere stata lasciata dal fidanzato dei tempi della scuola in seguito all'incidente in tram, nel 1928 la Kahlo entra nel Partito Comunista e qui conosce il celebre pittore muralista Diego Rivera, di vent'anni più vecchio. Il film di Ali Ray segue la tormentata relazione tra Frida e Diego, il matrimonio quando lei ha solo 22 anni, la parentesi negli Stati Uniti, i tradimenti reciproci, il divorzio e poi la riconciliazione, mostrando come questi vadano di pari passo con la maturazione artistica di Frida Kahlo. La pittrice passa dall'essere la devota moglie messicana di Frida e Diego Rivera ai fieri autoritratti densi di simboli surrealisti della fase matura della sua carriera.
Frida Kahlo ieri e oggi
Frida Kahlo fornisce una prospettiva temporale della carriera artistica della pittrice esponendo gli eventi in ordine cronologico, il tutto intervallato da ricchissimi materiali di repertorio, oltre ai quadri numerose fotografie e immagini del Messico. Grande l'attenzione allo sviluppo culturale della Kahlo, alla presa di coscienza politica che la porta a valorizzare la cultura e l'arte pre-ispanica omaggiando la tradizione messicana non solo nei dipinti anche nel modo di vestire. Il film si sofferma, inoltre, sulle uniche tre mostre realizzate da Frida Kahlo in vita: quella di New York del 1937, quella di Parigi del 1938 voluta dallo scrittore surrealista Andre Breton che segna la definitiva affermazione della Kahlo come pittrice, ma anche la crisi con Rivera, e la mostra di Città del Messico realizzata nel 1953, un anno prima della morte.
Se nel film mancano importanti riferimenti come l'amicizia con Tina Modotti, la fotografa militante italiana fautrice dell'incontro tra Frida e Rivera che però compare in una celebre foto insieme all'amica, il film si chiude con uno sguardo al presente documentando l'incredibile successo commerciale di Kahlo. Come le Ninfee di Monet o i Girasoli di Van Gogh, gli autoritratti di Frida Kahlo, che sono in tutto 55, sono diventati un brand a se stante, stampati su tazze, agende e calendari e oggi la sua immagine e la sua opera hanno un account Instagram dedicato gestito dalla famiglia della pittrice.
Conclusioni
La recensione di Frida Kahlo loda lo stile diretto e il linguaggio semplice con cui la parabola artistica ed esistenziale della scrittrice messicana viene esplorata sfruttando le numerose fotografie e le testimonianze di esperti e storici dell'arte. L'immagine che ne emerge è quella di una donna e di un'artista impegnata e radicale, pronta a lottare per far sentire la propria voce nonostante le sciagure che hanno segnato la sua breve, ma intensa esistenza.
Perché ci piace
- Il fascino di Frida Kahlo trapela dal documentario che si concentra sulla sua immagine di donna e artista.
- La ricchezza dei materiali ci aiuta a entrare nel mondo di Frida Kahlo.
- Il linguaggio chiaro e comprensibile nelle spiegazioni del significato metaforico delle opere di Frida.
Cosa non va
- La durata ridotta costringe la regista a omettere alcuni episodi della ricca esistenza della Kahlo.